L’emergenza dei buffoni

lunedì 13 luglio 2020


Malgrado la morte clinica del Covid-19, oramai certificata anche da alcuni studi autorevoli, prosegue il catastrofico gioco delle tre carte di un Governo surreale. Dopo aver a suo tempo sostanzialmente proclamato lo stato d’emergenza sulla base delle confuse notizie provenienti dalla Cina, imponendo una drammatica sospensione delle libertà costituzionali sull’onda di una crisi ospedaliera, circoscritta ad alcune regioni, che è durata solo alcune settimane, oggi la coppia Giuseppe Conte/Rocco Casalino intende prorogare fino al 31 dicembre il medesimo stato d’emergenza con qualche decina di malati in terapia intensiva. Ciò significa, in estrema sintesi, che il sedicente avvocato del popolo vuole proseguire ad oltranza il suo regime di Pulcinella che gli conferisce pieni poteri, con l’avallo quasi incondizionato della sua maggioranza, di buona parte dell’informazione nazionale e di un imbarazzante Comitato tecnico-scientifico che sta da tempo colpevolmente spacciando il contagio da Covid-19 per una malattia mortale.

A tal proposito registriamo un’agghiacciante dichiarazione del dem Nicola Zingaretti, leader di un partito che in passato avrebbe mobilitato le piazze per molto meno, ma che oggi ritiene di aver tutto da guadagnare nel mantenere in vita un clima di terrore che sta distruggendo l’economia del Paese. Scrive infatti su Twitter il presidente della Regione Lazio: “Il Partito Democratico è pronto a sostenere qualsiasi scelta del Governo utile a contenere la pandemia. Chi nel mondo non lo ha fatto sta pagando un prezzo drammatico”.

Quindi, secondo questo genio, malgrado l’assenza di alcun elemento di preoccupazione in merito ad un virus che lui e i suoi sodali al potere hanno trasformato in un flagello peggiore della peste, dovremmo proseguire per altri lunghi mesi con il fardello di protocolli e di misure di sicurezza di dubbia utilità sul piano sanitario, ma certamente piuttosto pesante su quello dei costi economici e sociali. Costi sempre più proibitivi che prima o poi, andando avanti di questo passo, seppelliranno il sistema sotto una valanga di nuovi debiti, mettendo in forte rischio la sostenibilità economica e finanziaria del sistema medesimo.

Sebbene appaia assolutamente devastante il messaggio che l’Italia manderebbe all’esterno, con la proroga dello stato d’emergenza, per chi continua ad usare in senso totalmente strumentale il coronavirus tutto ciò passa in secondo piano.

Per questa gente priva di scrupoli, che ha sparso a piene mani un terrore sempre meno giustificato, facendo riemergere nei più i peggiori istinti primordiali, il perdurare di una percezione di pericolo di massa risulta del tutto funzionale ai loro obiettivi, politici e professionali che siano. E poco importa se oramai da tempo i ricoveri e i decessi col Covid-19 bisogna andarli a cercare col lanternino, considerando che ogni giorno in Italia muoiono quasi 2mila persone per altre cause. Essendo riusciti a convincere un popolo in testa alle classifiche dell’analfabetismo funzionale che oramai nel mondo ci si ammala solo di coronavirus, costoro pensano solo di capitalizzare al massimo grado la loro riuscita manipolazione di massa.

Le elezioni in sette Regioni si approssimano, e farle svolgere nell’ambito di un buffonesco stato d’emergenza, pensano i geni che occupano la stanza dei bottoni, non può che aumentare il proprio consenso. Ma questo è ancora tutto da vedere. Per quanto possiamo giudicare sprovveduti gli elettori italiani, non credo che si possa pensare di ingannarli a tempo indeterminato, tenendo artificiosamente in vita una pandemia che, peraltro, nella maggior parte del territorio nazionale non si è quasi vista. Alla fine, volenti o nolenti, la realtà delle cose il conto lo porterà pure a chi sta facendo del procurato allarme una professione.

 


di Claudio Romiti