La caccia al nuovo cinghialone milanese

Chi ha memoria storica sa bene che il nome del Pio Albergo Trivulzio evoca quello di Mario Chiesa e l’inchiesta “Mani Pulite” che nella prima metà degli anni Novanta portò alla caduta della Prima Repubblica attraverso l’eliminazione per via giudiziaria prima del segretario socialista Bettino Craxi e poi di gran parte della classe dirigente del Psi, della Dc, del Psdi, del Pli e della santificazione della sinistra democristiana e degli eredi del Partito Comunista Italiano.

Ora la magistratura milanese torna ad occuparsi del Pio Albergo Trivulzio alla ricerca del Mario Chiesa di oggi a cui addebitare non ammanchi di soldi, ma i morti da coronavirus avvenuti nella struttura. Ed il sindaco di Milano, Beppe Sala, tanto per ribadire il parallelismo tra ieri ed oggi, ha incaricato di aprire una inchiesta comunale all’ex magistrato di Mani Pulite, Gherardo Colombo.

Ma chi sarebbe il cinghialone odierno a cui riservare la sorte del vecchio cinghialone Bettino? La circostanza che ha a battere la pista del Pio Albergo Trivulzio ci stiano pensando la Repubblica ed Il Fatto Quotidiano seguiti a ruota dai componenti dell’antico circuito mediatico-giudiziario e che in autunno si dovranno svolgere le elezioni amministrative, dovrebbe far scattare le antenne al governatore lombardo Attilio Fontana.

A pensare male si fa peccato. Ma, forse, mai come in questa occasione, ci si azzecca!

Aggiornato il 09 aprile 2020 alle ore 10:55