Resterai con noi

Almeno per noi i grandi affetti non se ne vanno mai, anzi, restano, ti stanno accanto, intorno e attorno, ancora di più che con la vita, l’abbiamo provato sulla pelle a partire dai genitori che dopo la fine ci aiutano e sorvegliano senza sosta. Ecco perché scriviamo che Arturo resterà con noi, pensieri ricordi, esperienze, avvenimenti, pubblici ma soprattutto privati in tre decenni quasi d’amicizia e fratellanza. Un amico grande, un galantuomo, un giornalista più unico che raro, e un direttore che a trovarne un altro è come trovare un quadrifoglio. Un signore colto, elegante e liberale autentico.

Quante serate a casa nostra con tutti gli amici dei Governi di Silvio Berlusconi dal 1994 in poi, quante passeggiate perfino al mare dove qualche volta veniva a trovarci e camminavamo ore sulla battigia tra una idea un programma e una proposta, e poi tornando in giardino insieme a papà laziale sfegatato come lui, mi mettevano in mezzo per farmi rosicare. Eppure mai, diciamo mai, neppure l’ombra di un disappunto calcistico, sul resto poi un gemellaggio assoluto.

Caro Arturo resterai con noi, potremmo scrivere un romanzo di virtù, qualità, tue proprie, come un romanzo degli episodi di 30 anni da moschettieri, non lo facciamo ma lo pensiamo, lo sentiamo, lo teniamo dentro. Ma una cosa sì che ci viene in mente, è una frase bellissima del padre più grande della chiesa, Sant’Agostino, che in occasione della morte della mamma guardando in alto disse “non ti chiedo perché me l’hai tolta ti ringrazio per il tempo che ce l’hai donata”.

Una carezza Arturo, la stessa che da lontano ti ho mandato pochi giorni fa. Cari amici, adesso vi chiediamo scusa ma per qualche giorno ci ritireremo un po’ in noi stessi, siamo sicuri che capirete eccome.

Aggiornato il 02 dicembre 2020 alle ore 09:55