Pagina 1 - Opinione del 09-9-2012

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Domenica 9 Settembre 2012
delle Libertà
Caro Bondi,ma che c’azzecca il tifo perObama?
anti anni di militanza nel
centrodestra italiano hanno
abituato tutti noi ad accettare
molte cose e a ritenere di non vi-
vere nel migliore dei mondi pos-
sibili. Ogni volta che sei convinto
di aver superato ogni limite di pa-
zienza arriva qualcuno in grado
di spostare l’asticella un pochino
più in alto.
Il personaggio del giorno si
chiama Sandro Bondi e non è
propriamente uno qualsiasi. E’
stato coordinatore nazionale di
Forza Italia, ha ricoperto lo stesso
ruolo nel Pdl, ha fatto il ministro
della Cultura e poi è ritornato ad
occuparsi del partito. Le sue opi-
T
nioni, insomma, dovrebbero con-
tare qualcosa e non possono certo
essere derubricate a prese di po-
sizioni singole o isolate.
Forse nostalgico dei giorni bel-
li in cui ogni sua dichiarazione di-
ventava un lancio di agenzia e
poteva amabilmente commentare
ogni cosa, nei giorni scorsi Bondi
ha deciso di prendere posizione
sulle elezioni americane. Il suo
statement non lascia spazio a
dubbi: «Rispetto alla scelta fra
Romney e Obama – ha spiegato
- la mia preferenza, come catto-
lico e parlamentare del Pdl, va ad
Obama». Non pago ha sentito il
bisogno di aggiungere che Obama
«interpreta a mio avviso una po-
litica che, sulle questioni econo-
miche e sociali nonché su quelle
riguardanti i diritti civili e religio-
si, punta a una crescita che tenga
insieme tutta la società, non ac-
centuando le disparità ma offren-
do a tutti pari opportunità».
Lo dicevamo in premessa: in
questi anni abbiamo sentito di
tutto e inghiottito qualsiasi cosa
la nostra classe ha cercato di pro-
pinarci.
Quattro anni fa abbiamo as-
sistito attoniti allo spellarsi di ma-
ni del centrodestra italiano per la
discesa sulla terra di dio Barack.
Gli allora deputati pidiellini
Chiara Moroni e Fabio Granata
fondarono addirittura un sito in-
ternet
pdlperobama.com
ed erano
decine i deputati eletti nelle liste
berlusconiane a credere che que-
sto “community organizer” del-
l’Illinois avrebbe guidato il mon-
do libero fuori dalla crisi. Allora
sorridemmo, sornioni. Un po’ in-
fastiditi, però, perché chi sostiene
di rappresentare il centrodestra
e, soprattutto, chi fa il parlamen-
tare con i voti del centrodestra
dovrebbe pensarci dieci volte pri-
ma di fare un endorsement per un
candidato democratico che viene
da Chicago.
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4
PresidenzialiUsa: idee in campo,ma senza illusioni
a campagna elettorale del 2012
è molto più ideologica rispetto
a quella del 2008. Praticamente oc-
corre tornare indietro al 1980,
Reagan contro Carter, per trovare
una polarizzazione, da “scontro di
civiltà”, come quella di oggi. Le
due Convention nazionali, quella
repubblicana di Tampa e quella de-
mocratica di Charlotte, lo hanno
ampiamente dimostrato. Per la pri-
ma volta in 32 anni si scontrano
due visioni opposte, non solo della
politica, ma anche della filosofia.
I Repubblicani sono tornati a pro-
muovere, dopo una lunghissima
assenza, l’etica del self-made man,
dell’uomo che costruisce da solo
L
le sue fortune. Dall’altra parte della
barricata, i Democratici tornano a
proporre il modello della società
solidale, con termini molto più vi-
cini al socialismo democratico eu-
ropeo che non alla stessa tradizio-
ne progressista americana.
Detto questo, la politica, anche
in America, è l’arte del possibile.
Se le aspettative sono alte, i risul-
tati, nella pratica, potrebbero es-
sere deludenti per entrambe le par-
ti. Difficilmente i Repubblicani
faranno una rivoluzione liberista,
altrettanto difficilmente un rinnovo
dell’incarico a Obama porterà il
socialismo negli Usa, così come
non lo ha portato questo, ormai
concluso, mandato presidenziale.
La rivista Reason, che è libertaria
(dunque critica di entrambi i cam-
pi), nel suo ultimo numero, ha
smontato 4 miti che offuscano la
vista degli osservatori delle elezioni
americane. Primo: non aspettiamo-
ci che Paul Ryan (candidato vice-
presidente di Mitt Romney) tagli
con la scure la spesa pubblica. Il
suo stesso programma (“Path to
Prosperity) prevede un conteni-
mento del deficit annuale entro i
1200 miliardi di dollari, contro i
1300 attuali. Tagliando gradual-
mente le uscite, il piano di Ryan
prevede comunque il contenimento
della spesa pubblica entro la cifra
(non proprio piccola) di 4900 mi-
liardi di dollari… per il 2022.
Dunque: in tre mandati presiden-
ziali.
Secondo: non aspettiamoci che
Barack Obama sia un politico pro-
immigrati. Lo è sempre stato nella
retorica. Ma, in pratica, in quattro
anni ha espulso più di un milione
di clandestini, più di qualsiasi altra
amministrazione precedente. Un
suo decreto, emesso a giugno...
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4
di
STEFANO MAGNI
Oltre che un duello
fra Romney e Obama,
la campagna elettorale
si configura come
uno scontro fra due
ideologie: liberismo
contro socialismo.
In teoria. In pratica, i due
candidati sono già scesi
a molti compromessi
di
SIMONE BRESSAN
È stato coordinatore
del Pdl, le sue opinioni
non possono essere
derubricate a prese
di posizioni personali.
Siamo partiti ispirandoci
a Reagan e Thatcher
e siamo finiti sostenendo
Barack. C’è qualcosa
che non va nel partito
Solo caos dal laboratorio Sicilia
K
Ai nastri di partenza per la
corsa alla presidenza della Regione si-
ciliana, tranne sorprese dell’ultimora,
sono in dodici. Un numero che la dice
lunga sulla frammentazione del quadro
politico siciliano. Le due grandi coali-
zioni, di centrodestra di centrosinistra,
a differenza delle precedenti regionali
che le vedeva contrapposte su due
fronti, si sono spaccate in quattro.
Quattro, infatti, sono i candidati di
peso che si sfideranno all’ultimo voto
il prossimo 28 ottobre. Una divisione,
Nello Musumeci e Gianfranco Miccichè
nell’ambito del centrodestra, Rosario
Crocetta e Claudio Fava nel centrosini-
stra, che nelle previsioni abbassa, ine-
vitabilmente, la percentuale dei
consensi necessari a vincere che po-
trebbe non raggiungere il 30%. I son-
daggi, al momento confermano la
grande incertezza dell’elettorato e la
possibilità che il presidente eletto
possa guidare un governo di mino-
ranza, ricorrendo, in un secondo
tempo, ad alleanze per garantire la go-
vernabilità. Che siano le prove generali
delle elezioni nazionali?