Governi facili e impossibili

La condizione politica del momento è particolarmente fluida e per questo, nella prospettiva di un futuro Governo, nulla si può escludere, anche la possibilità di un’alleanza tra la Lega di Matteo Salvini e il Movimento 5 Stelle.

Sebbene, come ho già avuto modo di scrivere su queste pagine, ciò apparirebbe in contrasto con la legittima aspirazione del segretario del Carroccio a diventare il dominus assoluto del centrodestra. In questo senso l’unica opzione che potrebbe spingere Salvini verso il M5S sarebbe quella di un Esecutivo di brevissima durata, con al centro il varo di una nuova legge elettorale che consenta una maggiore governabilità rispetto all’attuale Rosatellum bis, magari attraverso l’attribuzione di un premio di maggioranza. Tuttavia, anche su questo punto gli interessi di Salvini, propenso a favorire le coalizioni, divergono da quelli di Luigi Di Maio, il quale ovviamente firmerebbe per un meccanismo che avvantaggi il voto di lista.

Ma per ciò che riguarda il resto, ossia un accordo politico che abbia un minimo di orizzonte programmatico, non vedo come lo stesso Salvini possa rischiare di andare letteralmente allo sbaraglio correndo dietro al vero e proprio nullismo dei grillini. Nullismo in quanto, tanto per tagliare corto, nessuna, ma proprio nessuna delle strampalate proposte elettorali dei pentastellati potrà mai essere messa in pratica, soprattutto nell’ambito di un Paese che ha una coperta finanziariamente assai corta. Se poi a queste chimeriche proposte, dai costi proibitivi, ci aggiungiamo la flat tax e l’abolizione tout court della Legge Fornero, cioè i fiori all’occhiello della Lega, verrebbe fuori una sorta di mostro di Frankenstein politico-programmatico utile solo per mandare al macero il nostro intero sistema economico. Ed è per questo motivo che continuo a pensare che Matteo Salvini – malgrado io non condivida molte delle sue tesi – non essendo uno sprovveduto tutto lascia supporre che alla fine sceglierà la strada politicamente per lui più ragionevole. Strada che in questo momento storico non sembra incrociare quella degli epigoni di Beppe Grillo. Staremo a vedere.

Aggiornato il 20 marzo 2018 alle ore 09:07