L’ultima occasione per la Forza Italia dei fedelissimi

Solo le elezioni anticipate ad ottobre possono salvare Forza Italia dalla dissoluzione. L’accordo con Matteo Salvini, che per il leader della Lega costituisce per il momento la garanzia di un sicuro successo del centro destra, può assicurare il numero di collegi indispensabile a tenere insieme le diverse frange del partito e ad assicurarne la sopravvivenza. Solo con le elezioni a breve, in sostanza, Forza Italia può far valere la propria utilità marginale nel centro destra. In caso di slittamento del voto a data da destinarsi, al contrario, l’utilità marginale è destinata a svanire e ad aprire la strada, per tutti quelli che non fanno parte del cerchio ristretto del fedelissimi del Cavaliere, a soluzioni alternative. Qualche parlamentare può tentare di ritagliarsi uno spazio all’interno della coalizione (sempre che veda la luce) tra Pd e M5S. Ma la maggior parte dei non fedelissimi del mini-partito azienda berlusconiano non può avere altra possibilità che passare direttamente nella Lega o in Fratelli d’Italia o dare vita ad una formazione politica tesa a sostituire Forza Italia all’interno dello schieramento di centro destra.

Le elezioni ad ottobre possono bloccare questi processi di disaggregazione e dare a Silvio Berlusconi l’arma per tenere insieme i pezzi forzisti. Il prolungamento forzoso della legislatura, magari anche con l’apporto di qualche deputato o senatore di Fi votato alla “responsabilità scillipotiana”, può dare il tempo a Giovanni Toti ed a chiunque voglia riempire il vuoto lasciato da Forza Italia aziendalista e nazarenica all’interno del centro destra, di costruire la propria creatura politica. Per esorcizzare questa eventualità non servono le minacce di espulsione e gli anatemi con le accuse di tradimento. Serve la consapevolezza che senza avere alle spalle una solida linea politica capace di rappresentare al meglio gli umori e gli interessi del proprio elettorato ogni gioco di Palazzo, anche il più astuto, diventa alle lunghe pericoloso e controproducente. Più che espellere, bisognerebbe aprire, includere e garantire agibilità politica all’interno del partito.

Le elezioni ad ottobre sono l’ultima possibilità di sopravvivenza per chi vuole Forza Italia chiusa e spurgata di ogni forma di dissidenza. Passata questa occasione, tutto diventa possibile. 

Aggiornato il 19 agosto 2019 alle ore 14:12