Pagina 1 - Opinione del 23-8-2012

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Direttore ARTURO DIACONALE
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Giovedì 23 Agosto 2012
delle Libertà
NoallostalinismodiViolanteesìaIngroiainpolitica
esistenza di un partito dei
giudici è sicuramente una
gravissima anomalia italiana. Ma
l’anomalia più grande è che que-
sto partito pretenda di determina-
re la politica nazionale senza par-
tecipare alle elezioni. Almeno
quattro decenni di esperienza han-
no infatti insegnato ai magistrati
del partito dei giudici che è molto
meglio decidere le sorti del paese
usufruendo dei poteri incontrollati
ed incontrollabili assicurati dalla
toga, piuttosto che misurarsi in
condizioni di assoluta parità con
gli altri soggetti presenti sulla sce-
na politica.
Questo indubitabile assioma
L’
impone di affrontare il lacerante
dibattito in corso dentro la sini-
stra italiana sul caso Ingroia-Qui-
rinale e su tutte le sue implicazioni
e conseguenze in maniera diversa
rispetto al passato. Non serve in-
sistere nella predicazione contro
l’irrefrenabile tendenza alla eson-
dazione dei magistrati militanti e
corporativi. Non ha alcun senso
invocare interventi del Csm o
provvedimenti ministeriali contro
le toghe più riottose e prepotenti.
E non ci si deve neppure compia-
cere nel rilevare che la sinistra
post-comunista scopre oggi ciò
che i garantisti di cultura liberale
e radicale avevano denunciato non
solo durante gli anni di Mani pu-
lite ma, addirittura, nel decennio
della lotta al terrorismo.
L’approccio più corretto è chie-
dere che l’anomalia venga elimi-
nata facendo in modo che il par-
tito dei giudici sia costretto una
volta per tutte a fare politica con
gli avvisi di garanzia, le intercet-
tazioni a strascico, la carcerazione
preventiva e la gogna mediatica
realizzata dai giornali e dalla te-
levisioni fiancheggiatrici. Come?
Sfidando il partito dei giudici a
partecipare apertamente, traspa-
rentemente, responsabilmente alla
competizione elettorale.
Questa sfida rappresenta l’esat-
to contrario della scelta fatta dai
vari Violante e Scalfari di reagire
all’attacco a Giorgio Napolitano
lanciato dal cosiddetto “blocco di
potere” rappresentato dalla pro-
cura di Palermo,
il Fatto Quoti-
diano
, Antonio Di Pietro ed i giu-
stizialisti più duri e puri con una
campagna di criminalizzazione
politica dei “nemici a sinistra”. I
post-comunisti si comportano da
post-comunisti. Chi ha memoria
storica ricorda bene che fino al-
l’assassinio dell’operaio militante
del Pci, Guido Rossa, il gruppo di-
rigente comunista ed i giornali
della sinistra italiana negavano...
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PoveraSardegna,distruttadatasseepoliticallycorrect
mu, caro-acqua, traghetti dai
prezzi impossibili e ora, al terri-
bile destino della Sardegna, ci man-
cava solo l’
islamically correct
sulle
rotte della Meridiana per l’Arabia
Saudita. Come dicono sul posto i
vecchi che parlano con quell’infles-
sione che raddoppia le consonanti
e con quell’intercalare che ha reso
celebre anche due presidenti della
repubblica (Cossiga e prima di lui
Segni), “capitto mi hai”. E infatti,
governo tecnico a parte, con con-
torno di sostegno interessato e di
retorica da unità nazionale, ci sa-
rebbe voluto molto poco a capire
che il combinato disposto del su-
per-rialzo dell’Imu sulle prime, ma
I
soprattutto sulle seconde case, con
le incredibili bollette dell’acqua che
la società Abbanoa manda a privati
e enti locali in tutta l’isola, compresi
posti come il comune di San Teo-
doro dove di fatto l’acqua potabile
non c’è, e con il caro traghetti de-
terminato dalle manovre dello scor-
so governo sulla Tirrenia e dal car-
tello fatto dagli imprenditori
(condito con il sostanziale fallimen-
to della soluzione di istituire una
compagnia di traghetti regionale,
la Saremar, tanto voluta da Cappel-
lacci ma di fatto rimasta per pochi
intimi) avrebbe creato un disastro.
Anzi una calamità. Ma nessuno
osava quantificarla, questa calami-
tà. Da qualche giorno invece è nota
nei numeri della fredda statistica:
le presenze turistiche rispetto al
pre-crisi sono giù di oltre il 50%.
E del 30% in meno quest’anno ri-
spetto al 2011. Però se uno parla
con i commercianti si sente rispon-
dere sempre alla stessa maniera:
«Possibile che nessun governo si
renda conto che per un’isola i tra-
sporti, l’acqua e il turismo sono co-
me l’ossigeno nell’aria?». Si, è pos-
sibile. E al danno si aggiunge la
beffa: basti pensare che per i pochi
fedelissimi che continuano a non
tradire la Sardegna, il soggiorno
può essere complicato. Ti si buca
una ruota? L’unico gommista è a
dieci chilometri. E ti fa aspettare
quattro giorni perché il corriere è
sempre in ritardo. Per strada, poi,
non esiste un carro attrezzi che ti
venga a raccogliere. E francamente
sotto un sole a 34 gradi non è il
massimo della vita. Non parliamo
delle macchine in affitto: c’è un oli-
gopolio delle grandi compagnie e i
prezzi sono una volta e mezza su-
periori a quelli “in continente”. Co-
me si dice da queste parti.
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di
DIMITRI BUFFA
Imu su prima e seconda
casa, caro-acqua,
traghetti dai prezzi
impossibili. E ora,
al terribile destino
dell’isola, mancava
solo l’islamicamente
corrretto sulle rotte
dellaMeridiana
per l’Arabia Saudita
di
ARTURO DIACONALE
Il “caso Napolitano”
ha prodotto la stessa
metamorfosi provocata
dall’omicidio di Guido
Rossa da parte
della Brigate Rosse.
Molto meglio, allora,
sfidare il partito
dei giudici sul terreno
della democrazia
Benzina record: oltre 2 euro al litro
K
Il pieno più caro di sempre. E
non solo perché c’è la crisi o il petro-
lio sale. Il fatto è che su ogni litro di
carburante l’automobilista italiano
continua a pagare 0,00103 euro per la
guerra di Etiopia del 1935-1936;
0,00723 euro per la crisi di Suez del
1956; 0,00516 euro per il Vajont
(1963); 0,00516 euro per l’alluvione di
Firenze del 1966; 0,00516 euro il terre-
moto del Belice del 1968; 0,0511 euro
per il terremoto del Friuli del 1976;
0,0387 euro per il terremoto in Irpinia
del 1980. Ma anche 0,106 la guerra in
Libano del 1983; 0,0114 euro per la
missione in Bosnia Erzegovina del
1996; 0,020 euro per il rinnovo del
contratto degli autoferrotranvieri del
2004. E poi ancora 0,0073 euro per la
manutenzione e la conservazione dei
beni culturali (DL 34/11); 0,040 euro
l’emergenza immigrati dovuta alla
crisi libica. Infine, ma non ultima,
0,0089 euro per far fronte all’alluvione
in Liguria ed in Toscana del 2011. L’ul-
tima delle accise aiuta i terremotati
emiliani. E lo farà anche ad emer-
genza cessata, proprio come le altre.