Gli elefanti nella cristalleria

A seguito dell’ennesimo, tragico dissesto idrogeologico di questo disgraziato Paese avvenuto a Ischia, circola sui social una foto di Barbara Lezzi, all’epoca ministro per il Sud per il Movimento Cinque Stelle e di Danilo Toninelli quando era a capo del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, mentre esultano dai banchi del Parlamento per l’approvazione del condono tombale in favore degli abitanti dell’isola campana. Un condono, è importante sottolineare, deliberato nel 2018 che consentì successivamente ai beneficiari di usufruire, qualora avessero subito danni, dei contributi pubblici erogati per il sisma del 2017.

Per la cronaca, il provvedimento era presente all’articolo 25 del decreto Genova, elaborato dopo due mesi di meditazioni da Toninelli per la ricostruzione del Ponte Morandi, sotto il titolo di “Definizione delle procedure di condono”. Ebbene, mostrando la tipica faccia di bronzo dei pentastellati, l’ex ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, ha dichiarato in una intervista registrata, trasmessa su La7, che non si è trattato proprio di un condono, bensì di un provvedimento che tendeva a sanare tutta una serie di precedenti esoneri.  Un assurdo gioco di parole, che in quel periodo fu oggetto di un interessante articolo pubblicato su Next Quotidiano. Questo un interessante ed istruttivo passaggio sintetico del pezzo: “D’accordo che qualche tempo fa il Movimento Cinque Stelle aveva parlato di abusivismo di necessità ma qui il punto è che si consentirebbe di far ricostruire abitazioni in luoghi dove non si poteva costruire e questo in un territorio, che è soggetto ad un alto rischio sismico e ad un forte stato di dissesto idrogeologico significa non avere ben chiaro qual è il problema. E soprattutto sarebbe lo Stato a pagare la ricostruzione delle case abusive. A Ischia le pratiche per le sanatorie sono 28mila (su 64.115 abitanti) e ci sono strutture costruite in zone ad alto rischio”.

Quindi, dopo le storture del Reddito di cittadinanza, del decreto dignità, del Superbonus del 110 per cento che ha creato infiniti problemi insieme ad un buco di 38 miliardi nel bilancio pubblico, l’opera di devastazione di questi impareggiabili dilettanti allo sbaraglio continua a produrre i suoi effetti anche sul piano del dissesto idrogeologico. Forse definirli elefanti nella cristalleria, a questo punto, sembra fin troppo riduttivo.

Aggiornato il 29 novembre 2022 alle ore 09:50