Liberali uniti

Mentre il Partito Liberale Italiano, allo scadere dell’anno del centenario dalla propria nascita, riprende la sua posizione nella destra, abbracciata alla sua fondazione, sotto la guida di Roberto Sorcinelli; s’è celebrato, su organizzazione di Giuseppe Basini, il terzo congresso di Destra Liberale Italiana, per definizione, anche adesso, ribadita un’associazione politica ma non un partito.

S’accetti questa definizione, anche se si presta a molti equivoci, per far salvi coloro i quali sono iscritti ad ambo le organizzazioni, nonostante il divieto di doppia appartenenza a partiti differenti, sancita al momento dallo statuto del Pli.

Destra Liberale sorse, in gran parte per iniziativa di Arturo Diaconale e de L’Opinione, quando Stefano De Luca portò il Partito Liberale Italiano, per lui non scioltosi nel 1994, su posizioni di schieramento politico a dir poco ambigue. Adesso Sorcinelli lo ha riportato decisamente nell’ambito della destra. Nel Lazio i suoi candidati, Albero Aschelter e Lucrezia Bucci, sono accolti nelle liste di Forza Italia. Non ci sono differenze politiche apprezzabili tra i due organismi.

In Italia, però, i personalismi sono tarli, con grandi poteri di polverizzare tutto. L’Italia è una nazione antica, stupenda, ma anche talora tarlata. Si deve assolutamente saldare il rapporto tra il Partito Liberale e l’associazionismo liberale di destra, in particolare Destra Liberale. Il riferimento torni ad essere il Partito Liberale Italiano, nei suoi rapporti con la destra, in appoggio al governo conservatore che oggi regge la nostra democrazia liberale.

Aggiornato il 07 febbraio 2023 alle ore 10:18