Pagina 6 - Opinione del 21-8-2012

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l 12 agosto due giornalisti sono stati uc-
cisi a Mogadiscio, la capitale della So-
malia. Yusuf Ali Osman, che in passato
era stato anche ministro dell’Informazio-
ne, è stato freddato da un uomo che in-
dossava una divisa di scuola superiore
mentre usciva dalla redazione di Radio
Modagiscio, l’emittente per cui lavorava.
Mohamud Ali, la seconda vittima, sembra
invece che sia stato colpito e ucciso da un
soldato coinvolto in una rissa con altri
militari insieme ai quali era di guardia a
uno stadio: si sarebbe trovato sulla tra-
iettoria di un proiettile che non era indi-
rizzato a lui. Con loro sale a nove il nu-
mero dei giornalisti
uccisi in Somalia dal-
l’inizio del 2012. Soltan-
to sei giorni prima le
autorità somale avevano
voluto festeggiare con
cerimonie pubbliche il
primo anniversario della
«liberazione» di Moga-
discio dagli al Shabaab,
il movimento integrali-
sta islamico che dal
2007 combatte contro il
governo di transizione.
Pur mantenendo il con-
trollo di vaste estensioni
del territorio nazionale, incluse alcune im-
portanti città, la scorsa estate al Shabaab
si è ritirato dai quartieri che fino ad allora
costituivano la sua roccaforte nella capi-
tale. Non per questo la città è diventata
sicura, come dimostrano l’attentato e la
morte accidentale dei due giornalisti, ul-
I
timi episodi di una serie infinita di violen-
ze, spesso opera di terroristi suicidi. Né
apre alla speranza l’imminente conclusio-
ne della road map che avrebbe dovuto tra-
sformare la Somalia in un paese democra-
tico e ben governato, ma che invece lascia
sostanzialmente irrisolti i problemi che da
oltre 20 anni tormentano il paese. Il go-
verno di transizione, formatosi nel 2004
grazie a un precario e presto violato ac-
cordo tra i clan in guerra per il potere dal
1991, si era impegnato a realizzare il pas-
saggio alla democrazia entro l’agosto del
2011. All’approssimarsi della scadenza,
vista la totale mancanza delle condizioni
necessarie per avviare il
processo, aveva ottenu-
to altri 12 mesi di tem-
po dalla comunità inter-
nazionale che in tutti
questi anni lo ha finan-
ziato e protetto dagli at-
tacchi dei movimenti ar-
mati sorti via via a
minacciarne l’esistenza.
Non sono bastati. (...)
Non soltanto la transi-
zione democratica non
è stata ultimata, ma se
mai incomincia – se di
inizio si può parlare per
l’esistenza almeno di una carta costituzio-
nale – e lo fa sotto cattivi auspici, affidata
come è agli stessi leader che finora hanno
tradito la fiducia dei loro connazionali e
del resto del mondo.
ANNA BONO
www.ragionpolitica.it
uscito circa dieci giorni fa, il manifesto
dei giovani non considerati da nessuno,
o considerati per sottolinearne l’irrilevanza.
Si chiama “Generazione Perduta”, lo hanno
promosso 20 persone, e firmato un migliaio
nella prima settimana. Qualche commenta-
tore ne ha parlato, e se a farlo è anche un’at-
tenta osservatrice come la Tinagli, forse il
manifesto va letto. Siccome i promotori vo-
gliono rappresentare la mia generazione, toc-
ca dare un’occhiata. Una volta visti i conte-
nuti, o piuttosto la loro assenza, è meglio
tacere per solidarietà verso i coetanei oppure
trarne qualche considerazione utile? Provia-
mo la seconda. Le richieste del manifesto so-
no: merito, rispetto, fidu-
cia, progetto e poco altro.
Mancano la fratellanza e
la pace nel mondo. Fortu-
natamente non chiedono
quote giovani, e chiarisco-
no di non volerne, ma
non fanno una minima
analisi della situazione at-
tuale e delle cause di que-
sta condizione di perduti,
ignorano l’evoluzione di
tale condizione e non ac-
cennano a chi viene dopo.
Non mi sembra il modo
migliore per contribuire,
progettare e chiedere fiducia. Il manifesto na-
sce da un’affermazione di Monti. Se un ma-
nifesto nasce a seguito di una dichiarazione,
si mette da subito in dialogo con chi l’ha fat-
ta. Ecco, questi sono i figli del governo tec-
nico. O hanno qualche altro interlocutore?
Di riferimenti non se ne vedono, né tra coe-
E’
tanei, né tra qualche buon maestro. Non mi
stupirei se il primo riferimento a cui accen-
nassero fosse la buon anima di Steve Jobs,
che ormai è come il tubino nero, va bene
sempre. Sintetizzando, si tratta di un mani-
festo ancora collettivista, vuoto di contenuti,
di analisi e di proposte, e abbastanza ineffi-
cacie nella forma. E’ un concentrato di affer-
mazione di sè, ma generazionale e inoffensivo.
Leggendolo verrebbe da dire che sì, non si
può fare niente per la crisi in cui versa la no-
stra generazione, visto che la generazione
mille euro non ha saputo fare grandi pro-
gressi. Ovviamente si può e si deve fare mol-
to. Si deve analizzare la realtà, capire cosa ci
viene chiesto, interrogarsi
a fondo sui perchè e sul
senso delle cose per poi
fare proposte, pronti an-
che a privarsi di qualche
sicurezza, come il mutuo,
la pensione, l’ordine pro-
fessionale, se serve. Del
resto non è una partita
seria, se non si mette
niente sul piatto. Ho la
fortuna di vedere da vici-
no realtà vivaci e conte-
nuti propositivo tra i
trentenni e fortunatamen-
te anche tra i ventenni. Se
una generazione non ha trovato il proprio
spazio, non pretenda di toglierlo ad altri sen-
za neanche confrontarsi sui contenuti, so-
prattutto con proclami utili solo a sperimen-
tare nuovi #hashtag su Twitter.
SABA ZECCHI
campariedemaistre.blogspot.it
Generazione Perduta
è unmanifesto inutile
Chiedono merito,
rispetto, fiducia, progetto
e poco altro.Mancano
la fratellanza e la pace
nel mondo. Si tratta
di un testo collettivista
vuoto di contenuti,
di analisi e proposte
La“transizione”eterna
che uccide la Somalia
La tanto attesa nascita
della Costituzione
avviene sotto cattivi
auspici, affidata
come è agli stessi leader
che finora hanno tradito
la fiducia dei loro
cittadini e del mondo
L’OPINIONE delle Libertà
MARTEDÌ 21 AGOSTO 2012
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