Un complotto al giorno

martedì 27 settembre 2016


Da che mondo è mondo qualunque forza politica ispirata ad un integralismo autoritario ha sempre utilizzato il capro espiatorio del complotto, esterno o interno che sia, per coprire le proprie magagne. Lo facevano i giacobini francesi, cannibalizzando letteralmente buona parte degli artefici della Rivoluzione del 1789, e lo facevano gli stalinisti sovietici e i maoisti cinesi, massacrando decine di milioni di individui, colpevoli solamente di trovarsi al posto sbagliato nel momento storico sbagliato.

A questo meccanismo, seppur all’interno di un mondo profondamente mutato, sembrano aderire perfettamente i vertici di quel non-partito che va sotto il nome di Movimento Cinque Stelle. Questa grottesca messinscena contro i cosiddetti poteri forti, sostenuti secondo i grillini da una stampa tutta schierata contro il Vangelo dell’onestà autocertificata, si è ripetuta per l’ennesima volta nel corso della loro ultima kermesse di Palermo. Una due giorni di chiacchiere e distintivi che ha visto la presenza di tutti i principali leader penstastellati, Beppe Grillo e Davide Casaleggio in testa. Non poteva ovviamente mancare la attuale campionessa italiana delle promesse a vuoto: l’irresoluta Virginia Raggi la quale, incurante del disastro politico e amministrativo in cui sta precipitando la sua Giunta capitolina, ha espresso parole dure e sprezzanti nei confronti di chi starebbe boicottando con ogni mezzo la rigenerazione etica e morale del M5S.

In sintesi, codesta sorta di Giovanna d’Arco de’ noantri ha sparso a piene mani la oramai logora novella dei buoni samaritani grillini che, incuranti degli ostacoli posti sulla loro strada dalle varie cricche di potere, più o meno occulte, vanno avanti senza sosta nella loro opera di purificazione dal male. Ma, al di là di questa ossessiva propaganda, stile can che abbaia alla luna, mirata a scaricare nella discarica delle cospirazioni le proprie palesi responsabilità politiche, la Raggi e i suoi sodali a Cinque Stelle dovrebbero sempre tenere a mente un detto di Abramo Lincoln che vale oro in ogni democrazia: si possono ingannare tutti per un po’ di tempo e alcuni per tutto il tempo.

Ma non si possono ingannare tutti per tutto il tempo. Quando i romani si troveranno i topi in casa, sarà assai complicato dar loro a bere la pozione magica del complotto esterno.


di Claudio Romiti