Page 5 - Opinione del 14-10-2012

II
SOCIETÀ
II
Mani pulite (davvero) per la sanità italiana
di
GIUSEPPE BLASI
vvertenza per il lettore che
non deve lasciarsi trarre in
inganno dal titolo; questa volta
non tratteremo degli sprechi nella
sanità italiana, di ospedali co-
struiti e non funzionanti, di tan-
genti date per ottenere una forni-
tura, di raccomandazioni. Nulla
di tutto ciò. Nel caso specifico il
titolo va interpretato letteralmen-
te. Le mani sono quelle dei medici
e paramedici e la pulizia riguarda
le suddette. Il fatto che raccontia-
mo discende da una presa di vi-
sone di due estratti da riviste
scientifiche destinate ai sanitari,
ambedue risalenti alla primavera
del 2012 che trattano in partico-
lare della pulizia delle mani cui i
medici devono attendere con par-
ticolare cura. Spiego meglio. Il
primo estratto, come recita il me-
desimo, è una presentazione di un
corso “dedicato a tutti i medici e
odontoiatri” e “riguarda la sicu-
rezza dei pazienti e degli opera-
tori”. In esso, attraverso ben nove
figure, evidentemente destinate a
lattanti illetterati che necessitano
di esemplificazioni grafiche, si in-
dicano “cinque momenti fonda-
mentali per l’igiene delle mani,
secondo le linee guida Oms” (Or-
ganizzazione Mondiale della Sa-
nità) che si è dovuta con tutta
evidenza, necessariamente scomo-
dare.
Si spiega così nelle prime due
figure: «Versare nel palmo della
mano una quantità di soluzione
sufficiente per coprire tutta la su-
perficie delle mani»; si prosegue
raccomandando di «frizionare le
mani palmo contro palmo». Poi
«
il palmo destro sopra il palmo
sinistro intrecciando le dita tra
loro e viceversa»; si insiste con la
figura 4 la cui didascalia racco-
manda il «palmo contro palmo
intrecciando le dita tra loro».
La cosa però non finisce qui
poiché la Oms raccomanda di
proseguire con il «dorso delle dita
contro il palmo opposto tenendo
le dita strette tra loro» e, se al let-
tore e al medico non si fosse an-
cora intrecciato il cervello con
queste spiegazioni da Kamasutra,
si esorta successivamente per una
«
frizione rotazionale del pollice
sinistro stretto nel palmo destro
e viceversa» per proseguire poi
con una «frizione rotazionale in
avanti ed indietro con le dita del-
la mano destra strette tra loro nel
palmo sinistro e viceversa» per fi-
nalmente concludere che «una
volta asciutte le tue mani sono si-
cure».
Se siete stati concentrati fino
a questo momento potreste fare
un giochino mentale, naturalmen-
te coloro che hanno avuto neces-
sità almeno una volta del denti-
sta: riandare indietro con la
memoria e verificare se colui ha
effettivamente proceduto alle
abluzioni di cui sopra o vi ha
messo le mani in bocca come ca-
pitava. Se la risposta fosse posi-
tiva allora il vostro dentista è me-
ritevole della vostra fiducia,
altrimenti...
La questione igienica di che
trattasi non deve essere di poco
conto se è stata scritta e pubbli-
cizzata anche un’opera “scienti-
fica”, per mano e impegno di ben
A
tre cattedratici che titola
Tratta-
mento igienico delle mani per il
controllo delle infezioni
.
Opera
dettata, come recita il riassunto
dalla necessità di avvisare i me-
dici che per «ridurre la percen-
tuale di incidenza delle infezioni
anche in ambito ambulatoriale è
necessario controllare la possibi-
lità di trasmissione di agenti pa-
togeni a opera delle mani conta-
minate del personale sanitario...».
Come a dire che il personale
sanitario, dimentico delle racco-
mandazioni ricevute dalla propria
madre nei primi anni di vita, di-
mentico degli insegnamenti degli
zii e delle nonne in età puberale,
distratto dalle colleghe (o dai col-
leghi) durante le lezioni universi-
tarie, nell’esercizio della profes-
sione
si
comporta
da
sporcaccione. Tanto che deve
scendere in campo persino l’Oms
per raccomandare la semplice pu-
lizia delle mani. Del resto, avete
mai osservato come i medici e pa-
ramedici si fanno vedere spesso
fuori degli ospedali, specialmente
nei bar, con i loro camici bianchi
e con le scarpe modello ospedale
con le quali, assunti tutti i batteri
possibili lungo il percorso, rien-
trano poi nelle corsie dove giac-
ciono i loro assistiti?
Vi confesso che, a fronte di
tanta sapienza e maestria spesso
direttamente dimostrata da tanti
medici di mia conoscenza, leggere
queste raccomandazioni per le
mani pulite” mi ha lasciato in-
terdetto. Che l’Italia sia come una
calza piena di smagliature difficili
da rammendare è ormai cosa ri-
saputa, ma che perfino i “tutori”
della nostra salute siano divenuti
nei nostri sbracati tempi anche i
nemici dell’igiene, questo ancora
dovevamo scoprirlo. Certo si po-
trà obbiettare che la descrizione
di questo argomento è tempo e
inchiostro sprecato rispetto i pro-
blemi che investono l’Italia. Forse
è vero. Ma è certo che anche que-
sto è un indicatore significativo
e sconfortante del perché siamo,
come dice il più noto tra tutti i
professori italiani, sull’orlo del
baratro.
p.s.
Ringrazio quel maniaco
del mio medico dentista che, oltre
ad avermi fornito le pubblicazioni
da cui ho tratto le notizie per
questo articolo, osserva scrupo-
losamente e senza raccomanda-
zione alcuna le norme igieniche
di cui sopra.
Il personale sanitario,
dimentico
delle raccomandazioni
ricevute dalla propria
madre nei primi anni
di vita, dimentico
degli insegnamenti
degli zii e delle nonne
in età puberale,
distratto dalle colleghe
(
o dai colleghi) durante
le lezioni universitarie,
nell’esercizio
della professione
si comporta
da sporcaccione.
Tanto che deve
scendere in campo
persino l’Oms
per raccomandare
la semplice pulizia
delle mani.
Del resto, avete
mai osservato
come i medici
e paramedici
si fanno vedere
spesso fuori
degli ospedali,
specialmente nei bar,
con i loro camici
bianchi e con le scarpe
modello ospedale
con le quali, assunti
tutti i batteri possibili
lungo il percorso,
rientrano poi
nelle corsie dove
giacciono i loro assistiti?
L’OPINIONE delle Libertà
DOMENICA 14 OTTOBRE 2012
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