Un ex bibitaro a Palazzo Chigi?

La crisi del Governo Conte due potrebbe farci entrare nella storia, e forse anche nella geografia, per il suo non improbabile esito: un nuovo premier che da giovane, cioè fino a cinque sei anni prima, faceva il bibitaro allo stadio San Paolo di Napoli. La “buona novella” è contenuta nel pezzo di retroscena dello stimatissimo e caro amico Vittorio Macioce pubblicato oggi – giorno da consegnare alla futura memoria – su “Il Giornale” diretto da Alessandro Sallusti.

In pratica il vero leader “carismatico” dei grillini di lotta e di governo, Luigi Di Maio, si appresterebbe a attirare “Giuseppi” in un trappolone: per non far sfiduciare l’esecutivo in carica per la pessima riforma del ministro Alfonso Bonafede sulla Giustizia, già bocciata dall’Europa, e per non essere costretto a chiamare il dietrofront sulla riforma che ha introdotto la prescrizione eterna, “Giggino” vorrebbe indurre Giuseppe Conte a dimettersi prima del dibattito in aula di mercoledì (o giovedì che dir si voglia) e a recarsi al Quirinale per il reincarico.

Cioè per l’agognato e fino a oggi dato per scontato nuovo mandato che porterebbe al Conte ter. Dopo scatterebbe la trappola: se i voti in aula al Senato non c’erano prima, difficilmente potrebbero esserci dopo il reincarico. A quel punto Conte getterebbe la spugna e tale compito di formare un nuovo governo verrebbe affidato proprio all’ex bibitaro che è quasi certo – e il quasi va sempre sottolineato – dell’appoggio di Matteo Renzi e del gruppo parlamentare di Italia Viva, non nuovi entrambi a giravolte politico-istituzionali da mal di mare cronico.

So per certo che Vittorio Macioce, al contrario di tanti altri retroscenisti della stampa italiana, non è solito scrivere fandonie o fare giochini di ipotesi e indovinelli con i propri malcapitati elettori. Resta però un fatto inquietante: dopo essere diventato uno dei primi Paesi al mondo per il rapporto tra i morti di Covid e la popolazione, ci appresteremo, in caso di inveramento di suddetta previsione, a diventare il primo e forse unico paese della Terra – e probabilmente anche di altri pianeti di questo sistema solare – a far sì che venga nominato un ex bibitaro come primo ministro.

E questo senza volere offendere la categoria di coloro che vendono bibite. Anche alcoliche. Allo stadio come fuori da esso.

Aggiornato il 25 gennaio 2021 alle ore 11:38