Un No convinto per uno schiaffo alla ipocrisia

Diciamoci la verità, ma è mai possibile fidarsi di un governo e di una maggioranza che vincerebbero contro chiunque il festival dell’ipocrisia? Perché sia chiaro le ragioni del referendum sono l’emblema della presa in giro, del tentativo di imbrogliare la gente a partire dal risparmio. Come si fa a sostenere la volontà di risparmiare quando si bruciano 100 miliardi per ottenere poco o niente, quando si sperperano i soldi di tutti per ingaggiare task force, esperti e commissari che non ne azzeccano una e promettono a vanvera ogni volta che parlano. Come si fa a parlare di recupero di risorse quando si buttano miliardi e miliardi per i banchi a ruote, per i monopattini cinesi, per dare il reddito di cittadinanza ai delinquenti, camorristi e malavitosi, per accogliere chi entra fuori legge nel paese, per salvare le banche che truffano i risparmiatori. Come si fa a giustificare una riduzione dei parlamentari quando contemporaneamente si cooptano a pagamento nei ministeri una quantità indecifrata di amici, parenti e conoscenti con gli incarichi più assurdi e immotivati. Con quale faccia si chiede agli italiani di rimpicciolire il parlamento per ridurre lo spreco di danaro quando si lasciano in vita enti inutili, aziende pubbliche fatiscenti, municipalizzate colabrodo, dipartimenti pieni di nullafacenti, organismi messi in piedi per il clientelismo e basta.

Come si fa a chiedere di votare a favore del referendum perché la democrazia funzionerebbe meglio, quando il padrone dei grillini annuncia che le dittature sono migliori delle democrazie, che agli anziani bisognerebbe togliere il voto, che il parlamento è destinato a scomparire, roba da pelle d’oca. Come si fa a sostenere un referendum voluto dai 5 stelle che sono a favore di Nicolás Maduro, del comunismo cinese, cubano e coreano del nord, per non dire dei provvedimenti Alfonso Bonafede sulla giustizia che sono la negazione delle garanzie democratiche come quello sulla prescrizione. Come si fa a credere alla parola e alle rassicurazioni dei grillini sul referendum se gli impegni solenni presi con gli elettori li hanno ribaltati tutti, come è possibile farsi suggestionare da persone con la quinta elementare, senza preparazione, che parlano di storia del diritto, dell’economia, della società fondata sulla democrazia.

Come si fa a dare retta a un movimento che arrivato al governo ha brindato sul balcone alla vittoria contro la povertà se in 2 anni ci ha gettati sul lastrico a mendicare soldi in Europa come poveracci ridotti agli stracci. Come si può dare fiducia a chi giurava di aprire e rivoltare come una scatola di tonno la casta e dopo 2 anni quella scatola gli è piaciuta così tanto da volerne un'altra, perché i grillini altroché casta sono diventati, tra privilegi, scorte, consulenti, assistenti, poltrone e cortigiani. Ecco perché bisogna votare no al referendum perché nulla di ciò che dicono i grillini e i soci ipocriti di maggioranza è vero, non è vero che il parlamento funzionerà meglio, non è vero che ci sarà un risparmio forte, non è vero che la democrazia sarà più vicina ai cittadini, è vero l’esatto contrario. Ancora una volta ci prendono in giro e stavolta lo fanno sui principi fondamentali della rappresentanza, del pluralismo, della carta costituzionale che vorrebbero cambiare per aprire la porta a un’avventura pericolosa e faziosa. Perché sia chiaro col sì resterebbe tale e quale il bicameralismo perfetto, gli uffici di Camera e Senato, tale e quale il resto tranne che con meno parlamentari sarebbe più facile condizionarli, indurli a seguire il capo, con meno parlamentari le rappresentanze locali sarebbero sbilanciate, con meno senatori, quelli a vita diventerebbero determinanti al di là della volontà dei costituenti.

Il sì al referendum è un grimaldello verso un controllo oligarchico pericoloso esattamente il contrario della democrazia, il contrario dell’estensione della partecipazione, della tutela dei diritti di tutti, del resto vi siete chiesti perché gli stessi sostenitori del sì parlano di riforme successive? Ebbene parlano di riforme che faranno dopo e qui l’ipocrisia è totale perché non si vede la ragione di fare poi ciò che dovrebbe arrivare prima, la frusta prima del cavallo sa di bruciato, questi campioni della bugia parlano di riforme successive perché vogliono rabbonirci prima e fotterci dopo visto che sanno bene che da noi il “si farà” è aria fritta, per questo votate no dateci retta, viva l’Italia, viva la democrazia.

Aggiornato il 17 settembre 2020 alle ore 10:03