Sta’ Bono dai

Ci sono tappe della vita in cui devi fare il punto, altre in cui devi mettere il punto. Definitivo. In genere avviene superati i quaranta, i cinquanta, i sessanta. È una storia che si ripete da secoli.

Non contento di se stesso, il leader della band irlandese più famosa del pianeta ha voluto far sapere all’universo mondo che la voce di Bono Vox, la sua guarda un po’, non gli piace. Anche a noi, da tempo, trent’anni o giù di lì. Poi il frontman non contento ha aggiunto che prova un certo imbarazzo ad ascoltare la sua voce quando passano le hit degli U2 alla radio. Anche noi, con la differenza che non le ascoltiamo proprio, soprattutto quelle partorite da “Pop” in poi.

Autocritica, trovata pubblicitaria per farsi coccolare dai fan attempati come lui con una manciata di “dai noi fare così”, “sei sempre un grande”? Lo sa solo Paul Hewson, che forse ha solo paura di invecchiare e le rughe sul viso ce lo confermano, consegnandoci una star fiacca e depressa. Ma continuiamo a voler bene a lui e agli U2, grande gruppo dei megaconcerti degli anni Ottanta e Novanta dove non si voleva mai mancare. Noi per primi.

L’epopea degli U2 è finita con “Achtung baby”, ha provato a resistere con “Zooropa”, poi si è dissolta. E dell’“Unforgettable fire” è rimasta solo la cenere.

Aggiornato il 22 gennaio 2022 alle ore 12:38