Stato-Mafia: Glasnost e democrazia

Tra le altre, del processo sulla trattativa Stato-Mafia due cose mi hanno colpito: il fatto che pochissimi facciano rilevare come taluni requirenti confondano l’obbligatorietà dell’azione penale con l’arbitrarietà del suo esercizio; la mancanza di un principio di responsabilità per le azioni temerarie o connotate da finalità eccentriche rispetto al principio costituzionale. Oggi, com’è giusto, guardiamo tutti agli imputati assolti, associando felicitazioni a commiserazione (per la sofferenza e l’onta subita), ma ci dimentichiamo del tentativo di riscrivere una pagina oscura della nostra Storia.

Glasnost e democrazia – con tutto ciò che ne deriva, responsabilità inclusa – devono diventare attributi di Giustizia. Il che non equivale alla crocifissione di chi ha messo in piedi quel processo, ma semplicemente alla ineludibile esigenza di chiarezza. Fino a quando non capiremo che è diritto del popolo controllare e criticare il modo in cui si amministra la Giustizia, eliminando le sacche di immunità, non diventeremo un Paese civile. Resteremo così. Poveri incolti.

Aggiornato il 27 settembre 2021 alle ore 09:29