Pagina 1 - Opinione del 3-8-2012

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Direttore ARTURO DIACONALE
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Venerdì 3 Agosto 2012
delle Libertà
Bersani si allea conVendola? Nostalgia canaglia
lla foto di Vasto hanno sbian-
chettato la faccia di Antonio
Di Pietro. Come nella migliore tra-
dizione di quella sinistra che non
ha mai voluto modificare il suo an-
tico dna marxista-leninista. D’altro
canto sbianchettare Di Pietro dalla
foto di Vasto fa parte di una ope-
razione che è diretta proprio alla
ricostruzione riveduta e corretta
del vecchio Pdi. Pierluigi Bersani e
Niki Vendola non stanno pettinan-
do bambole , come direbbe Croz-
za, quando rompono con il leader
dell’Italia dei Valori e stringono un
patto che prelude al pieno rientro
di Sel nel Pd nel caso la nuova leg-
ge elettorale preveda il premio di
A
maggioranza per il maggior partito
o la formazione di una coalizione
tra Pd e Sel nell’eventualità che il
premio sia assegnato non più al
partito più votato ma alla coali-
zione. Stanno, molto più semplice-
mente , creando le basi per un nuo-
vo Pci. Che, secondo la tradizione
terzinternazionalista, non può e
non deve avere nemici a sinistra
(cioè Di Pietro). E che, secondo la
successiva tradizione berlingueria-
na, deve puntare a realizzare un
compromesso storico con i catto-
lici disposti ad accettare il ruolo
egemonico di guida del governo e
del paese del partito dai tanti nomi
diversi nel corso degli anni ma da
un’anima sola e sempre uguale a
quella originaria.
Non è detto che i cattolici pre-
scelti da Bersani per svolgere il
ruolo che una volta era chiamato
quello degli “utili idioti” siano ef-
fettivamente decisi a soggiacere alle
pretese egemoniche del nuovo Pci.
Pierferdinando Casini è troppo
scaltro per accettare di fare da
spalla del Pd prima delle elezioni
in cambio di una vaga promessa
di finire al Quirinale. Ciò che è in-
vece assolutamente sicuro è che
l’operazione tesa a distruggere o
costringere alla resa il nemico a si-
nistra rappresentato da Di Pietro
è scattata con grande virulenza. E
punta ad assicurare all’Idv lo stesso
trattamento distruttivo che venne
riservato a suo tempo a Rifonda-
zione Comunista di Franco Berti-
notti. Lo schema dell’eliminazione
del nemico a sinistra è quello di
sempre. Prima si cerca di fraziona-
re l’avversario convincendo qual-
che sostenitore del leader nemico
a prendere le distanze dal proprio
capo. Poi si punta decisamente a
provocare fratture, lacerazioni,
scissioni nel partito che osa fare la
concorrenza da sinistra. Ed, infine,
si isola il detestato leader antago-
nista facendogli il vuoto e costrin-
gendolo alla resa a discrezione.
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2
I soldi della Bce non sono la soluzione alla crisi
essun automatismo per ora
nell’attivazione dello scudo an-
ti-spread, che dipende, invece, dalla
richiesta degli stati interessati con
tutte le condizionalità previste. E’
questo il nodo politico: lo scudo co-
me meccanismo di stabilità che scat-
ta in modo autonomo, o come for-
ma di “salvataggio”, quindi su
richiesta e condizionato?
Le aspettative innescate dal di-
scorso di Draghi del 26 luglio a
Londra – che forse perché inaspet-
tato, o perché così volitivo («la Bce
è pronta a fare tutto il necessario
per preservare l’euro e, credetemi,
sarà abbastanza»), aveva rassicurato
i mercati e allentato le tensioni sui
N
titoli di stato – si sono infrante ieri
sulle sue parole al termine del diret-
torio della Bce, provocando il nuovo
tonfo in Borsa (-4,6%) e il rialzo
dello spread (511). «Nessuna retro-
marcia», assicura Draghi. Solo che
i mercati hanno interpretato le sue
parole di una settimana fa come il
segnale di un prossimo intervento
della Bce sui mercati obbligazionari
di Spagna e Italia, ma in realtà, fa
notare, non c’era alcun riferimento
esplicito ad una ripresa degli acquisti
di bond.
Consapevole che gli spread sono
«eccezionalmente alti», a livelli
«inaccettabili», a causa delle paure
di reversibilità dell’euro, Draghi ha
ribadito che la moneta unica è «ir-
reversibile» e che l’intenzione di «fa-
re di tutto» per preservarla c’è ed è
«unanime». Questo solenne impe-
gno dovrà bastare a dissuadere gli
speculatori nel mese di agosto, per-
ché la «decisione finale» sugli inter-
venti della Bce sarà presa solo «nelle
prossime settimane» (a settembre).
L’accordo con i tedeschi sulle mo-
dalità ancora non c’è. Draghi ha ri-
petuto che la Bce «nell’ambito del
suo mandato per mantenere la sta-
bilità dei prezzi nel medio termine
e in osservanza della sua indipen-
denza nel determinare la politica
monetaria, può eseguire operazioni
di mercato di una dimensione ade-
guata a raggiungere il suo obietti-
vo». Ma sugli acquisti di bond, ha
avvertito, restano le note «riserve»
della Bundesbank, forse un vero e
proprio veto. Quindi i negoziati con-
tinuano. Al momento, la situazione
è che prima deve arrivare la richiesta
formale di assistenza da parte di
Spagna e Italia, e solo dopo la Bce
si affiancherebbe al fondo salva-Stati
(Efsf o Esm) con gli acquisti di bond
sul mercato secondario
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2
di
FEDERICO PUNZI
Gli aiuti della Banca
centrale sono soltanto
uno strumento in grado
di farci guadagnare
un po’ di tempo in più.
Ma di certo non si tratta
di un metodo capace
di risolvere i problemi
strutturali che assillano
l’Unione europea
di
ARTURO DIACONALE
Assorbita Sel, comperato
Casini, eliminato
Di Pietro ed isolato
in un ghetto politico
Grillo, sarà dunque
il leader Pd ad entrare
da trionfatore a Palazzo
Chigi nel 2013
alla testa del rinato
e vittorioso Pci?
Taranto, prove di autunno caldo
K
Scontri, lanci di fumogeni e fi-
schi all’indirizzo dei sindacalisti hanno
condito le proteste di ieri contro la chiu-
sura dell’Ilva di Taranto disposta dalla
magistratura a seguito di un’inchiesta
sull’incidenza di fenomeni tumorali nella
zona della fabbrica. I due cortei, uno dei
quali organizzato da Cgil, Cisl e Uil non
sono nemmeno riusciti ad arrivare a de-
stinazione.
Continua ad innalzarsi la temperatura
attorno allo stabilimento siderurgico ta-
rantino, per il quale le toghe pugliesi
avevano disposto nei giorni scorsi il se-
questro. Da un lato, le esigenze di tutela
della salute pubblica, seriamente com-
promesse dall’attività dell’acciaieria, se-
condo le tesi della procura. Dall’altro, la
salvaguardia di migliaia di posti di la-
voro.
Il ministro dell’ambiente, Corrado Clini,
ha preso l’impegno di presentare un
provvedimento per interventi di bonifica
e tutela ambientale in occasione del
consiglio dei ministri di venerdì. Ma il ri-
schio è che gli scontri di Taranto siano
solo l’inizio dell’autunno caldo che po-
trebbe investire tutta la penisola.