Il Giovedì Grasso

venerdì 9 febbraio 2018


“È un’idea criminale!”. Così il Presidente del Senato nonché leader di “Liberi e Uguali”, Pietro Grasso, ha definito la proposta di Silvio Berlusconi di ridurre i troppi vincoli che bloccano la ripresa dell’edilizia nel nostro Paese. L’affermazione perentoria non ha stupito eccessivamente. Pare che la campagna elettorale venga concepita come una sorta di Carnevale in cui ogni scherzo o sciocchezza possano essere consentite senza reazione alcuna. In fondo se Alessandro Di Battista dà dei “rincoglioniti” agli italiani e Carlo Calenda dei “cialtroni” ai grillini e ai leghisti che semplificano le questioni complesse, Grasso potrà pur bollare come criminale l’evocazione del vecchio condono edilizio compiuta dal Cavaliere!

Ma la campagna elettorale può essere un carnevale per il giovanotto Di Battista e per il politico non politico Calenda. Non per il presidente del Senato che anche a Camere sciolte continua a svolgere la funzione di seconda carica dello Stato e dovrebbe mantenere un comportamento e un profilo diversi da quelli di un aspirante capopopolo di un partito sottostimato dai sondaggi elettorali. È vero che la sua compagna d’avventura politica, Laura Boldrini, non si comporta da meno vestendosi come presidente della Camera ma agitandosi come la suffragetta di Mary Poppins. Ma Grasso dovrebbe avere una remora in più nel definire criminale una misura a cui si vorrebbe ricorrere per liberare parte della popolazione italiana dal peso di una legislazione sbagliata e opprimente. Questa remora gli dovrebbe essere sollecitata dal suo passato di magistrato di lunghissimo corso consegnato alla vita politica proprio dall’alto ruolo svolto nella magistratura. La forzatura che si è concessa approfittando del carnevale elettorale suscita nell’opinione pubblica la preoccupazione e il sospetto che anche nel suo passato da magistrato si sia fatto trascinare, in qualche caso, più dalla passione ideologica che dalla esigenza di terzietà imposta dalla toga.

E anche se il carnevale delle toghe trascinate impazza ormai da qualche decennio, non sarebbe male se la seconda carica dello Stato evitasse di farsi risucchiare dalla deriva boldriniana verso quelle forzature propagandistiche che possono ingenerare dubbi sulla serenità di giudizio del tempo della magistratura. Ma forse Grasso non ha saputo resistere al Giovedì Grasso!


di Arturo Diaconale