Un manifesto-proposta per Fi, l’intervento di Bernini

Pubblichiamo l’intervento del capogruppo di Forza Italia al Senato, Anna Maria Bernini a proposito del Manifesto-proposta firmato dal direttore de “L’Opinione”, Arturo Diaconale. Nei giorni scorsi, all’articolo ha risposto, sulle pagine de “Il Tempo”, il capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, Maria Stella Gelmini. In seguito, sono intervenuti su “L’Opinione” il senatore di Forza Italia Paolo Romani e l’avvocato Pietro Spizzirri, promotore della corrente “Forza Salvini” di Forza Italia. Invitiamo tutti i nostri lettori a sottoscrivere il manifesto, inviando la loro adesione all’indirizzo e-mail [email protected].

Il direttore Arturo Diaconale, che conosco e stimo come autorevole giornalista e come liberale a tutto tondo, ci suggerisce di entrare nella maggioranza pur senza entrare nel governo. In pratica, dando un appoggio esterno. Decisione che sarebbe coerente, secondo lui, con la scelta di essere alleati della Lega in periferia, a livello locale, anche non essendolo più, o non ancora, a livello nazionale.

Condivido in buona parte l’analisi di Diaconale, dissento però dalla ricetta: entrare nella maggioranza aumenterebbe l’ambiguità, invece di superarla. Noi di Forza Italia restiamo fedeli al programma sul quale gli elettori ci hanno premiato il 4 marzo con la maggioranza relativa. Troppo spesso si dimentica che il centrodestra è la coalizione uscita vincente dalle Politiche e che il gruppo di Forza Italia, che ho l’onore di presiedere al Senato, è il secondo per numero di componenti.

Sappiamo tutti che solo per senso di responsabilità il presidente Berlusconi ha permesso la nascita di un governo Lega-5 stelle, riservandosi di dare il sostegno a tutte le misure che corrispondano al programma sottoscritto con Lega e Fratelli d’Italia. Senza pregiudizi, senza preclusioni. Quindi, quello che in parte Diaconale ci consiglia di fare lo facciamo già.

Ma il punto qual è? Salvini ha adottato la linea dura sui migranti che nella sostanza noi condividiamo, ma che certo non è nelle corde dei grillini. In compenso, ha delegato gran parte della politica economica a Di Maio. E questo per il Paese è un disastro. Il cosiddetto “Decreto dignità” esalta la burocrazia e colpisce lavoratori autonomi e partite Iva (inevitabile che in questo modo la disoccupazione aumenti). E il Def non prevede la Flat tax ma il reddito di cittadinanza, sussidio che, per come è concepito, non potrà incentivare la ricerca di lavoro, mentre farà tornare indietro l’Italia a un assistenzialismo (pagato tutto in deficit) da prima Repubblica.

Niente crescita, quindi. Niente fisco amico. E niente Flat tax. A questo, si aggiunga la figura penosa del governo su Genova, con i ritardi del decreto e l’incertezza della ricostruzione. E la confusione sovrana sui vaccini per l’inizio della scuola.

Il fatto grave non è avere raggiunto quota 2,4 di deficit nel Def, né essersi messi in rotta di collisione con l’Europa (anche se sui migranti il governo si è dimostrato incapace di ottenere dai partner europei quello che aveva promesso in casa). Il fatto grave è che questo esecutivo sta applicando il programma grillino della decrescita (in)felice, bocciando gli investimenti nelle grandi infrastrutture e accantonando quel taglio drastico delle tasse (dalla vera Flat tax al cuneo fiscale) che è l’unica politica per rilanciare l’economia e ridare ossigeno a famiglie e imprese.

Chiederci di entrare nella maggioranza per deviare dagli impegni elettorali e mettere a rischio il futuro dei nostri figli, solo sull’onda di argomentazioni di ingegneria politica, ci sembra inopportuno.

In politica conta la coerenza. E abbiamo già visto in passato certi “salvatori della Patria” finire pre-pensionati e dimenticati dagli italiani per gli errori commessi e per un peccato di superbia.

Ci auguriamo che questo non accada a Salvini, che secondo noi sta già rimpiangendo di non governare con Forza Italia, mentre siamo certi che la ricetta Di Maio sia perdente, incompatibile con la nostra. Nessuna ansia o paura da parte di Forza Italia. Abbiamo già attraversato più di un deserto. Non ci interessano le poltrone ma il bene del Paese. Che continueremo a rappresentare con determinazione, fedeli al mandato degli italiani e alle aspettative di chi ci ha votato. Ringrazio perciò Diaconale e lo rassicuro sull’obiettivo finale: il centrodestra al governo.

(*) Capogruppo di Forza Italia al Senato

Aggiornato il 03 ottobre 2018 alle ore 09:56