II
POLITICA
II
Berlusconi spinge il centrodestra.Pareggiopossibile
ue decimi di punto: è questa
la distanza che divide oggi la
coalizione di centrosinistra guidata
da Pierluigi Bersani e quella di cen-
trodestra capeggiata da Silvio Ber-
lusconi. Un distacco statisticamente
irrilevante e che ha tutti gli aspetti
del “pareggio tecnico”. Secondo
l’ultimo sondaggio Spincon, infatti,
l’aggregazione messa in piedi dal
Cavaliere e che, pur ruotando di
fatto attorno al Pdl, imbarca Lega
Nord, La Destra, Fratelli d’Italia,
Grande Sud e Mir di Samorì, riesce
a crescere di quasi 6 punti percen-
tuali dalla rilevazione di dicembre.
Merito in prima battuta dalla stra-
ripante presenza televisiva di Silvio
Berlusconi ma non solo: a pesare
sembra esserci una certa difficoltà
di Monti e Bersani nell’intercettare
il voto degli indecisi.
I numeri. Italia Bene Comune,
la coalizione di forze che ha scelto
con elezioni primarie aperte di af-
fidarsi alla guida di Pierluigi Bersa-
ni, è accreditata dall’ultimo son-
daggio Spincon di un 32% totale
di consensi, con un calo generaliz-
zato che pare colpire tutti i singoli
componenti del rassemblement.
Scende sensibilmente il Partito De-
mocratico che non riesce ad andare
oltre il 27,2% così come lascia per
strada qualche decimo percentuale
SEL (4,1%). Completano il quadro
del centrosinistra nazionale Centro
Democratico (0,3%), l’altoatesina
Svp (0,2%) e i Socialisti di Nencini
che, nonostante le presenze tv del
loro leader, non si schiodano da
uno 0,2% ormai strutturale.
Sta meglio di un mese fa il cen-
trodestra e per la prima volta da
mesi quella che nel 2008 sembrava
essere un’armata invincibile appare
seriamente in partita. A beneficiare
del rimbalzo positivo è soprattutto
il Pdl che torna anche se di poco
sopra la soglia psicologica del 20%
(20,1).
Segue la Lega Nord (6,4%)
poi La Destra (2,7%) in drastico
calo perché deve dividere i voti con
i Fratelli d’Italia di Meloni-Crosetto
(2%).
Più staccati ci sono Grande
Sud (0,4%) e il Mir di Samorì
(0,2%).
Al centro calma piatta, con il
blocco montiano incapace di uscire
dalla irrilevanza e accreditato da
Spincon di un deludente 12,2%. Il
risultato sarebbe certamente peg-
giore se in campo non fosse sceso
Mario Monti. La sua Scelta Civica
riesce infatti a catalizzare l‘8,1%
dei consensi e risulta largamente la
forza più importante della coalizio-
ne. Pagano pegno l’Udc di Pierfer-
dinando Casini inchiodato al 3,2%
e soprattutto il Fli che scende sotto
l’1%, con percentuali impensabili
per un partito che vanta la terza ca-
rica dello Stato. Fuori dagli schie-
ramenti si muove una galassia di
consenso comunque consistente per
un sistema che stava faticosamente
perseguendo una via maggioritaria
e bipolare. A guidare la pattuglia
dei non allineati c’è sempre Beppe
Grillo, anche se il suo Movimento
5
Stelle (10,7%) sembra incontrare
qualche difficoltà. In primis per le
molte polemiche interne al movi-
mento, in secondo luogo per la con-
correnza rappresentata da Ingroia
e da Rivoluzione Civile che debutta
con un convincente 5,6%. In lieve
D
pagna elettorale dal Cavaliere, oc-
corre ritornare con la mente a un
mese fa. Il 17 Dicembre 2012 Spin-
con registrava un divario tra i due
schieramenti di ben 11,5 punti con
il centrodestra fermo al 26,5% e il
centrosinistra capace di attrarre cir-
ca il 38% dei consensi degli italiani.
Questi trenta giorni hanno letteral-
mente terremotato lo scenario po-
litico nazionale: Berlusconi ha ri-
preso con convinzione il centro
della scena, l’aggregazione centrista
guidata da Mario Monti pare non
sfondare o comunque non svuotare
di consenso il centrodestra e a si-
nistra la lista di Ingroia toglie voti
sia a Grillo che alla componente
più sinistra di “Italia Bene Comu-
ne”. Al di là dei travasi tra movi-
menti, sempre ridotti nel nostro
paese e comunque destinati a sce-
mare lentamente con l’avvicinarsi
della scadenza elettorale, c’è il dato
dell’affluenza. La ri-discesa in cam-
po di Berlusconi sembra aver gal-
vanizzato nuovamente la base pi-
diellina e convinto molti tra
indecisi, delusi e astensionisti a tor-
nare alle urne per esprimere un vo-
to, forse, utile.
In questo scenario di affluenza
crescente, il centrodestra che bene-
ficia tradizionalmente di un voto
meno “motivato” tende a crescere
costantemente a discapito delle al-
tre forze, soprattutto di centrosini-
stra, che vedono la propria cifra
elettorale leggermente diluita.
L’analisi più precisa di alcuni
flussi sottolinea comunque la cre-
scente propensione, interna alle
coalizioni e destinata a rafforzarsi
in campagna elettorale, di ricorrere
al voto per i due partiti principali.
Pd e Pdl, con i loro enormi difetti,
rappresentano comunque l’archi-
trave su cui poggiano le rispettive
alleanze e la loro capacità di attrar-
re consenso risulterà decisiva per
determinare il vincitore della pros-
sima contesa elettorale.
Una partita che, mai come oggi,
appare incredibilmente aperta: se
solo poche settimane fa gli analisti
ragionavano della Lombardia come
il possibile Ohio italiano oggi anche
i democratici più ottimisti sono co-
stretti ad ammettere che Berlusconi
ha trasformato l’intera penisola in
un battleground state.
Clamoroso recupero
del centrodestra
nelle ultime settimane
di campagna
elettorale: secondo
l’ultimo sondaggio
di Spincon.it,
il distacco
dal centrosinistra
si è ormai praticamente
azzerato. Rispetto
a un mese fa,
il Pdl guadagna
più di cinque punti,
arrivano al 20,1%.
Trend inverso per il Pd,
fermo al 27,2%. In calo
anche il Movimento
5
Stelle di Grillo
(
cannibalizzato
da Rivoluzione Civile).
Non sfondaMonti,
che conquista voti
sottraendoli
ai suoi alleati centristi.
Ingroia e Giannino
oltre la soglia
di sbarramento
Intenzioni di voto. Elezioni politiche
PDL
LEGA NORD
LA DESTRA
FRATELLI D’ITALIA
GRANDE SUD
MIR
SCELTA CIVICA CON MONTI
FLI
UDC
PD
SEL
CENTRO DEMOCRATICO
PSI
SVP
FERMARE IL DECLINO
RIVOLUZIONE CIVILE
M5S
AMNISTIA GIUSTIZIA LIBERTA
PARTITO PIRATA
FIAMMA TRICOLORE
PIN
ALTRI
20,1%
6,4%
2,7%
2%
0,4%
0,2%
8,1%
0,9%
3,2%
27,2%
4,1%
0,3%
0,2%
0,2%
4,5%
5,6%
10,7%
1,3%
0,9%
0,4%
0,1%
0,5%
5,6%
-1,1%
-1,6%
-
0,2%
-
-
=
-1%
-1,5%
-1,4%
-
-0,1%
0,1%
-1,9%
-
-2,4%
-
-0,4%
-0,3%
=
-1,8%
ALTRI
14,5%
7,5%
4,3%
-
0,2%
-
-
0,9%
4,2%
28,7%
5,5%
-
0,3%
0,1%
6,4%
-
13,1%
-
1,3%
0,7%
0,1%
2,3%
Partiti
16/01
variaz.
17/12
Le interviste sono state effettuate su di un campione stratificato per sesso, età e ampiezza dei comuni.
Metodo di raccolta delle informazioni: CAWI. Numero delle persone interpellate e universo di riferimento:
1.470
casi, popolazione residente in Italia, di 18 anni e oltre, di entrambi i sessi ed appartenenti
a qualsiasi condizione sociale. Al campione in rientro è stata applicata una
ponderazione (RIM weighting). Margine di errore pari al 2,6%
con intervallo di confidenza pari al 95%. Data del sondaggio: 14-16/01/2013
L’andamento del job approval
per il premier Mario Monti
e per il governo nel suo complesso
dall’11 aprile al 17 dicembre 2012.
Fonte: Spincon.it
33,3%
40,5%
di
ANDREA MANCIA
e
SIMONE BRESSAN
calo, anche se sempre sopra lo sbar-
ramento vitale del 4% ci sono i li-
beristi di FARE per Fermare il De-
clino che scendono sensibilmente
ma si confermano prossimi ad en-
trare in Parlamento con il loro
4,5%.
Senza speranze di entrare a
Montecitorio o Palazzo Madama
ci sono i Radicali (1,3%), il Partito
Pirata (0,9%), Fiamma Tricolore
(0,4%)
e il PiN (0,1%).
Per cogliere appieno la portata
della svolta impressa a questa cam-
L’OPINIONE delle Libertà
SABATO 19 GENNAIO 2013
3