Page 4 - Opinione del 4-10-2012

isarcimentovolo.it
è un portale
che si propone di offrire assi-
stenza legale a chiunque abbia su-
bito disagi nell’ambito del trasporto
aereo o durante una vacanza. Ad
avere l’idea, il giovanissimo avvo-
cato di Pescara Edno Gargano. «I
viaggi sono una mia grandissima
passione – racconta Gargano - e
più volte purtroppo mi è capitato
di vivere qualche disavventura tra
volo e bagagli smarriti. Tornando
a casa, mi rendevo conto che non
c’era una strada facile da intrapren-
dere per chiedere il risarcimento dei
danni subiti e così, avendo già alle
spalle un’esperienza da avvocato
ho pensato di fondare questo sito
e di fare della tutela dei consuma-
tori-viaggiatori,la mia battaglia per-
sonale». Da allora sono trascorsi
più di 2 anni, e il sito è cresciuto.
Oggi si occupa di: ritardo aereo,
vacanza rovinata, bagaglio smarri-
to, volo cancellato,
overbooking
e
tasse aeroportuali. «Attraverso
l’esperienza di vari collaboratori –
continua Gargano – e avvocati spe-
cializzati nel settore del turismo e
dei trasporti riusciamo ad ottenere
un adeguato risarcimento econo-
mico al disagio subito dai nostri
clienti». Lavorando su internet lo
staff è preparato a servire tutto il
territorio nazionale. Il risultato è
raggiunto in modo semplice e so-
prattutto veloce potendo contare
su di una fitta rete di collaboratori
R
dislocati in gran parte della Peni-
sola.
Risarcimentovolo.it
offre al
cliente un servizio di tutela legale
a 360°: il viaggiatore non dovrà fa-
re altro che contattare l’avvocato
Gargano via mail o telefonica e for-
nire la documentazione inerente al
volo o al viaggio oggetto di recla-
mo. A questo punto non resta che
attendere il disbrigo della pratica
da parte dei professionisti, senza
mai scomodarsi da casa e soprat-
tutto senza anticipare alcuna spesa.
«
Chiunque ci proporrà il suo caso
spiega il giovane avvocato – avrà
diritto ad una prima analisi e ad un
parere sull’effettiva possibilità di
ottenere un risarcimento. In seguito,
verificata la disponibilità delle parti
di stabilire un rapporto professio-
nale, verrà proposta al cliente la
sottoscrizione del patto di Quota
Lite, uno strumento molto diffuso
ed utilizzato negli Stati Uniti e che
sta finalmente prendendo piede an-
che in Italia». In concreto il cliente
e il professionista siglano un accor-
do secondo il quale tutte le spese
per sostenere la causa sono a carico
di
Risarcimentovolo.it
,
quindi il
cliente non dovrà versare alcuna
somma di denaro, ma solo impe-
gnarsi, una volta ottenuto il risar-
cimento a versarne una quota a
Ri-
sarcimentovolo.it
. «
Affidandosi a
Risarcimentovolo.it
continua
Gargano - il cliente non rischia nul-
la, non deve anticipare alcuna som-
ma di denaro e un eventuale insuc-
cesso è interamente a carico di
Ri-
sarcimentovolo.it
che, nel caso di
esito negativo della procedura, ne
supporterà interamente i costi. Ci
tengo a dire che in questi due anni
abbiamo patrocinato più di 200
posizioni di cui circa 100 cause e
tutte vinte con un risarcimento ot-
tenuto». Accanto all’avvocato Gar-
gano, anche due giovani professio-
nisti: Eraldo Sparvieri specializzato
in diritto penale e Manuela Peschi
in diritto civile. Avvocato Gargano,
che consiglio si sente di dare ai
viaggiatori che subiscono dei dis-
servizi durante la loro vacanza? «Si-
curamente di conservare sempre
tutta la documentazione del caso,
in particolare tutti gli scontrini o le
ricevute di quanto speso per pasti,
bevande e hotel, nel casi di cancel-
lazione del volo. Nel caso invece di
acquisto di un pacchetto da un tour
operator consiglio di fare un po’ di
foto che documentino il servizio
mancato che invece era previsto nel
pacchetto ed eventualmente pren-
dere anche le generalità di qualcuno
che potrebbe testimoniare quanto
accaduto». Un altro elemento po-
sitivo è legato al tempo per ottenere
il rimborso, che va dai 3 ai 12 mesi,
a seconda di quanto lavoro debba
smaltire il giudice di pace o di
quanto sia l’ammontare del rim-
borso richiesto.
ENRICA STRENNA
II
ATTUALITÀ
II
I Radicali hanno scoperchiato la pentola del Lazio
di
PIER PAOLO SEGNERI
olevo dare merito a tutti que-
gli organi di informazione, al-
la stampa, ai magazine on-line e
alle tv che hanno dato visibilità
ai rendiconti e alle cifre riguar-
danti il bilancio di noi Radicali
alla Regione Lazio. Infatti, siamo
stai i soli, fin dall’inizio della con-
siliatura, a mettere a disposizione
di tutti i cittadini i nostri bilanci
pubblicandoli su internet, in piena
trasparenza. E così, grazie ai Ra-
dicali presenti sugli scranni della
Pisana, cioè grazie al capogruppo
Giuseppe Rossodivita e al consi-
gliere Rocco Berardo, è stato sco-
perchiato il pentolone dei fondi
pubblici ai gruppi. Purtroppo per
i Consiglieri regionali della Lista
Bonino-Pannella, in questi due an-
ni e più, non vi è stata alcuna pos-
sibilità di accedere all’Ufficio di
presidenza e controllare così gli
organismi decisionali in cui questi
soldi venivano stabiliti e distribui-
ti. La partitocrazia unica e tra-
sversale non ha voluto nemmeno
che Rocco Berardo sedesse in
Commissione Bilancio. È un ri-
flesso costante negli anni che il
Potere perpetua. Allora, i nostri
due Consiglieri hanno anche chie-
sto di accedere agli atti, ma questa
possibilità è stata loro negata ad-
ducendo che si trattava di atti “ri-
servati”.
La battaglia politica per la tra-
sparenza e per i tagli agli sprechi
della partitocrazia (non della po-
litica!) si sono fatti sempre più in-
V
tensi e i Radicali hanno cercato,
fin da subito, di trovare attenzio-
ne da parte dei mass-media, ma
non c’è mai stata l’attenzione che
speravamo. Mi sembra che ci sia
stato un appiattimento di gran
parte della stampa nei confronti
del Potere. Spesso contro i Radi-
cali. Sono anni che denunciamo
l’ostruzione dei mass-media nei
confronti dei Radicali eppure, in
genere, si dice che vogliamo pas-
sare per vittime. Da questo punto
di vista, il quotidiano
L’Opinione
rappresenta una lodevole e felice
eccezione. Il direttore Arturo Dia-
conale ne ha fatto davvero un
giornale “delle Libertà” e, dunque,
liberale.
Si pensi che, fino a quando il
gruppo della Lista Bonino-Pan-
nella alla Regione Lazio non ha
ricevuto i fondi, scaglionati in di-
verse tranche, noi Radicali non
sapevamo neppure a quanto am-
montasse la cifra distribuita ai va-
ri gruppi consiliari! E non un
giornale o una tv nazionale che
riprendesse questa nostra lotta
politica per la trasparenza e con-
tro gli sprechi. Neppure un soste-
gno quando abbiamo denunciato
lo schifo del sistema partitocratico
che incontravamo alla Regione
Lazio strada facendo. Non un so-
lo titolo eclatante o messo ben in
evidenza quando Rossodivita e
Berardo hanno fatto la battaglia
sugli sprechi come quello riguar-
dante l’aumento delle Commis-
sioni consiliari o concernente la
proposta di Anagrafe pubblica de-
gli eletti e dei nominati, depositata
con una delibera, fin dal giugno
2010.
Niente. È il regime partito-
cratico, trasversale e cinico. Alcuni
organi di disinformazione, in que-
sto nostro paese, troppo spesso,
sostengono questo potere.
Comunque, noi Radicali non
ci siamo arresi e abbiamo messo
tutto on-line con la massima tra-
sparenza, visibile, accessibile dai
giornalisti e da chiunque. Si po-
tevano leggere su internet i nostri
bilanci del 2010, 2011 e del 2012.
Come è nostra abitudine e costu-
me. Era lì, sotto il naso di chi vo-
lesse andare a guardare, lo abbia-
mo anche segnalato più volte
indicando il riferimento del sito
del gruppo consiliare dei Radicali
e pubblicato un libretto - nell’ot-
tobre 2011 - in cui veniva descrit-
ta la nostra attività giornaliera al-
la Pisana, proprio a cominciare
dalla trasparenza. Ma nessuno è
andato a guardare... non poteva-
no o non volevano scoperchiare
la pentola.
E allora, Giuseppe Rossodivita,
esausto, ha incontrato il giornali-
sta Sergio Rizzo che, inizialmente
da solo, ha avuto il coraggio di
pubblicare la notizia fatta emer-
gere dai Radicali grazie alla pub-
blicazione on-line del loro bilan-
cio.
Tutto
rendicontato.
Trasparenza! E così, è scoppiato
il “caso”. Il 20 agosto, il
Corriere
della Sera
ha fatto uscire la notizia
grazie alla e, da allora, anche per
la faida interna al Pdl, la stampa
di regime ha capito che era il tem-
po di sollevare la questione. Per
amore della e delle verità, insom-
ma, è necessario ricordare che se
non ci fossero stati i Radicali in
Consiglio regionale, oggi, non sta-
remmo qui a parlare di quanto è
accaduto, Renata Polverini sareb-
be osannata come una grande sta-
tista e i partiti (esclusi i Radicali)
continuerebbero a spartirsi la tor-
ta. Leonardo Sciascia, una volta,
scrisse: «Tutti i nodi vengono al
pettine, quando c’è il pettine».
Truffati durante le vacanze?
Vi aiuta un pool di avvocati
Ennesimo esempio
di un fisco ignobile
Fino a quando i gruppi
alla Regione non hanno
ricevuto i fondi, la cifra
dei rimborsi era ignota
Se non ci fossero stati
gli uomini di Pannella,
oggi non si parlerebbe
di quanto è accaduto
oba da non credere. A rileg-
gere l’altro giorno la notizia
sui giornali il senso del disgusto
per la vicenda veniva quasi na-
turale, spontaneo. Come spon-
tanea era la voglia di non crede-
re a ciò che si stava leggendo.
I fatti. Nel 1989 la 19enne
Monia Del Pero scomparve dal-
la propria abitazione di Offlaga
(
comune della bassa bresciana)
ed il suo cadavere venne rinve-
nuto tre giorni dopo in un ca-
nale.
Le indagini portarono all’ar-
resto dell’ex fidanzato della ra-
gazza che venne condannato a
undici anni di carcere con l’ac-
cusa di omicidio volontario ed
occultamento di cadavere. In re-
altà l’assassino, grazie ai benefici
di legge, di carcere ha scontato
circa sei anni.
Dell’uccisione di Monia si ri-
parla oggi perché, a quasi venti-
tre anni dall’omicidio, il fisco ha
avuto la faccia di chiedere ai ge-
nitori della giovane i soldi per le
spese processuali.
L’importo, come noto ai più,
dovrebbe essere a carico al con-
dannato ma, nella fattispecie,
questo non è successo e lo stato
non ha trovato nulla di meglio
che chiedere quei soldi ai geni-
tori dell’uccisa trasformandoli in
due volte vittime.
E la somma richiesta non è
R
poi così irrisoria: ai coniugi Del
Pero vengono richiesti circa ot-
tomila euro dell’imposta di regi-
stro di quella sentenza che con-
dannò l’assassino della loro
figliola.
Un importo rilevante il cui
valore si moltiplica (e pesa) al-
l’infinito se si considera la situa-
zione nel suo complesso.
D’altronde il fisco fa un ra-
gionamento assai semplice:
Considerando che io stato non
sono riuscito ad incassare l’im-
porto da chi era destinato a ver-
sarlo, intanto paga tu e poi ti ri-
vali sulla persona giudicata
colpevole”.
La quale, aggiungiamo noi, se
non ha rispettato la legge con lo
Stato, men che mai lo farà con
il privato.
Quest’ultimo, dal canto suo,
dovrebbe prima pagare di tasca
propria la somma reclamata e
poi rivalersi, anche tramite gli
organi preposti dello stesso stato
(
tribunali, ufficiali giudiziari,
ecc.) verso chi la stessa avrebbe
dovuto versare.
E allora, anche in questo caso
come in innumerevoli altri anco-
ra, la domanda da porsi è pur-
troppo sempre la medesima: è
mai possibile sapere di avere a
che fare con un siffatto stato (ed
il suo fisco)?
GIANLUCA PERRICONE
L’OPINIONE delle Libertà
GIOVEDÌ 4 OTTOBRE 2012
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