Renzi-Conte: ti sfido a regolar tenzone

martedì 12 gennaio 2021


Serata da frittatone, birrozza ghiacciata e vestaglione di flanella alla maniera del ragionier Ugo Fantozzi. Stavolta in programma a reti unificate non c’è la partita di pallone ma un Consiglio dei ministri da “o la va o alla spacca”. A proposito di bowling, c’è da capire se si tratta di fare strike o spare, ma a quel punto sarà solo una questione di tempo (breve) per veder barcollare l’ultimo birillo che non vuole cadere. In ballo l’approvazione del Recovery plan con tutto ciò che ne consegue. Pierino la peste, alias Matteo Renzi, sembra che stavolta faccia sul serio e fino a ieri a poco sono servite le rassicurazioni, costruzioni, pontieri e responsabili dialoganti. L’ex premier vuole la testa del premier, possibilmente con tutto il Conte bis da mandare a carte quarantotto. C’è la crisi, e c’è davvero, “molto spesso una crisi è tutt’altro che folle, è un eccesso di lucidità” (Marco Castoldi).

Dunque, hai voglia a smacchiare se lo strappo è vicino. Nonostante alcune richieste siano state esaudite, cioè più soldi per sanità e agricoltura tanto per dirne due. Per mesi si guardava al Colle con rancore, per denunciare un immobilismo irresponsabile, ma negli ultimi giorni l’ombra nera del Quirinale si è allungata sulle questioni dirimenti con una carezza gelida e cupa, chiamasi moral suasion, cioè una sorta di “state buoni se potete”. Un po’ poco presidente Mattarella. Si era detto nei giorni scorsi che il gioco di Renzi (ministero della Difesa) non valeva la candela, ma a conti fatti la linea dura del rimpasto potrebbe portare due ministeri a Italia Viva (Boschi e Rosato). Basterà per placare le ire dell’ex sindaco di Rignano? Sembra di no, almeno a sentire Teresa Bellanova, che di spallate ne ha date diverse in queste ultime ore al premier, “questo Paese ha bisogno di un colpo di reni e questo governo in questo momento sta dimostrando di non essere in grado di farlo".

Sul plotone di esecuzione il più fico del bigoncio, Giuseppe Conte, praticamente con le spalle al muro, ma che si dice pronto a verificare in Aula se esiste o meno una maggioranza. Comunque vada, la partita del Recovery ha una posta altissima, le risorse sono tante ma se sprecate porterebbero il Paese in malora e con esso questa e altre due generazioni. Chiaro che non si possa sbagliare. Abituati come siamo al governo del terrore tutto proteso allo statalismo e dirigismo filo-cinese non sarebbe male sapere come verrà spesa questa montagna di denaro. Su questo Renzi ha ragione, a prescindere dalle sue velleità leaderistiche presenti, passate e future. Il centrodestra aspetta (e spera) e i sondaggi fanno capire che per il M5S ma anche in parte per il Pd le campane suonano a morto. Titoli di coda per “Giuseppi”? Non cambiate canale.


di Stefano Cece