Un semestre bianco per le nomine

Vincenzo Visco rimarrà altri sei anni al vertice della Banca d’Italia. Lo ha nominato un Governo che formalmente ha perso la propria maggioranza ma che, soprattutto, è al termine del proprio mandato per l’ormai imminente scadenza della legislatura. Può essere che dopo le elezioni la futura coalizione governativa sia diversa da quella attuale. E che il governatore della Banca d’Italia si trovi ad operare non in sintonia con chi lo ha riconfermato, ma in contrasto con chi avrebbe preferito sostituirlo.

Di fronte a questa banale considerazione c’è sempre chi si appella all’autonomia e all’indipendenza della Banca d’Italia e delle autorità formalmente libere da qualsiasi influenza e condizionamento della politica. Ma che questa libertà sia più formale che sostanziale è fin troppo evidente. Il rapporto tra il potere politico che nomina e il nominato, anche se non in forma smaccata, è sempre condizionante. Ed è facile prevedere, tanto per tornare alla faccenda in questione, che in caso di permanenza post-elettorale di Paolo Gentiloni a Palazzo Chigi, Vincenzo Visco non avrebbe problemi di sorta mentre, nell’eventualità di un Governo Renzi, il governatore della Banca d’Italia dovrebbe preoccuparsi di blindare in qualche modo la sua autonomia e la sua indipendenza.

Al caso Visco ora si aggiunge anche il caso Vegas. Il presidente della Consob è in scadenza. E già si dà per scontato che un Governo, anch’esso in scadenza, si stia preoccupando di scegliere il sostituto di chi deve esercitare il controllo sul sistema finanziario e borsistico del Paese.

Da un punto di vista formale il Governo di Gentiloni ha tutto il diritto di scegliere il sostituto di Vegas. Ma come sfuggire alla sensazione generalizzata che l’Esecutivo agli sgoccioli possa usurpare i compiti del governo successivo per mettere al riparo gli interessi della propria parte (politica, burocratica o lobbistica che sia) da eventuali indicazioni diverse della nuova maggioranza scaturita dalle prossime elezioni? La Costituzione non prevede alcuna forma di semestre bianco per le nomine delle autorità indipendenti. Il buon senso e il rispetto per la volontà popolare consiglierebbero di colmare questa lacuna costituzionale.

Aggiornato il 03 novembre 2017 alle ore 21:47