Secondo Alessandro Zaccuri i diritti nascono dal vaccino

Qui, chiedendo scusa ad Alessandro Zaccuri, redattore ed editorialista di Avvenire, mi viene proprio da ridere. E non poco. Molto e di gusto. Infatti, ieri, scrivendo su un pezzo ove manifesta grande apprezzamento per il Green pass, egli si è fatto scappare una affermazione davvero divertente che suona così: “I problemi sorgono quando il non vaccinato rivendica gli stessi diritti di chi, essendosi vaccinato, ha il Green Pass”. Letterale. Ne viene che per Zaccuri – e per tutti coloro che la pensano come lui – il vaccino possiede non solo doti di prevenzione terapeutica, ma anche qualità quasi taumaturgiche, in quanto insieme al vaccino vengono inoculati anche i diritti fondamentali destinati alla affermazione sociale della persona umana; invece, chi non si fa inoculare il vaccino, vanamente potrebbe reclamare tali diritti, per il semplice motivo che non li possiede, proprio in quanto ha scelto di non farsi vaccinare. Bello, vero? Una deliziosa e raffinata lezione insieme di Diritto costituzionale, di Filosofia del diritto, di Diritto civile e sanitario: una preziosa deduzione di rarissima raffinatezza giuridica e politica.

È vero. Ammetto di non averci pensato. Chi riceve il vaccino, riceve anche i diritti fondamentali (diritto di libertà, di manifestazione del pensiero, di spostamento) anche se non lo sa e perciò può rivendicarli: chi non lo riceve, no. Zaccuri fornisce così una salutare e feconda lezione, talmente importante da doversi necessariamente mettere a frutto da altre prospettive. Così, per seguire la lezione di Zaccuri, chi ha una laurea può vantare dei diritti che il non laureato non ha e perciò non può rivendicare; ugualmente chi ha la patente rispetto a chi non l’abbia conseguita; chi ha il porto d’armi rispetto a chi ne sia privo. E si badi. Si tratta non certo del diritto di guidare una automobile o di andare a caccia: qui si parla – come dicevo sopra – dei diritti fondamentali, di quelli che rendono umano il mondo e garantiscono la persona umana come tale.

Evidentemente, chi ragiona (o sragiona) in questo modo non sospetta neppure – o forse se ne è dimenticato – che – come affermava il Beato Rosmini – “il diritto è la persona sussistente” evidenza con la quale il sacerdote filosofo roveretano (del quale è in corso il processo di canonizzazione) voleva identificare il sorgere della persona umana con il simultaneo sorgere dei suoi diritti fondamentali, in quanto quella senza questi non può esistere. Ma che volete farne di un quasi santo come Rosmini oggi come oggi? Nulla. Meno che nulla. Oggi noi abbiamo, per fortuna, l’intelligenza di Alessandro Zaccuri, il quale ci svela coma stanno davvero le cose.

E pensare che il Comitato nazionale di Bioetica, formulando un parere sul Green pass, a fine aprile, metteva in guardia sui rischi di discriminazione che in tal modo possono corrersi, raccomandandone un uso limitato nel tempo e nello spazio, a patto che i tamponi fossero sempre e dovunque gratuiti. E pensare che nel Comitato i cattolici – come Zaccuri – sono ampiamente rappresentati, ma evidentemente non hanno compreso nulla. Forse sono come Rosmini. Zaccuri, invece, non è come Rosmini. E s’era capito.

Aggiornato il 14 ottobre 2021 alle ore 09:22