Il rischio della “cohabitation” in Francia

Le elezioni legislative che si terranno in Francia il 12 e il 19 giugno prossimo assumono un’importanza fondamentale per il rieletto presidente della Repubblica, Emmanuel Macron. Il rischio concreto a cui va incontro il capo dell’Eliseo è la cosiddetta coabitazione (cohabitation) ovvero una maggioranza nell’Assemblea Nazionale diversa da quella centrista che sostiene il presidente francese. Il risultato elettorale di domenica scorsa ha avuto, in parte, l’esito sperato dagli “europeisti” di casa nostra e dalle cancellerie dei Paesi europei che si sono schierati contro la “populista” Marine Le Pen. La conclusione finale è stata tutt’altra che travolgente.

Macron ha perso molti elettori rispetto al primo mandato. Marine Le Pen ha invece significativamente incrementato i voti rispetto alle precedenti elezioni presidenziali. Emmanuel Macron è stato confermato alla presidenza (ultimo presidente rieletto è stato Jacques Chirac) con un risultato definitivo del 58,5 per cento e la sconfitta Marine Le Pen ha ottenuto il 41,5 per cento delle preferenze. I voti effettivi totalizzati dai contendenti al secondo turno sono stati rispettivamente 18.779.641 e 13.297.760 su circa 48 milioni di aventi diritto al voto. Le astensioni dal voto hanno raggiunto la cifra record di oltre 15.900.000. In sostanza, molti hanno votato Macron non per convinzione ma per evitare che andasse all’Eliseo la Le Pen.

I dati emersi segnalano chiaramente che la Francia ha un elettorato tripolare: i centristi che guardano a Macron, la sinistra che sostiene Jean-Luc Mèlenchon e la destra che premia Le Pen. Per ora segnaliamo che i primi sondaggi elettorali post-elezioni presidenziali danno per vincenti alla Assemblea Nazionale “République En Marche” di Macron e i suoi potenziali alleati centristi. L’eventuale maggioranza assoluta all’Assemblea Nazionale rafforzerebbe Macron – non solo in Francia ma anche in tutta Europa – che potrebbe diventare il vero mediatore nel conflitto russo-ucraino, in quanto ha saputo mantenere una relativa autonomia rispetto alla presidenza americana e alla Nato. La coabitazione aprirebbe scenari imprevedibili.

Aggiornato il 28 aprile 2022 alle ore 09:36