Sprofondiamo, salvo intese

Tra le tante assurdità politiche italiane c’è quella di un governo che gli elettori non vogliono, non hanno scelto e manderebbero via se la democrazia non fosse bloccata e utilizzata Ad usum delphini e che approva i decreti più importanti salvo intese. Una cosa che in giro per il mondo dall’America all’Europa non si capisce e a cercare di spiegarla suscita imbarazzo ed ironia sull’interpretazione nostrana della democrazia, perché a raccontare di un esecutivo che si accordi salvo accordarsi sembra una barzelletta e basta. Insomma agli italiani è stato imposto un governo sostenuto da una maggioranza ipocrita e fasulla che non solo è incapace di risolvere i problemi, di contrastare in modo giusto la drammaticità della crisi, ma quando approva si riserva di approvare, incredibile ma vero. Del resto da una coalizione che anziché pensare all’Italia che sprofonda, si preoccupa di spartirsi le poltrone, di fare intrighi per restare a galla, accordi al ribasso con la Ue per ottenere qualche pacca sulla spalla, di aiutare i monopattini e le biciclette, non ci si può aspettare nulla di serio sul Paese. Qui non si tratta solo dei contrasti su tutto, dei decreti ritardati per mancanza di coesione, degli show per annunciare e per smentire, delle passerelle da Re Sole mentre la gente rischia la fame, delle passeggiate nel centro di Roma come fosse l’Hollywood boulevard di Los Angeles, si tratta di rispetto conoscenza e comprensione per la gravità della situazione. Parliamoci chiaro ma è mai possibile che si assista a fatti di una gravità eccezionale, dalla scarcerazione dei boss mafiosi, alla pubblicazione delle intercettazioni di Luca Palamara, al contrasto incredibile tra il pm Nino Di Matteo e il ministro Alfonso Bonafede, alla conferma che con Silvio Berlusconi si è giocato sporco, senza che le istituzioni a partire dal governo facciano niente?

È mai possibile che a 4 mesi dal lockdown il presidente dell’Inps parli a vanvera, accusi le imprese, dica di aver inondato l’Italia di miliardi, mentre una montagna di persone ancora aspettano la cig e sono disperate? È mai possibile che dopo aver suonato la fanfara sull’importanza della task force, Vittorio Colao e la sua squadra siano scomparsi dai radar? delle due l’una o non servivano a niente oppure c’è chi mente. È mai possibile pensare alle biciclette, agli alberi da piantare, ai bonus per sperperare, mentre riesplodono i casi drammatici dell’Ilva, Alitalia, Whirlpool, l’occupazione privata rischia centinaia di migliaia di licenziamenti e per l’autunno una marea di fallimenti? È mai possibile chiudere a casa fino a dicembre metà dell’apparato pubblico che già non funziona quando è presente figuriamoci quando non c’è? Per non dire della enorme ricaduta negativa sull’indotto commerciale che gli gira attorno e con lo smart working resta isolato. È mai possibile annunciare la più grande semplificazione burocratica della storia, perché questo governo annuncia sempre per dire che i suoi decreti sono i più importanti e straordinari che l’Italia abbia mai avuti, e poi produrre nottetempo un documento di oltre 100 pagine salvo intese?

La burocrazia non si sconfigge scrivendo l’enciclopedia, ma chiudendo mille enti, uffici, dipartimenti, organismi pieni di gente che non serve, che non firma niente, che spesso sta in permesso o in malattia e per concedere un certificato induce alla pazzia. Insomma è mai possibile lasciare che l’Italia sprofondi nell’abisso, un abisso che si sente, si vede, si palpa, un baratro fatto di aziende che chiuderanno, di autonomi che molleranno, artigiani che falliranno, commercianti che non sopravvivranno, alberghi e ristoranti che non riapriranno, una enormità di posti che salteranno, perché il governo è incapace, confuso, incosciente e salvo intese? E tutto ciò solo per impedire il voto, per impedire che gli italiani premiassero il centrodestra mandando a governare una coalizione che oltre ovviamente ai cattocomunisti e ad organismi importanti dello Stato, non piace alla Angela Merkel, a Emmanuel Macron, meno che mai alla Cina e ancora peggio al vaticano. Ebbene per questa ipocrisia si sta facendo pagare all’Italia una follia, un prezzo economico e sociale immenso, una voragine negativa di produzione, fatturato, debito, spese e occupazione, alla faccia della semplificazione che ovviamente però, è salvo intese.

Aggiornato il 07 luglio 2020 alle ore 12:51