Di Maio pericoloso per la libertà

giovedì 19 settembre 2019


La differenza tra il voto politico e il voto di coscienza è semplice: il primo segue la logica delle idee, mentre il secondo è espressione dei convincimenti più intimi della persona. Ecco spiegato perché il primo è palese e il secondo (purtroppo non sempre) segreto. Nel primo, si fa la conta; nel secondo, si dichiara il liberi tutti.

Ecco il punto: negando quel liberi tutti, Luigi Di Maio, da inqualificabile incapace quale è sempre stato, varca il confine che lo porta nella terra dei liberticidi. Di Maio auspica l’abolizione di una modalità di voto ideata proprio per proteggere la libertà di chi si esprime, mettendolo al riparo da ritorsioni.

Qualcuno obietterà: in questi 70 anni di Repubblica, molti governi sono caduti nelle imboscate del voto segreto. Vero, ma non erano voti di coscienza, bensì voti politici. Insomma, chi dovrebbe capire ha capito.

Di Maio è pericoloso per la libertà dei parlamentari. I suoi mandanti, quelli che lo dirigono come una marionetta, vorrebbero controllare l’unica area in cui la libertà è assoluta: la coscienza degli uomini. La scusa, ovviamente, è la solita: l’uguaglianza davanti alla legge, brandita come una clava per ingabbiare anche i nostri pensieri più profondi.

Attenti a voi, pentastellati; attenti a non trovarvi dalla parte del torto, costretti a fare seppuku nell’inutile tentativo di salvare l’onore che non avete.


di Mauro Anetrini