Il disegno che genera insicurezza e sfiducia

Il fatto che io trovi imbarazzante e pericolosa l’ideologia dei pentastellati non significa che lo sia davvero. È possibile, infatti, che le cose stiano addirittura peggio di quanto crediamo e che dietro il populismo d’accatto si nascondano insidie alle stesse libertà democratiche.

So bene che la teoria generale del diritto appare, agli occhi dei più, una noiosa astrazione adatta più ai filosofi che agli operatori; una elaborazione intellettuale priva di risvolti pratici; aria fritta, buona per le discussioni accademiche e poco altro. Purtroppo, non è così. Intanto, se ne sapesse almeno un po’, il nostro ineffabile Guardasigilli eviterebbe di incappare in molti errori. Ma, soprattutto, i tecnici della materia ne trarrebbero indiscutibile vantaggio.

Prendiamo, ad esempio, la legge cosiddetta “spazzacorrotti”: un complesso di norme in gran parte pleonastiche, emanate per placare il desiderio di sangue della piazza, il cui scopo apparente è la giusta punizione dei malfattori, ma che alimentano la delazione, il sospetto e la sfiducia nelle relazioni sociali, sia pure illecite.

Ciò che potrebbe sembrare meritorio – la spontanea confessione di un colpevole prima che siano avviate le indagini, accompagnata da un premio consistente – comporta esposizione a ritorsioni, ricatti che si consumano fuori (prima) del procedimento vero e proprio e contaminano anche le parti non infette.

C’è un disegno dietro tutto questo. Il legislatore ha fatto un salto di qualità, seminando insicurezza e non fiducia. La prospettiva dei rapporti sociali rileva soltanto in chiave di repressione giudiziaria: null’altro interessa, in un mondo visto con le sole lenti del diritto penale.

C’è chi strepita per le maldestre sortite sulla Nutella, ma tace di fronte alla disgregazione del poco che rimaneva del corpo sociale. Il populismo genera il mostro delle persecuzioni e rimette ogni giudizio ai sacerdoti di un Bene al quale tutto soggiace.

Ho detto che gli attori sono comparse da quattro soldi e che dietro c’è qualcosa. C’è la peggiore tra le degenerazioni dell’idealismo che cancella la politica e risolve tutto a colpi di giurisdizione; c’è la sostituzione delle classi dirigenti con i funzionari di Stato; c’è l’intrusione nella sfera privata.

Gli interpreti sono sprovveduti, ma il copione è scritto da mani sapienti.

Aggiornato il 11 dicembre 2019 alle ore 16:10