Pagina 7 - Opinione del 15-8-2012

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II
SOCIETÀ
II
Cinquant’anni fa il sogno spezzatodiNorma Jeane
di
PIER PAOLO SEGNERI
just want to be wonderful»
,
voglio solo essere bellissima!
Questo era il sogno di Norma Jeane
Baker e si è realizzato. Oltre ogni
aspettativa, quel sogno di un’ano-
nima e triste ragazza della periferia
di Los Angeles è diventato realtà.
Oggi, a distanza di 50 anni dalla sua
prematura scomparsa, lo è ancora
più di quanto non lo fosse ieri. Per-
ché la bellezza è una conquista
strappata al tempo che fugge e non
un dono del destino. Belli non si na-
sce, si diventa. La bellezza innata
prima o poi finisce perché il tempo
passa per tutti e, soprattutto, pas-
sando, lascia addosso i segni. La bel-
lezza è la nostra capacità di regalare
emozioni agli altri. Altrimenti, è sol-
tanto estetismo, misura, limite. In-
fatti, Norma Jeane non voleva di-
ventare ricca, sognava solo di essere
bellissima. La bellezza è arte, è so-
gno, è ricerca di verità, di immorta-
lità. La bellezza è immaginazione,
fantasia, intuizione delle forme. La
bellezza non riguarda il fisico, ma il
corpo. La bellezza non è nella per-
fezione gelida delle linee, per quanto
lisce e sinuose, ma nello spirito che
pervade la forma, nello sguardo, nel
gesto, nell’andatura. Norma Jeane
ha sempre desiderato di essere bella
oltre il proprio limite, oltre il confine
che la natura le aveva concesso. E
ci è riuscita! È così che è nata Ma-
rilyn Monroe. Per la necessità di
Norma Jeane di rimarginare la pro-
pria ferita, che le veniva dall’infan-
zia. Quindi, nel tentativo di sconfig-
gere la solitudine, l’incomprensione,
l’ingiustizia, il dolore e la morte.
Tentativo vano, ma la bellezza di
Marilyn è rimasta nel tempo oltre
il suo tempo. E ci appare ancora og-
gi piena di vita, di vitalità, di luce,
di splendore, di fragile pazzia. Del
resto, Marilyn stessa ha saputo dirci
molto di sé con questa sola piccola
frase: «L’imperfezione è bellezza, la
pazzia è genialità». In altre parole,
«I
se il sogno di Norma Jeane Baker è
stato la bellezza, il sogno di Marilyn
era l’amore. Marilyn ha inseguito
l’amore guidata dalla pazzia. Altre
strade non c’erano né potevano es-
serci. Questa è stata la sua fortuna
e la sua tragedia. Perché senza quella
pazzia non avrebbe avuto neppure
il talento e il genio che le ha permes-
so di essere l’attrice che conosciamo
e la donna che vediamo raffigurata
nelle sue tante foto. Nel difficile per-
corso di emancipazione dei costumi,
Marilyn è stata capace, più e meglio
di chiunque altro, di liberare la no-
stra società da quei pregiudizi ses-
suofobici che imponevano un mo-
dello ipocrita (si fa ma non si dice),
patologico, falso. Un modello secon-
do cui il sesso è peccato. Insomma,
mentre Norma Jeane ha visto rea-
lizzarsi il suo sogno di bellezza, quel-
lo che invece non si è mai realizzato
è stato il sogno d’amore di Marilyn
Monroe, rimasto imbrigliato dentro
l’immagine del desiderio. È quanto
accade quando il sogno viene sovra-
stato e annullato dal desiderio. Ma
il sogno d’amore di Marilyn non
poteva lo stesso realizzarsi perché
lei era un sogno. Era lei stessa un
sogno. Era fatta dello stesso mate-
riale di cui sono fatti i sogni. Come
il cinema. Come le sue foto.
MarilynMonroe
non voleva diventare
ricca, sognava solo
di essere bellissima.
La bellezza è arte,
è sogno, è ricerca
di verità, di immortalità.
La bellezza è anche
immaginazione, fantasia,
intuizione delle forme.
La bellezza non riguarda
il fisico, ma il corpo.
La bellezza non è solo
nella perfezione gelida
delle linee, per quanto
lisce e sinuose,
ma nello spirito
che pervade la forma,
nello sguardo, nel gesto,
nell’andatura. EMarilyn
è andata oltre il confine
che la natura
le aveva concesso
Vita difficile,mortemisteriosa
arilyn Monroe, nome d’arte
di Norma Jeane Baker, nasce
a Los Angeles il 1 giugno 1926 e
muore, sempre a Los Angeles, il 5
agosto 1962, appena trentaseienne.
Attrice, cantante, modella e pro-
duttrice cinematografica, è rimasta
nell’immaginario collettivo - non
solo statunitense - come perfetta
icona della bellezza femminile. Sen-
za padre, con una madre dall’in-
certa salute finanziaria e mentale,
Norma Jeane trascorre gran parte
della sua infanzia in case-famiglia.
Comincia, molto giovane, a lavo-
rare come modella, prima di fir-
mare il suo primo contratto cine-
matografico nel 1946. Dopo
alcune parti minori, film come
Giungla d’asfalto
e
Eva contro Eva
sono i suoi primi successi di pub-
blico. Negli anni successivi, i suoi
ruoli in
Niagara
e
Gli uomini pre-
feriscono le bionde
vengono ap-
prezzate anche dalla critica, otte-
nendo la definitiva consacrazione
internazionale con pellicole come
Come sposare un milionario
,
Quando la moglie è in vacanza
,
Fermata d’autobus
e
A qualcuno
piace caldo
, per la quale vince un
M
Golden Globe per la migliore at-
trice in un film commedia o musi-
cale nel 1959. Fra i suoi successi
musicali ci sono
My Heart Belongs
To Daddy
di Cole Porter,
Bye Bye
Baby
e
Diamonds Are a Girl’s Best
Friend
, inserite in
Gli uomini pre-
feriscono le bionde
, e
I Wanna Be
Loved By You
, cantata in
A qual-
cuno piace caldo
. Marilyn Monroe
è ricordata anche per l’intervento
canoro alla festa di compleanno
del presidente John F. Kennedy,
quando intona
Happy Birthday,
Mr. President
. Per il suo fascino e
la sua sensualità viene inoltre ri-
tratta in numerose foto di pubbli-
cità e di riviste, diventando un sim-
bolo fuori da ogni tempo e,
secondo Marlene Dietrich, la pri-
ma vera sex symbol della storia.
Le circostanze della sua prematura
morte, dovuta a un’overdose di
barbiturici, sono state oggetto di
numerose congetture, sebbene il
suo decesso sia ufficialmente clas-
sificato come «probabile suicidio».
La successiva sparizione di tracce
e documenti dalla casa dell’attrice,
dove sembra fosse stato anche Bob
Kennedy la sera della morte, non-
ché innumerevoli omissioni e varie
incongruenze nelle dichiarazioni
dei testimoni e nel referto autop-
tico, hanno dato adito a molteplici
dubbi sugli eventi di quella notte.
Tra le varie versioni formulate, la
più plausibile vede ipotizzata la
complicità dei Kennedy, che vede-
vano in lei, pronta a dichiarare
pubblicamente la sua relazione con
entrambi i fratelli, una minaccia
per la loro carriera politica.
L’OPINIONE delle Libertà
MERCOLEDÌ 15 AGOSTO 2012
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