Beato il Paese che ha eroi anonimi

giovedì 12 dicembre 2019


Mai come in questo periodo appare una sciocchezza sesquipedale la famosa frase di Bertolt Brecht in cui si definiva “beato” il “Paese” che non aveva bisogno di eroi. Il drammaturgo si riferiva agli eroi guerreschi lasciando intendere che in un Paese in cui la guerra era bandita sarebbero stati solo deleteri. Ma a chiunque si riferisse, la sua è stata comunque una delle tante fesserie propalate dagli intellettuali intrisi di falso pacifismo al servizio degli interessi del comunismo internazionali. Oggi gli eroi servono più che mai. Perché una società in crisi ha bisogno di modelli positivi a cui rifarsi. Per sperare che questi eroi riescano a creare le condizioni per un futuro migliore.

La scelta del modello eroico a cui rifarsi, però, non è affatto facile. Perché non tutti quelli che vengono presentati come tali lo sono davvero. Prendi la povera Greta Thunberg. Che viene presentata come una moderna Giovanna d’Arco ambientalista perché sale in cattedra ed impartisce lezioni come se sentisse la voce di Dio, mentre sente solo mamma e papà disposti a bruciare la sua giovinezza per le proprie ambizioni ed interessi.

Beato il Paese, allora, che non ha bisogno di Greta e che alla ragazzina invasata preferisce l’anonimo che ha pagato le bollette di luce e gas di un padre di quattro figli senza il becco di un quattrino. Fossero tutti così gli eroi, il Paese sarebbe salvo!


di Orso di Pietra