II
CULTURA
II
I massimi studiosi di Classicità
a Fano nel nome diVitruvio
dedicato alla figura di Marco
Vitruvio Pollione, il più impor-
tante teorico dell’architettura di
tutti i tempi, il convegno “Vitruvio
e l’Archeologia. Tra Norma e
Prassi”, che ha chiamato a raccol-
ta i massimi studiosi della Classi-
cità e, in particolare, di Vitruvio,
a Fano. L’appuntamento, organiz-
zato dal Centro Studi Vitruviani,
si concluderà oggi.
A coordinare gli interventi di
accademici provenienti da tutto il
mondo è stato il più noto esperto
di Vitruvio: Pierre Gros. Allievo
della Ecole normale supérieure di
Parigi (1960-1964), membro e poi
direttore degli studi antichi della
Scuola francese di Roma, profes-
sore all’Università di Aix-Marseille
I (dal 1976), titolare della cattedra
nazionale di civiltà romana del-
l’Institut universitaire de France
(
da 1995). È emerito dal 2005. Ha
ricevuto, il 24 giugno, dall’Acca-
demia nazionale dei Lincei a Ro-
ma il Premio internazionale “An-
tonio Feltrinelli” 2010, per
l’archeologia.
Durante la giornata si sono
susseguiti gli interventi di Elena
Francesca Ghedini e Jacopo Bo-
netto, dell’Università degli Studi
di Padova Università degli Studi
di Padova; Mario Luni e Oscar
Mei, Università degli Studi di Ur-
bino “Carlo Bo”; Antonio Mon-
terroso, Consejo Superior de In-
vestigaciones Científicas, Madrid;
Antonio Corso; Anna Maria Li-
berati, Museo della Civiltà Roma-
na, Roma; Livio De Luca, Centre
National de la Recherche Scienti-
fique (UMR CNRS/MCC MAP),
Marseille; Francesca Salatin, IUAV
Venezia, Vincitrice Premio di lau-
rea Paolo Taus.
A inaugurare il III Symposium
promosso dal Centro Studi Vitru-
viani presieduto da Luciano Filip-
po Bracci e che vede Paolo Clini
come coordinatore scientifico, è
stata la partenza della mostra “La
Via Flaminia, immagine del pae-
saggio archeologico” con una ce-
rimonia – svoltasi giovedì - alla
presenza di personalità del mondo
accademico di livello internazio-
nale come Werner Oechslin, della
Stiftung Bibliothek Werner Oe-
chslin, Einsiedeln; Paolo Clini,
Università Politecnica delle Mar-
che e coordinatore scientifico del
Centro Studi Vitruviani; Mario
Luni, dell’Università degli Studi di
Urbino “Carlo Bo”; Andrea Galli,
È
del Cirp (Centro Interdipartimen-
tale Paesaggio Univpm Marche).
Durante la giornata inaugura-
le è stato inoltre presentato il Cur-
riculum “Architettura Classica e
Studi Vitruviani. Analisi, Rappre-
sentazione, Comunicazione, Tute-
la” della Scuola di Dottorato in
Scienze dell’Ingegneria dell’Uni-
versità Politecnica delle Marche
consorziata con l’Università degli
Studi di Urbino “Carlo Bo” e i
progetti di ricerca di Daniela
Amadei, Massimo Gasparini, Ca-
terina Del Bianco, Marco Proietti
promossi dal Centro Studi Vitru-
viani. Il dottorato è interamente
finanziato da FanoAteneo e dagli
enti del territorio che appartengo-
no all’associazione.
La giornata inaugurale si è
conclusa in serata nella sala Verdi
del Teatro della Fortuna (piazza
XX Settembre, Fano) con l’incon-
tro aperto al pubblico “A cosa ser-
ve Michelangelo? Dialogo sulla
rovina dell’arte” con Bruno Za-
nardi (Università degli Studi di Ur-
bino “Carlo Bo”) e Tomaso Mon-
tanari (docente di Storia dell’arte
moderna all’Università “Federico
II” di Napoli e autore del libro
omonimo, Einaudi, 2011). A par-
tire dalla storia del presunto “Cro-
cifisso di Michelangelo” Zanardi
e Montanari hanno approfondito
l’attuale ruolo dell’arte nella so-
cietà e gli errori “all’italiana” della
gestione del patrimonio artistico.
«
Piangiamo la perdita delle
competenze in materia di cultura
della Provincia» questo quanto
detto l’altro ieri dal coordinatore
del Centro Studi Vitruviani Paolo
Clini durante l’inaugurazione della
mostra “La Via Flaminia, imma-
gine del paesaggio archeologico”.
Il coordinatore ha esposto la
preoccupazione della spartizione
delle competenze prima spettanti
alla Provincia, tra Comune e Re-
gione: «In un caso unico in Italia,
come quello della Via Flaminia, il
più grande complesso archeologi-
co dopo Roma, è necessario il co-
ordinamento di tutti gli attori del
territorio».
Il Centro Studi Vitruviani, so-
stenuto dai soci fondatori Comu-
ne di Fano, Fondazione Cassa di
Risparmio di Fano e Provincia di
Pesaro e Urbino, rischia infatti,
nel 2013, la perdita della quota
sociale dell’ente di via Gramsci. A
dare una risposta alla preoccupa-
zione dell’ideatore del Centro Stu-
di Vitruviani, Paolo Clini, e del-
l’attuale presidente Luciano
Filippo Bracci, è stata, l’altro ieri
sera, durante l’incontro “A cosa
serve Michelangelo?” con Tomaso
Montanari e Bruno Zanardi, il vi-
cesindaco e assessore alla Cultura
di Fano Maria Antonia Cucuzza
che ha detto: «Il Centro Studi Vi-
truviani rappresenta una impor-
tante esperienza per la nostra città
e, soprattutto per i suoi giovani,
che grazie alle iniziative elaborate
dall’associazione, hanno la possi-
bilità di lavorare sul campo con
tecnologie all’avanguardia e co-
noscere studiosi di fama interna-
zionale».
Bracci e Clini hanno sottoli-
neato, durante la giornata inau-
gurale, la scommessa del Centro
Studi Vitruviani, definita, dal pre-
sidente Bracci, «una formula 1
senza benzina» e, da Clini, «un
centro di ricerca che ha l’onore di
avere nel proprio comitato scien-
tifico docenti e ricercatori di fama
internazionale. A loro dobbiamo
rispondere con progetti e con il
proseguimento dei lavori. Per po-
terlo fare, Fano e tutto il territorio
devono continuare a credere e, so-
prattutto, sostenere il Centro Studi
Vitruviani».
È dedicato alla figura
di Marco Vitruvio
Pollione, il più
importante teorico
dell’architettura di
tutti i tempi, il
convegno “Vitruvio e
l’Archeologia. Tra
Norma e Prassi”, che
ha chiamato a
raccolta i massimi
studiosi della
Classicità e, in
particolare, di
Vitruvio, a Fano.
L’appuntamento,
organizzato dal
Centro Studi
Vitruviani, si conclude
oggi. A coordinare gli
interventi di
accademici
provenienti da tutto il
mondo è stato il più
noto esperto di
Vitruvio: Pierre Gros.
Allievo della Ecole
normale supérieure di
Parigi (1960-1964),
membro e poi
direttore degli studi
antichi della Scuola
francese di Roma,
professore
all’Università di Aix-
Marseille I (dal 1976),
titolare della cattedra
nazionale di civiltà
romana dell’Institut
universitaire de France
(
da 1995). È emerito
dal 2005.
L’OPINIONE delle Libertà
DOMENICA 11 NOVEMBRE 2012
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