Ma che bella guerra quella interna alla Chiesa

giovedì 26 luglio 2018


La Chiesa che predica il dialogo cerca il confronto con tutti tranne che con Matteo Salvini. Contro il leader della Lega e ministro dell’Interno scatena “Famiglia Cristiana” che lancia l’anatema nei confronti del “sovranista” colpevole di chiudere i porti all’immigrazione incontrollata bollandolo come un Satana da esorcizzare e condannare senza confronti e dialoghi di sorta.

L’attacco del settimanale cattolico non stupisce né per il tono, né per l’obiettivo. È da tempo che non solo “Famiglia Cristiana” ma l’intero mondo editoriale legato alla Chiesa adotta uno stile di comunicazione anomalo rispetto a quello ecclesiastico tradizionale e in tutto simile a quello delle forze politiche più estremiste e radicali. Ed è dallo stesso tempo che l’obiettivo di tanta irruenza è rappresentato da chi si oppone alla linea dell’accoglienza indiscriminata e manifesta questa sua opposizione che un ostentato “cattivismo” alternativo al “buonismo” dominante nel passato più recente.

È, appunto, la constatazione che l’affondo anti-salviniano di “Famiglia Cristiana” non è l’avvio di un’offensiva politica della Chiesa contro il sovranismo leghista, ma è l’ultimo episodio di una guerra in atto da tempo, che solleva il sospetto che il Satana Salvini sia solo un falso bersaglio e che il conflitto in atto sia ben diverso da quello tra la Chiesa e i “cattivisti” anti-immigrazione presenti nel governo italiano.

Questo sospetto nasce dalla considerazione che nella storia del cattolicesimo il massimo dell’intolleranza, magari mascherata da misericordia come nel caso presente, non si è mai manifestata contro un nemico esterno ma sempre e comunque contro un nemico interno. E se la guerra contro Salvini nascondesse l’esistenza di una guerra interna al mondo cattolico tra bergogliani e anti-bergogliani, tra globalizzatori e identitari, tra presudoinnovatori e pseudoconservatori? Una guerra nascosta dalle buone intenzioni ma provocata da questioni concrete come la gestione dei fondi per l’accoglienza, gli equilibri interni in Vaticano e le diverse visioni per il dopo Bergoglio?

A pensar male, diceva il cardinal Roberto Bellarmino, si fa peccato ma spesso ci si azzecca. Vuoi vedere che l’unica guerra in atto e a cui il mondo cattolico partecipa con grande trasporto è quella fratricida condotta in nome delle opposte visioni del cristianesimo?


di Arturo Diaconale