La teoria del Complotto, tra sacro e profano

Una società, lungo il suo percorso o lungo la sua parabola, giunge fisiologicamente a una sorta di capolinea. Questo momento rende la comunità, già indebolita, particolarmente vulnerabile e recettiva a giustificare peculiari eventi come “complotti planetari”. Il Complotto assume così l’aspetto di un “sistema ideologico” e simbolico. Il primo “effetto speciale” sulla società di questo sistema ideologico è una sensazione di torbida paura. Essa viene suscitata da trame immaginarie o impossibili da dimostrare, nonché dall’ipotesi dell’esistenza di complotti dietro vari eventi, i quali sono sostenuti da grandi gruppi di influenza o think-tank e sotto la regia del Nuovo Ordine Mondiale. Altri aspetti riguardano varie credenze alternative, false informazioni, fenomeni di dicerie, estremismi politici e religiosi, anche certi approcci critici verso le scienze umane e sociali, formando così un insieme eterogeneo di percezioni che evocano, nel suo complesso, “teorie cospirazioniste”.

Proprio nel “percorso sociale” succitato, nel quale oggi la comunità naviga, da alcuni anni albergano tesi cospirative che hanno avuto una accelerazione della diffusione grazie ai social network. In questi ultimi tempi, tali fenomeni hanno favorito ulteriormente lo svilupparsi di “Sette” e di “club apocalittici”, che sono un prodotto, o meglio un effetto collaterale, legato anche alla psico-info-pandemia. In Epoca Moderna i fenomeni complottisti sono nati come reazione all’Epoca dei Lumi e alla Rivoluzione francese, così gli Illuminati di Baviera, la Massoneria con le sue Obbedienze e le sue devianze e le cospirazioni ebraiche, sintetizzate nel Complotto giudaico-massonico, hanno colmato i “vuoti della comprensione” con surrogati della “Verità”. Tuttavia, le “teorie del Complotto” e le sue varianti, non sempre hanno descritto una patologica visione, ma abbastanza spesso hanno centrato il “segno”.

Come sappiamo i “falsi storici” sono molti e alcuni hanno cambiato il corso della Storia (relativamente), ma l’abuso della visione complottista spesso genera, a volte anche volutamente, facili sostegni a chi voglia minimizzare o screditare il “pensiero critico”. Così l’effetto generato è che la “Storia del complotto” non fa altro che complicare la strada per qualunque persona che voglia denunciare complotti reali. Infatti, pubblicizzare i complotti notoriamente crea un effetto opposto, screditando agli occhi della maggior parte delle persone l’idea stessa del complotto. Possiamo ricordare la strage di Bologna, del 2 agosto 1980, una bomba scoppia alla Stazione Centrale, causando la morte di 85 persone e il ferimento di altre 200. Dopo oltre quarant’anni ancora ci sono controversie, una apparente vaghezza domina le indagini: insabbiamenti, sospetti, gli apparati dello Stato “collusi” con la P2, le spie e il ruolo dei servizi segreti; ma l’evento, nonostante tutto, ancora non ha perso la sua drammaticità. Immaginiamo se questa tragica “azione” fosse stata schiacciata dal fragore di chi affermava che i Nar erano formati da “marziani” in complotto con Sette sataniche, tutto “il sistema” sarebbe crollato nello screditamento.

Lo studio delle “teorie del Complotto” si era sviluppato ampiamente nel mondo accademico anglosassone dopo la fine della Seconda guerra mondiale, in particolare con Karl Popper, David Brion Davis, Richard Thurlow e Richard Hofstadter. Successivamente a partire dall’11 settembre del 2000 con l’attentato alle Torri Gemelle, questa tematica ha attratto attenzione, dando origine, con approcci diversi, a una produzione multidisciplinare su larga scala. Quindi, i vari aspetti inerenti le teorie del complotto hanno avuto un processo di accoglimento e naturalizzazione dal punto di vista accademico, politico e mediatico.

In questa cappa di misteri, veri o presunti, dove la società spesso vede e legge azioni complottiste, non posso non citare le teorie della setta QAnon. Questo gruppo di estrema destra afferma che molti personaggi politici di valore mondiale appartengono a gruppi satanisti e pedofili. Brevemente, nasce nel 2016 con la contesa della presidenza statunitense tra Hillary Clinton e Donald Trump, dove Hillary veniva accusata di appartenere ad un clan satanista. Inoltre, durante l’invasione del Campidoglio a Washington il 6 gennaio, diversi assalitori hanno affermato di appartenere al movimento QAnon. Non indugiando su questa trattazione e sulle cospirazioni a esso legate, è evidente che molti sono gli stimoli che possono fare pensare di vivere nell’Era del Complotto e della cospirazione. Senza dubbio c’è una frangia di umanità che necessita di avere questa credenza, e di vedere le ombre del male e la presenza dei 27 burattinai del Pianeta (Nuovo Ordine Mondiale) in ogni peculiare evento, ma è anche vero che molta parte della società dotata di raziocinio, cultura e analisi, fa fatica a dare giustificazioni logiche a eventi particolari, oggi ad esempio alle “teorie Covid” e “teorie anti-Covid”. Anche in questo caso, dove sta la Verità? Una risposta adogmatica può essere che la Verità può collocarsi dove sta la Libertà; ma oggi, la Libertà, dove sta?

Aggiornato il 12 ottobre 2021 alle ore 09:13