L’avanzata del centrodestra alle amministrative 2018

Le elezioni amministrative confermano la tendenza nazionale. Il centrodestra, quando si presenta unito, vince. Quasi ovunque. Gli elettori continuano a premiare la coalizione dei moderati, nonostante la Lega sia alla guida del governo nazionale con il Movimento Cinque Stelle. Nel frattempo, Forza Italia e Fratelli d’Italia devono lavorare alla prospettiva futura. Che, bisogna augurarsi per il bene del Paese, arrivi presto. Infatti, dalle prime mosse dell’Esecutivo gialloverde, emergono le prime contraddizioni. L’idea sovranista di Matteo Salvini si scontra, con tutta evidenza, con l’approccio pauperista di Luigi Di Maio. Un fatto è certo: dopo il turno di ballottaggio, bisognerà ricostruire la casa dei moderati del centrodestra italiano. Anche perché i sondaggi di quasi tutti gli istituti di ricerca accreditano la coalizione intorno al 40 per cento. Una soglia che consentirebbe di governare il Paese in maniera autonoma. Senza alcun dialogo con i pentastellati. I quali, a seguito del voto delle amministrative, si confermano un partito d’opinione e non una formazione politica radicata nel territorio nazionale in maniera uniforme. I Cinque Stelle pagano la loro tradizionale incapacità a governare le città.

Accusano un’assoluta mancanza di autorevolezza sul piano locale. Su tutti, il caso della difficoltà amministrativa della sindaca di Roma Virginia Raggi, ormai assurto, purtroppo, agli onori della cronaca internazionale. Questo voto conferma che l’idea del voto di protesta grillino, a livello locale, non paghi. Confrontarsi con la realtà quotidiana delle città è molto più arduo che pronunciare degli slogan intrisi di arrogante vacuità. Frattanto, i partiti del centrodestra, in vista del ballottaggio del 24 giugno, devono presentarsi insieme. Dopodiché, come giustamente sottolinea il coordinatore siciliano di Forza Italia Gianfranco Miccichè, le strategie dei moderati devono rappresentare il frutto di accurate analisi, all’insegna della concertazione e della sintesi. Già. Bisogna riflettere. E questo nuovo percorso di riflessione dovrà iniziare subito dopo il voto.

 

 

Aggiornato il 12 giugno 2018 alle ore 18:19