Il terzo mandato della discordia

venerdì 23 febbraio 2024


In merito alla questione del terzo mandato, la bocciatura rimediata dalla Lega in Commissione Affari costituzionali del Senato non costituisce un grande problema per la maggioranza. È assai probabile che Fratelli d’Italia e Forza Italia, compresa la componente dem favorevole al provvedimento, non abbiano voluto regalare un argomento spendibile elettoralmente ai populisti, grillini in testa, in previsione delle prossime Europee. Tuttavia, è assai probabile che alla fine, in un modo o nell’altro, l’obiettivo strategico di Matteo Salvini verrà raggiunto. Obiettivo strategico che, come qualcuno ha compreso da tempo, consiste nel tenere nel “congelatore” veneto il suo più temibile candidato alla successione, ovvero Luca Zaia. Ora, considerando che tale possibile successione non conviene anche ai due partiti alleati della Lega, dal momento che l’attuale governatore del Veneto potrebbe scompaginare una situazione in cui Salvini sembra destinato a svolgere un ruolo subalterno vita natural durante, mi sembra plausibile che dopo le medesime elezioni europee il Parlamento approvi, in un modo o nell’altro, lo strumento per mantenere salda l’attuale leadership del Carroccio.

In merito poi alla questione specifica, personalmente concordo pienamente con quanto dichiarato dall’attuale presidente della Liguria Giovanni Toti: “Sul terzo mandato c’è un gigantesco cortocircuito politico in una Repubblica dove i parlamentari contrari a ulteriori mandati per governatori e sindaci talvolta siedono in Parlamento dagli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso, quindi una sorta di era geologica fa. Questo avviene in una Repubblica dove non c’è un limite per il presidente del Consiglio e per i ministri dove il Governo sta discutendo sulla elezione del primo ministro in forma diretta”. E, in effetti, l’ex forzista sembra aver messo il dito sulla piaga, come si suol dire. Infatti, proprio non si comprende la logica di imporre un limite alla volontà dei cittadini quando, oltre agli esempi citati da Toti, l’Italia ha attraversato una lunga fase dominata da ribaltoni e Governi tecnici. Una fase in cui la questione del mandato elettorale non si poneva alla base, visto che nessuno aveva votato per questo o quell’Esecutivo messo in piedi alla bell’e e meglio.


di Claudio Romiti