Page 7 - Opinione del 5-10-2012

II
CULTURA
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Asiatica film fest, uno sguardo verso l’arte a Est
di
GIORGIO DE NERI
i sono festival cinematografici
per i quali non importa sapere
chi li vince quanto guardare i film
altrimenti destinati a rimanere
ignoti ai più.
Asiatica film festival
è uno di essi. E quest’anno la crea-
tura inventata da Italo Spinelli,
giunge alla tredicesima edizione. E
si svolge, come al solito ad ingresso
gratuito, dal 5 al 13 ottobre 2012
negli spazi de La Pelanda di Roma
nel quartiere Testaccio. Come ogni
edizione, quindi, Asiatica, in col-
laborazione con l’Assessorato alle
politiche culturali e centro storico
di Roma Capitale, rinnova l’impe-
gno a promuovere la diffusione del
cinema asiatico e a fornire spazi e
momenti di scambio tra l’Asia e
l’Europa. Saranno sessanta i titoli
presentati quest’anno, quasi tutti
in anteprima italiana o mondiale,
tra cortometraggi, lungometraggi
a soggetto e documentari, prove-
nienti da Algeria, Bangladesh, Ca-
nada, Cina, Filippine, Francia, Ger-
mania, Giappone, Egitto, India,
Indonesia, Iran, Iraq, Israele, Ka-
zakhstan, Libano, Malesia, Maroc-
co, Nepal, Norvegia, Siria, Taiwan,
Tunisia, Turchia , Yemen. Protago-
nisti registi, scrittori e personalità
del mondo cinematografico e let-
terario asiatico. Ma non solo. Oltre
trenta ospiti che proporranno le
loro opere, attraverso il linguaggio
cinematografico e letterario. Pre-
visto uno speciale sguardo sul ci-
nema arabo, sette opere, tra docu-
mentari e fiction, tutto centrato
sulla tumultuosa evoluzione poli-
tica e spirituale di quell’universo
non poi così lontano. La sezione
sarà inaugurata con la presenta-
zione di
Zabana
,
controverso film
algerino di Said Ould Khelifa, can-
didato al premio Oscar come mi-
glior film straniero. Particolare ri-
lievo sarà dato, ritornando
geograficamente all’Asia come con-
tinente, alle Filippine, paese cui è
dedicata la rassegna “Focus 2012”.
E l’omaggio al regista Raymond
Red, una delle figure pioneristiche
del moderno cinema alternativo fi-
lippino, ospite del festival e prota-
gonista di una retrospettiva com-
prendente cinque titoli tra
lungometraggi e cortometraggi ine-
diti in Italia (Manila Skies; Sha-
dows; The Eternity; The Yawn;
Study For The Skies), costituirà il
piatto forte. Nel concorso vero e
proprio saranno sei i lungometrag-
gi: l’indiano
The Tortoise and In-
carnation
,
di Girish Kasaravalli,
film-parabola sui valori gandhiani
e sulla loro decadenza nell’India di
oggi; l’iraniano
Parviz
,
di Majid
Barzegar, la storia di un cinquan-
tenne senza mai un lavoro, im-
provvisamente buttato fuori da ca-
sa sua, nel momento in cui suo
padre decide di risposarsi; il cinese
Here, Then,
scritto e diretto dal
giovane Mao Mao, che racconta
la storia di alcuni ragazzi cinesi,
sbandati e disillusi, le cui vite si in-
crociano per caso tra una piccola
città rurale e la capitale, complice
il ritrovamento di un cellulare e la
rete dei loro desideri sessuali;
l’israeliano
Yossi
,
di Eytan Fox, la
storia di un uomo che tiene nasco-
sta la sua omosessualità e che vive
una vita solitaria a Tel Aviv; il
giapponese
Our Homeland
,
della
regista Yang Yonghi, che racconta
C
di una giovane coreana nata e cre-
sciuta in Giappone e del suo incon-
tro dopo 25 anni con il fratello,
trasferito in Corea del Nord negli
anni ’70 sotto il “programma di
rimpatrio” e infine il cinese
Beijing
Blues
,
di Gao Qunshu, basato sulla
storia vera di un poliziotto in bor-
ghese, dotato della straordinaria
capacità di scovare i ladri e i truf-
fatori tra le folle delle movimentate
strade pechinesi.
Altri sette sono i titoli in com-
petizione nella sezione documen-
tari: il libanese
Taxi Sana’a,
di Ha-
dy Zaccak, alla vigilia di
un’imprevista rivoluzione, due tas-
sisti e le storie dei personaggi che
popolano i loro taxi, sullo sfondo
della brulicante capitale yemenita;
l’iraniano
Reluctant Bachelor
,
di
Mahdi Bagheri, sorta di autobio-
grafia di un trentenne attraverso
un film di analisi dei rapporti con
i membri della propria famiglia;
Hometown Boy
,
diretto da Yao
Hung-I, per capire Taiwan, l’altra
Cina, attraverso gli occhi e il pen-
nello di uno dei più noti pittori del
paese, Liu Xiaodong; l’indiano
Fried Fish, Chicken Soup & a Pre-
mière Show
,
di Mamta Murthy,
viaggio attraverso un secolo per
realizzare un ritratto di un film e
della sua famiglia, di un cinema e
dei cittadini della remota e abban-
donata regione di Manipur; ancora
un film indiano,
Mt. Witness
,
di-
retto da Arghya Basu, i racconti di
un cantastorie dell’Himalaya orien-
tale, uno degli ultimi grandi mae-
stri Lepcha, che svelano il culto
della natura, il Grande Diluvio, la
genesi delle tribù, i miti e le leg-
gende di un popolo e, last et least,
un film tedesco politically correct
sui palestinesi,
The turtle’s rage
,
messo in lizza a metà tra riempiti-
vo stile “cavoli a merenda” e ri-
chiamo di sicuro appeal per i centri
sociali. . Spazio anche al documen-
tario
La Tigre e il Tifone
,
firmato
dall’italiano Tommaso D’Elia, varie
storie che dipanano in India, dalla
vedova dell’uomo mangiato dalla
tigre all’insegnante in pensione so-
pravvissuto al tifone passando per
le lotte contadine di Nandigram.
Tutti gli autori dei lungome-
traggi e dei documentari in con-
corso saranno ospiti del festival.
Non mancheranno ospiti interna-
zionali di spicco che presenteranno
le loro opere più recenti e inedite
in Italia. Tra questi, si segnala la
delegazione di registi provenienti
dalle Filippine, guidati da Nick
Deocampo, Paul Sta. Ana, Emma-
nuel Quindo Palo, Lawrence Fa-
jardo, autori dei lungometraggi del
Focus ospiti del festival. Da sotto-
lineare che
Asiatica
è anche un fe-
stival di letteratura, con la sezione
Asia di Carta”, che rappresenta
uno spazio di incontro con la pre-
senza di autori asiatici che fa da
sfondo a uno scambio di idee, opi-
nioni e impressioni da e sull’Asia.
Il programma di quest’anno mira
ad aprire un’importante finestra su
due realtà asiatiche che stanno vi-
vendo una fase di grande fermento
e grandi contrasti, dal punto di vi-
sta politico, economico ma anche,
e soprattutto, sociale e culturale:
l’India e l’Iran. Due realtà lontane
tra loro, ma che rappresentano il
crocevia delle dinamiche che stan-
no trasformando il continente in
questo inizio di XX secolo.
Asiatica film festival
giunge alla tredicesima
edizione. Si svolge, come
al solito ad ingresso
gratuito, dal 5 al 13
ottobre 2012 negli spazi
de La Pelanda di Roma
nel quartiere Testaccio
e rinnova l’impegno
a promuovere
la diffusione del cinema
asiatico e a fornire spazi
e momenti di scambio
tra l’Asia e l’Europa.
Sessanta i titoli presentati
quest’anno, quasi tutti
in anteprima italiana
o mondiale,
tra cortometraggi,
lungometraggi
a soggetto e
documentari, provenienti
daAlgeria, Bangladesh,
Canada, Cina, Filippine,
Francia, Germania,
Giappone, Egitto, India,
Indonesia, Iran, Iraq,
Israele, Kazakhstan,
Libano,Malesia,
Marocco, Nepal,
Norvegia, Siria,Taiwan,
Tunisia,Turchia ,Yemen.
Protagonisti registi,
scrittori e personalità
del mondo
cinematografico
e letterario asiatico.
Ma non solo. Oltre
trenta ospiti che
proporranno
le loro opere, attraverso
il linguaggio
cinematografico
e letterario. Previsto
uno speciale sguardo
sul cinema arabo, sette
opere, tra documentari
e fiction, tutto centrato
sulla tumultuosa
evoluzione politica
e spirituale
di quell’universo
non poi così lontano
L’OPINIONE delle Libertà
VENERDÌ 5 OTTOBRE 2012
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