Page 4 - Opinione del 18-10-2012

II
POLITICA
II
Lettera aperta alla squadra di Montezemolo
di
PIER PAOLO SEGNERI
ara Italia Futura. Comincio
così questa lettera perché
vorrei rivolgermi non a una sin-
gola persona, non all’uomo solo
al comando o al leader carisma-
tico, ma ad un gruppo di persone,
all’associazione Italia Futura nata,
come si legge sul sito internet,
«
per promuovere il dibattito ci-
vile e politico sul futuro del Pae-
se». Scrivo questa lettera per apri-
re un dialogo, per promuovere un
dibattito politico, per individuare
una possibile reciprocità, per fa-
vorire una discussione, un con-
traddittorio, un incontro.
Magari proprio sulle pagine di
questo giornale. Infatti, anche in-
torno al quotidiano
L’Opinione
di Arturo Diaconale si è formato,
in quest’ultimo anno e mezzo, un
gruppo di volontari, una squadra
di persone tenute insieme dalle
idee liberali, dalla passione per la
politica e da una personale urgen-
za di incontrarsi, discutere, ela-
borare nuove forme di partecipa-
zione politica, promuovere
iniziative, proporre sentieri per-
corribili, mutare l’esistente. So-
prattutto, mutare l’esistente.
Certo, quando si scrive a Italia
Futura si pensa subito che il de-
stinatario sia Luca Cordero di
Montezemolo, è comprensibile,
ma per me non è così. Non mi ri-
volgo ad una sola persona, ma al-
l’insieme, al gruppo.
Rivolgersi al solo Montezemo-
lo, non sarebbe il modo corretto
per onorare il lavoro finora svol-
to dal nostro gruppo e dall’asso-
ciazione Italia Futura. In altre pa-
role, ritengo che il personalismo
non sia l’elemento caratterizzante
di Italia Futura e non lo sia nep-
pure per chi, come noi, sente la
necessità di una trasformazione
politica profonda e soprattutto
culturale, di mentalità, di modo
di vedere le cose, cioè un’azione
riformatrice e liberale.
Dell’associazione Italia Futura
mi interessano le idee, le propo-
ste, la visione politica. In maniera
particolare, mi interessa il modo
e il metodo che Italia Futura ha
di esprimere e sentire le cose, cioè
lo spirito che anima l’associazio-
ne di Montezemolo.
Perché è un modo che sento
vicino, al di là dello specifico det-
taglio programmatico. Anche se
sarebbe interessante capire, per
esempio, se si è a favore della ri-
forma del sistema elettorale in
senso uninominale e maggiorita-
rio o se si è ancorati al vecchio
proporzionale.
Comunque, in questo momen-
to, mi interessa la sintonia che ri-
scontro tra Italia Futura e quanto
finora scritto, elaborato e prodot-
to dagli Amici dell’Opinione, co-
me pure da altri vari soggetti as-
sociativi
e
individuali
d’ispirazione liberale in alterna-
tiva al nulla rappresentato dal si-
stema partitocratico trasversale e
dal potere fine a se stesso. Insom-
ma, credo che la necessità, ora,
sia quella di ritrovarsi sullo stesso
campo, cioè nello spirito dell’ini-
ziativa politica liberal-democra-
tica prima ancora che nei dettagli
programmatici.
Anche se la proposta delle cin-
que riforme liberali promosse dal
C
direttore Arturo Diaconale, du-
rante l’incontro del Laboratorio
politico del Gran Sasso, merite-
rebbe di essere al centro di tale
dialogo.
Gli Amici dell’Opinione sono
soltanto un gruppo di persone li-
bere che si sono ritrovate a discu-
tere e a parlare, in piena libertà,
quindi in maniera responsabile,
senza aver bisogno di uno statu-
to, senza nominare probiviri, sen-
za burocrazie d’apparato, senza
essere un partito, senza vertici e
senza gerarchie.
Perché la politica non è una
prerogativa dei cosiddetti politici,
ma è di tutti.
A un quasi quarantenne, come
il sottoscritto, interessa che la po-
litica dei politici non sia una ri-
serva indiana in cui stanno asser-
ragliati i soliti nomi della
vecchia guardia”, ma che l’espe-
rienza si unisca alle forze più gio-
vani.
Le due cose vanno benissimo
insieme. Anzi, dovrebbero andare
insieme. Anche se, troppo spesso,
non è così.
Personalmente, ad esempio, in
tutti questi anni mi sono dedicato
all’attività politica con passione
ed entusiasmo, dentro i Radicali,
con Marco Pannella ed Emma
Bonino, con tanti compagni ed
amici, sempre concependo la po-
litica come impegno alto e nobile,
per il bene comune, per amore
della e delle verità, per ricercare
strade nuove e trovare insieme so-
luzioni a problemi concreti, per
dare forza al futuro attraverso la
memoria e la conoscenza, per cul-
tura politica oltre che per ambi-
zione, e l’ho fatto senza stare in
Parlamento o in Consiglio regio-
nale, cioè da non eletto.
Ora, però, cara Italia Futura,
credo che sia giunto il momento
di costruire insieme - con gli spi-
riti liberi e liberali - un campo
altro”, cioè quel terreno politico
alternativo al regime partitocra-
tico al fine di conquistare una de-
mocrazia liberale che in Italia an-
cora non c’è, un campo
alternativo al blocco unico del-
l’attuale regime di destra-centro-
sinistra. In realtà, davanti ai no-
stri occhi c’è un solo polo, c’è un
mono-polo e i liberali sono sem-
pre stati contro i monopoli.
Vorrei che, dentro Italia Futu-
ra, inteso anche come luogo, si
comprendesse l’importanza della
funzione politica che, oggi più di
ieri, in una prospettiva riforma-
trice e liberale, hanno avuto ed
hanno le battaglie e le lotte dei
Radicali. Vorrei che i Radicali
contribuissero a determinare que-
sto campo “altro”. Con uno slo-
gan direi: l’alterità per l’alterna-
tiva.
Cara Italia Futura, credo
che sia giunto
il momento di costruire
insieme - con gli spiriti
liberi e liberali -
un campo“altro”, cioè
quel terreno politico
alternativo al regime
partitocratico al fine
di conquistare
una democrazia liberale
che in Italia ancora
non c’è, un campo
alternativo al blocco
unico dell’attuale regime
di destra-centro-sinistra.
Della vostra associazione
sono interessanti le idee,
le proposte,
la visione politica.
In maniera particolare,
sono da apprezzare
il modo e il metodo
che Italia Futura
ha di esprimere e sentire
le cose.Vale a dire
lo spirito che anima
l’associazione
di Montezemolo
L’OPINIONE delle Libertà
GIOVEDÌ 18 OTTOBRE 2012
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