Pagina 3 - Opinione del 7-8-2012

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ATTUALITÀ
II
Sviluppoecrescita:
AlfanovedràMonti
li applausi arrivano anche da
chi non te l’aspetti. «Una
strategia aggressiva del debito
pubblico da attuare con le dismis-
sioni non solo e’ auspicabile, ma
assolutamente necessaria», ha
commentato Nicola Rossi, sena-
tore ex-Pd, oggi vicino a Monte-
zemolo.
«Un Fondo immobiliare Italia?
Ottima idea», gli ha fatto eco il
finiano Mario Baldassarri, pur
non lesinando appunti. La lunga
intervista sui temi economici rila-
sciata ieri da Angelino Alfano al
Corriere della Sera sembra aver
trovato qualche interlocutore in-
teressato anche al di fuori del cor-
tile del Popolo della libertà. Il se-
gretario degli azzurri, tra le altre
cose ha lanciato la proposta di
uno scudo anti-spread tutto ita-
liano, aggredendo l’elevato debito
pubblico, e non servendosi del
fondo previsto da Bruxelles che
tanti grattacapi sta creando ad al-
cuni governi dell’Unione. Ma ha
anche rilanciato la necessità di un
rafforzamento dei meccanismi che
governano l’Ue, e una riforma del-
la Bce quale prestatore di ultima
istanza. Temi che il leader azzurro
ha chiesto di poter discutere con
il presidente del Consiglio. Salvo
sorprese, l’incontro con Monti è
stato fissato per mercoledì alle 17.
«Il momento è difficile, ma c’è
spazio per un progetto di centro-
G
destra coraggioso come quello de-
lineato da Alfano» ha commenta-
to Maurizio Gasparri. I capogrup-
po del Pdl al Senato ha osservato
che quello del segretario è «un
programma che fa emergere i dan-
ni di una sinistra-sinistra a trazio-
ne Cgil, che consente una forte al-
leanza con un blocco sociale di
imprese, terziario, giovani, com-
mercio, agricoltura, all’insegna
della libertà e del merito». Una
proposta «lucidamente oggettiva
e realistica» secondo l’ex ministro
Gianfranco Rotondi, che consen-
tirà di «riprendere a remare in ac-
que più tranquille, scegliendo la
rotta giusta che consenta di rilan-
ciare il sistema-paese».
«Sulla riduzione della spesa
pubblica siamo chiamati a votare
la trentaquattresima fiducia al go-
verno Monti, a cui non ci sottrar-
remo, ma bisogna dare una scossa
decisa allo sviluppo e alla cresci-
ta» ha fatto notare Antonio Leo-
ne, vicepresidente della Camera
in quota Pdl. In questa direzione,
a parere di Leone, «il piano Alfa-
no indica la via giusta». E riserva
una stoccata agli avversari: «Si
tratta di una risposta politica alla
situazione confusionale in cui si
dibattono il centrosinistra e l’Udc,
tutti a inseguire alleanze impro-
babili, solo immaginate e di fatto
impossibili».
VLADIMIRO IULIANO
di
ENRICO STRINA
state calda con mare molto
mosso in casa Pd. Le ultime
coordinate politiche impartite da
Sant’Andrea delle Fratte dividono
(che novità) il partito di Bersani.
Vendola o Casini? Di Pietro o i
post-comunisti? Diventa difficile
sciogliere i nodi di un’alleanza
dura da far mandare giù ai con-
vitati al tavolo delle grandi intese
work in progress. L’ultimo ad
usare un tono protestatario è
Giorgio Merlo, vice presidente
della Commissione vigilanza Rai.
L’ex popolare e Dc attacca da de-
stra le nuove idee di convergenze
politiche molteplici: «ll Pd deve
scegliere quale strada intrapren-
dere. O decide di costruire una
coalizione di governo con partiti
e movimenti che hanno una cul-
tura di governo, oppure opta per
rifare l’Unione di prodiana me-
moria, cioè uno dei periodi più
incolori e più squallidi della sto-
ria del centrosinistra nel nostro
paese. Bersani, mi pare, è stato
chiaro: il dopo Monti si fonda
sull’alleanza tra i progressisti e i
moderati. Cioè un’alleanza rifor-
mista. L’alleanza con Ferrero, Di
Pietro, Diliberto, Ferrando e com-
pagnia cantante forse è opportu-
no mandarla in soffitta». Chiare
le idee del parlamentare piemon-
tese, che mostra la porta d’uscita
E
alle voci di protesta, ma senza
escludere Vendola. Su Di Pietro
infatti il giudizio è
tranchant
:
rimproverandogli un certo pro-
tagonismo e i troppo frequenti
attacchi al Pd e a Napolitano,
Merlo lo sfida a dare «vita da su-
bito all’alleanza con Ferrero, Di-
liberto, Ferrando, i centri sociali
e chi più ne ha più ne metta. E
poi vedremo alle elezioni da che
parte sta il popolo del centrosi-
nistra». Subito però arrivano dal-
l’interno le risposte piccate a
Merlo. È Sandra Zampa, giorna-
lista e parlamentare Pd, all’epoca
dell’Unione capo ufficio stampa
personale di Romano Prodi.
Zampa difende subito quell’alle-
anza politica: «Rattrista davvero
prendere atto di quanto la gene-
rosità, l’impegno, la fatica di Ro-
mano Prodi nel costruire un cen-
trosinistra capace di risparmiare
l’ennesimo squallore berlusconia-
no all’Italia, siano stati sostan-
zialmente un esercizio vano». Do-
po aver ricordato i successi del
governo Prodi, la parlamentare
romagnola conclude acidamente:
«Dichiarazioni come quelle di
Merlo testimoniano che la spe-
ranza degli elettori che ovunque,
in quei giorni, scandivano la pa-
rola ‘unità’ auspicando una vera
coesione di tutte le forze in grado
di battere una destra, quella sì,
squallida e incapace, era mal ri-
posta. E questo solo per garan-
tirsi un’alleanza con Casini. Spero
di non dover leggere più cose co-
sì, ma dubito che il mio desiderio
sarà esaudito». L’esatto opposto
di quello che aveva detto Merlo.
A fare il pompiere ci prova Fas-
sina, che contemporaneamente
rilancia l’alleanza progressista,
con Vendola buon alleato (era nel
Prc che aiutò l’Italia ad entrare
in Europa, ricorda il responsabile
economico democratico) ma ap-
provando pure la presenza di Ca-
sini, persona affidabile con cui
«siamo stati all’opposizione in
questi anni». Nonostante l’inter-
vento del pompiere, l’incendio è
appena divampato e, concorde-
mente con la calura estiva, non
accennerà a spegnersi prima di
un bel po’ di tempo.
Bersani guarda versoVendola
Crescono i malumori nel Pd
Sinistra e libertà o Udc?
Di Pietro o i post
comunisti? Per ogni
possibile soluzione
che si prospetta
ai Democratici,
nel partito emergono
almeno tre linee diverse
da qualche giorno nelle libre-
rie «Diaz» (ImprimAtur edi-
tore), il libro-intervista che Gian
Marco Chiocci e Simone Di Meo
hanno realizzato sentendo la ver-
sione del comandante del reparto
mobile di Roma Vincenzo Cante-
rini sui tragici eventi accaduti al-
l’interno dell’edificio scolastico ge-
novese il 21 luglio del 2001,
durante il G8.
L’idea di realizzare il libro è na-
ta, nei due autori, all’indomani
della sentenza della Corte di Cas-
sazione che, confermando le con-
danne, ha, di fatto, “decapitato le
eccellenze della Polizia di Stato”.
Ma dal libro dei due giornalisti
de
Il Giornale
emerge una verità
assai diversa rispetto a quella che
è stata alla base delle condanne
inflitte ad alcuni dirigenti ed agenti
(soprattutto appartenenti al Setti-
mo nucleo) della Polizia: «La sto-
ria della Diaz e degli scontri al G8
– sostengono i due autori - non è
quella scritta nei tribunali o divul-
gata da un’informazione omolo-
gata».
Ed in effetti, prima dell’ingres-
so nella Diaz degli uomini di Can-
terini, erano già presenti dentro
l’istituto uomini di Polizia abituati
normalmente a reprimere le rivolte
in carcere: insomma agenti dei cd.
Gom che tanto “leggeri” nei loro
interventi non sono.
È indubbio che nella scuola ge-
È
novese ci sia stato il “massacro”,
ma la giustizia nostrana non è riu-
scita ad individuare i veri colpe-
voli, andando invece a colpire chi,
nel plesso scolastico, è stato fatto
entrare a cose praticamente fatte
o, quanto meno, già avviate. Le
indagini non sono riuscite ad iden-
tificare quel nucleo di veri e propri
“picchiatori” che, di fatto, aveva-
no compiuto un vero e proprio as-
salto prima dei celerini.
Tra gli altri, viene raccontato
un episodio per certi versi emble-
matico. Quello nel quale Canteri-
ni, appena iniziata l’irruzione, ar-
riva al primo piano della Diaz:
«Feci qualche passo – ricorda nel
libro - e trovai uno dei miei, ingi-
nocchiato e senza casco, che soc-
correva come poteva una ragazza
rannicchiata su se stessa. Aveva i
capelli rasati, le trecce sulla nuca,
il cranio fracassato da cui fuoriu-
sciva sangue a fiotti e materia ce-
rebrale. Il poliziotto che aveva da-
to lo stop alla mattanza e che
vegliava sulla moribonda aspet-
tando l’ambulanza era Fournier».
Per la cronaca, Michelangelo
Fournier era il comandante del
Nucleo sperimentale che era stato
appositamente costituito per il G8.
«In quel caos epocale – raccon-
ta ancora l’oramai ex capo della
Mobile romana - mi ritrovai, di
fatto, a coordinare i soccorsi». E
le manganellate a quella giovane
donna (e non solo a lei) furono
date da altri poliziotti che proba-
bilmente mai saranno puniti per
il loro inqualificabile pestaggio in-
discriminato.
Invece, undici anni dopo, la
Corte di Cassazione, rendendo de-
finitive le condanne, ha di fatto
chiuso la carriera di alcuni tra più
importanti investigatori del Paese
mentre i veri colpevoli del massa-
cro ancora girano indisturbati.
In Italia, purtroppo, la giustizia
funziona così.
GIALNCUCA PERRICONE
«Diaz»: un libro denuncia
i lati oscuri mai raccontati
Sicilia in fiamme
Emergenza incendi
un paradosso che l’anticiclone
sahariano che da ieri sta fa-
cendo registrare temperature re-
cord nel Sud d’Italia si chiami
“Nerone”. La morsa dell’afa e de-
gli incendi non si allenta e la Sicilia
continua a bruciare. Da sabato
scorso, infatti, una ventina di roghi
si sono estesi a macchia di leopar-
do nell’Isola impegnando tutti i
mezzi aerei disponibili. Dalla pro-
vincia di Palermo, la più colpita,
a quella di Trapani, da Messina fi-
no a Siracusa vigili del fuoco, per-
sonale della Forestale e della Pro-
tezione civile stanno lavorando
incessantemente per spegnere i ro-
ghi alimentati da una temperatura
che nell’Isola ha superato i 42 gra-
di. Sotto controllo l’incendio che
aveva minacciato la riserva dello
Zingaro, in provincia di Trapani,
e quasi domato quello che da nove
giorni interessa la discarica di Bel-
lolampo (Palermo), la cui chiusu-
ra sta provocando un accumulo di
rifiuti in città. Diversi gli interventi
dei vigili del fuoco chiamati a spe-
gnere una decina di cassonetti dati
alle fiamme da cittadini esasperati.
Un tavolo tecnico, proprio per af-
frontare l’emergenza del rogo di
Bellolampo, è stato istituito ieri
pomeriggio dall’assessore regionale
alla Sanità Massimo Russo «per
monitorare da vicino la situazione
sotto il profilo dell’igiene e della
sicurezza alimentare». Tra oggi e
È
domani, infatti, si attendono i dati
delle analisi per verificare la pre-
senza di diossina nell’aria. «Per
evitare inutili allarmi o sottovalu-
tare la situazione - ha aggiunto
Russo - è necessario fornire ai cit-
tadini la più corretta informazio-
ne». Nell’Isola sono migliaia gli
ettari andati a fuoco e gravissimi
i danni per uno spettacolo del fuo-
co che puntualmente si ripete ogni
estate. «Abbiamo valutato che tut-
ti gli incendi sono dolosi», ha di-
chiarato l’assessore regionale al
Territorio, Alessandro Aricò, pre-
sente ieri mattina al funerale di
Francesco Pizzuto, il forestale sta-
gionale morto sabato nel corso di
un incendio a Castronovo di Sicilia
(Palermo). «In giro per la Sicilia –
continua Aricò – ci sono degli
ispettori della forestale che stanno
già facendo delle indagini per ri-
salire ai responsabili degli incendi.
Il catasto delle aree incendiate va
realizzato e su quelle aree non si
può costruire per i prossimi quin-
dici anni anni. Con i tecnici - con-
clude l’assessore al Territorio -
chiederemo a tutti i sindaci sici-
liani di relazionare il lavoro svol-
to per la predisposizione del ca-
tasto delle aree bruciate». Oggi
pomeriggio il governo nazionale
riferirà alla Camera dei deputati
sull’incendio della discarica di Bel-
lolampo.
ROSAMARIA GUNNELLA
L’OPINIONE delle Libertà
MARTEDÌ 7 AGOSTO 2012
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