I loro disastri ambientali sono differenti

Sul piano generale, al pari di tante altre serie problematiche italiane, la pessima gestione che spesso si registra nel corso di emergenze legate ad eventi naturali denota, a tutti i livelli, una carenza organizzativa che attiene al sistema Paese nel suo complesso. Per questo sbaglia chi, di quando in quando, ne fa una questione legata essenzialmente alla sfera politica, senza considerare che la stessa politica non è altro che una emanazione del tessuto sociale a cui essa appartiene.

Cionondimeno, in questa fase molto confusa della nostra Repubblica delle banane c’è una forza politica come il Movimento Cinque Stelle che ha scoperto, ricalcando un tormentone pubblicitario di qualche anno fa, che i loro disastri ambientali sono differenti. I disastri ambientali dei grillini, soprattutto quando amministrano i territori interessati dagli eventi funesti, contengono inquietanti elementi addizionali quali complotti orditi per boicottare gli allarmi e cataclismi climatici senza precedenti nella Penisola di Pulcinella. Basta leggere le recenti dichiarazioni in merito da parte del sindaco di Livorno Filippo Nogarin e di quello di Roma Virginia Raggi per rendersene conto. Il primo ha scatenato una vera e propria guerra dei colori, accusando la Regione Toscana e la Protezione civile di non essersi dotati di una sfera di cristallo adeguata, visto che è stata emanata una allerta arancione anziché un codice rosso. Ma a quanto pare si sarebbe trattato di un vero e proprio buco nell’acqua, per così dire, dal momento che sembra accertato che pure con la citata allerta arancione i sindaci sono in grado di intervenire tempestivamente in caso di gravi emergenze.

Tuttavia la palma della comicità involontaria anche in questo caso la raccoglie la sindaca della Capitale la quale, per la cronaca, in tempi non sospetti si era impegnata a sanare lo storico problema romano dei tombini ostruiti. In merito all’ennesima trasformazione della Città Eterna in una sorta di Venezia del Centro Italia, al primo temporale di una certa intensità, la Virginia nazionale si è così espressa: “Il sistema fognario di Roma non è attrezzato per eventi di questa portata e i mutamenti climatici ci mettono di fronte a esigenze per le quali non eravamo preparati”.

Poco importa se due anni orsono, di fronte alla medesima situazione meteorologica, gli stessi grillini chiedevano le dimissioni dell’allora sindaco Ignazio Marino. Oggi è un altro giorno ed è il cosiddetto global warming a dettare l’agenda politica del M5S. Ciò dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, la evidente diversità cromosomica dei pentastellati, la quale si riscontra persino nella quantità e nella qualità dei cataclismi che piovono dal cielo.

Aggiornato il 13 settembre 2017 alle ore 18:54