Rimodulare fa rima con incassare

giovedì 10 ottobre 2019


La parola d’ordine è “rimodulare”. La prossima manovra sarà segnata da questo imperativo supremo lanciato dal Governo giallo-rosso. Ma, decisa la rimodulazione, bisogna rimodulare gli italiani. E qui la faccenda si fa complicata. Perché dietro il termine tecnico si nasconde il più prosaico e banale aumento delle tasse. E quando si tratta di stabilire a chi toccherà pagare più Iva o più ticket sanitario arrivano i problemi. A chi tocca questa volta? A chi opera nel settore del turismo? A chi lavora in quello dei trasporti? A chi produce beni di lusso? Questi interrogativi stanno a dimostrare che l’attuale momento è quello delle lobby. Quelle più forti eviteranno l’aumento dell’Iva, mentre quelle più deboli la dovranno sopportare.

Per i ticket sanitari, invece, è molto più facile. Basta applicare il principio che chi ha maggior reddito paga di più per risolvere la faccenda. Tanto il ceto medio non è organizzato in lobby e non è in grado di reagire ad una tassazione che si aggiunge a quella che già paga in misura proporzionale per ottenere servizi da parte dello Stato.

Insomma, rimodulate, rimodulate, qualcosa resterà. Passando dalla tasche degli italiani alle casse dello Stato rapinatore!


di Orso di Pietra