La sociologia non è una scienza esatta, tranne che per la sinistra

Il problema dell’analisi economica e politica della sinistra è fondamentalmente uno solo: non riuscire a capire che gli studi sociologici non saranno mai una scienza esatta. E neanche una disciplina “di probabilità”. Siamo semplicemente nel campo delle ipotesi suggerite dall’osservazione empirica. Ma ognuno al mondo osserva “come gli pare” dal proprio angolo visuale. E ciò nelle ideologie totalitarie è da sempre considerata un’eresia. Se non un peccato originale del pensiero liberale e individualista, per condannare il quale il marxismo ha sempre chiesto aiuto alle varie religioni. Cristiano-cattoliche soprattutto. E da ultimo islamiche. In fondo, uno Stato che diventa una “umma” – patria – religiosa è rassicurante come una “mamma”, va benissimo per le ideologie leniniste. E in arabo, benché le radici dei rispettivi vocaboli (madre e patria religiosa) siano parzialmente diverse il suono “um” va bene tanto per l’uno quanto per l’altro: madre e madre patria. Quest’ultima connotata islamicamente.

Ci sta però un inconveniente che nessuno calcola: le persone per lo più ragionano con il proprio cervello e per il proprio legittimo interesse. E non si fanno incasellare in statistiche, sondaggi e – per l’appunto – analisi sociologiche. Ad esempio, in Italia nessuno si sta vivendo questa maledetta epidemia o pandemia che dir si voglia come “un’opportunità”. Tranne forse quei politici che proprio a questa disgrazia devono la propria fortuna: dicasi Giuseppe (o “Giuseppi”) Conte, Roberto Speranza, Luigi Di Maio e compagnia cantante. Per tutti gli altri, che questo Governo finalmente cada, e che i politici che ne fanno parte scompaiano nelle pieghe della storia recente: quella sì che sarebbe una vera chance.

Ma nessuna analisi sociologica – promossa dai vari talk show televisivi officiati dai sacerdoti interessati del gruppo Cairo editore – rileva questa tendenza. Si cerca di non parlare o di negare la realtà, che è sotto gli occhi di tutti, sperando che nel frattempo muti o scompaia. Ma la realtà è dura a morire, mentre gli studi sociologici sono e rimarranno per lo più una grande ventata di aria fritta.

Aggiornato il 19 gennaio 2021 alle ore 09:30