Il problema non è la Nutella

Il vicepremier Matteo Salvini, non nuovo a questo tipo di comunicazione caciottara, posta in rete una foto che lo ritrae mentre mangia pane e Nutella e l’opposizione di sinistra, quasi all’unisono, manifesta una indignazione piuttosto pelosa e priva di alcun costrutto politico. Tant’è che lo stesso leader indiscusso della Lega ha avuto buon gioco nel sottolineare l’ennesimo errore comunicativo della sinistra medesima: “Un ministro mangia, beve, dorme, sorride, passeggia, va in montagna, sta con i figli, va in bagno, fa quello che milioni di persone fanno normalmente. E forse questo dà fastidio ai soloni e ai professoroni. Certo che se l'opposizione la fate attaccando Salvini per pane e Nutella, allora noi al Governo ci stiamo per 20 anni…”. 

E come non dargli torto? Di fronte alla catastrofe di una legge di Bilancio che aggrava sensibilmente i guasti di un Paese che sembra aver perso irrimediabilmente la bussola del buon senso, con milioni di sprovveduti che corrono dietro ad una strana coppia al potere che promette cose irrealizzabili,  l’opposizione di sinistra si attacca al pretesto sterile di una delle tante innocue stupidaggini che da mesi i geni della lampada giallo-verde divulgano sui vari social network. Se questa gente non vuole lasciare alla realtà dei fatti, che prima o poi farà sentire anche ai più distratti i suoi nefasti effetti, il compito di contrastare un governo che ha già creato molti danni all’Italia, mettendone a repentaglio la stabilità nel medio e lungo periodo, occorre che la smetta di utilizzare l’arma spuntata degli attacchi strumentali, soprattutto con un volpone come Salvini.

Per controbattere efficacemente le pericolose fughe in avanti di chi sta governando a colpi di ulteriore spesa pubblica e nuove tasse più meno occulte, ci vorrebbe una credibilità ed una solidità politica ben superiore a quella di chi, come ad esempio fa il candidato alla segreteria del Partito Democratico, Nicola Zingaretti, specula su una battuta idiota, mettendola in correlazione con l’omicidio di mafia avvenuto a Pesaro il giorno di Natale. I problemi italiani sono colossali e non si risolvono certamente con l’iper-attivismo comunicativo di Salvini, ma ancor meno con l’antica abitudine di una certa sinistra ad indossare ad ogni stormir di foglia il tetro abito dei cosiddetti indignati speciali. Proprio non ci siamo.

Aggiornato il 28 dicembre 2018 alle ore 10:57