Cosa vuole davvero Putin?

I venti di guerra attorno all’Ucraina sono solo apparenti. Non siamo alla vigilia di un conflitto armato. Si può essere certi, infatti, che se, come affermano gli americani, Vladimir Putin avesse davvero avuto l’obiettivo politico di invadere l’Ucraina per installare a Kiev un Governo favorevole a Mosca, lo avrebbe fatto a sorpresa, mettendo tutti davanti al fatto compiuto. Gli occidentali avrebbero protestato e fatto la voce grossa, ma alla fine si sarebbero rassegnati e si sarebbero limitati ad appesantire le inutili e propagandistiche sanzioni.

L’obiettivo politico della concentrazione di truppe russe ai confini ucraini è certamente un altro. Quale? Quello di ottenere un negoziato drammatico con gli Usa, mandando all’Occidente e a Kiev un chiaro messaggio: che l’eventuale ingresso dell’Ucraina (e della Georgia) nella Nato metterebbe in pericolo la sicurezza della Russia. E che quindi non si può scherzare. Questo obiettivo lo sta ottenendo. Il negoziato è in corso e si svolge nell’apprensione delle opinioni pubbliche mondiali. I governi occidentali, pur sapendo che la posizione russa è seria e giustificata (riproduce a parti invertite la crisi del 1962 per i missili che Mosca voleva dislocare a Cuba), preferiscono fingere di non avere capito. Fa loro gioco gridare alla minaccia di guerra e fare teatro. Ritirano perciò da Kiev le loro rappresentanze diplomatiche, mandano truppe (8.500 uomini!) in Europa dell’Est. Alla Nato, sin dalla scomparsa dell’Urss, serve un “nemico” che ne giustifichi la persistenza anche dopo la fine della Guerra Fredda. Ai governi occidentali serve una minaccia per distrarre le opinioni pubbliche dalle angustie della pandemia e dalle sue conseguenze economiche. Il negoziato si concluderà, probabilmente, con un accordo segreto, che garantirà ai russi che la Nato non si espanderà in Ucraina (né in Georgia). Cosa che non si potrà dire ufficialmente, perché violerebbe il principio della piena sovranità degli Stati di aderire ad alleanze internazionali.

Anche la crisi di Cuba si concluse con un accordo segreto. I russi ritirarono i missili da Cuba e gli americani si impegnarono a ritirare i missili dalla Turchia. Insomma, la situazione attorno all’Ucraina è seria, ma non grave.

Aggiornato il 26 gennaio 2022 alle ore 09:34