L’ingegnere irriducibile

Avrà avuto pure ragione Benedetto Croce quando diceva che l’unico compito di chi è giovane è di diventare vecchio. Ma questa storia dell’ingegner Carlo De Benedetti che alla bella età di 85 anni definisce i propri figli incapaci di gestire l’editoria quotidiana e cerca di riconquistare la guida editoriale di Repubblica, L’Espresso e degli altri giornali del gruppo Gedi, non è solo una saga familiare ma un segno dei tempi singolari che ci tocca vivere. I giovani non sanno diventare vecchi e questi ultimi non solo non li vogliono aiutare a farlo, ma pretendono di tornare ad essere giovani per prolungare la vita ogni oltre limite. Il tutto mentre si discute se eliminare o mantenere Quota 100 e la possibilità di andare in pensione in anticipo rispetto ai 67 anni fissati per legge.

Questa concomitanza tra saga De Benedetti e discussione su Quota 100, però, è come mettere insieme le pere e le mele. La differenza tra le due vicende è sostanziale. Quota 100 è una faccenda per poveri. Puntare all’immortalità lavorativa è una prerogativa riservata solo ai ricchi. In particolare a quelli irriducibili e cattivi come l’ingegnere!

Aggiornato il 16 ottobre 2019 alle ore 11:08