I paleocomunisti e Pansa

Non stupisce affatto che chi aveva cercato di zittire in ogni modo Giampaolo Pansa da vivo, cerchi oggi di zittirlo da morto accusandolo di ogni nefandezza per aver raccontato le stragi compiute prima e dopo la guerra civile da quei partigiani comunisti che sognavano la “rossa primavera” e puntavano alla rivoluzione proletaria.

Ciò che colpisce è che a distanza di più di settant’anni ci sia ancora qualche bello spirito deciso a negare l’evidenza della storia nella presunzione di essere portatore di una verità superiore e di una morale incontestabile.

È così, però. E c’è poco da fare se non aspettare che il ciclo delle generazioni connesso con il calo demografico faccia il suo corso e cancelli progressivamente l’indisponibilità al buon senso e le sindromi paranoiche di chi sognava la rivoluzione ed ora non sa più perché.

Ha da passà ’a nuttata dei paleocomunisti!

Aggiornato il 21 gennaio 2020 alle ore 11:06