Pagina 4 - Opinione del 28-8-2012

Versione HTML di base

II
POLITICA
II
La legge elettorale e i nuovi
scenari della politica italiana
di
GIUSEPPE TALARICO
on la ripresa della attività par-
lamentare e politica, dopo la
pausa estiva, si ritorna a parlare, nel
dibattito pubblico, delle necessità di
modificare la legge elettorale in vi-
gore, designata con il termine spre-
giativo porcellum.
La prossima settimana, precisa-
mente mercoledì prossimo in base
alle notizie diffuse in questi giorni,
si dovrebbe riunire il comitato ri-
stretto al Senato, nel quale sono rap-
presentati i maggiori partiti, per di-
scutere gli aspetti essenziali del
nuovo sistema elettorale. In tal mo-
do diventerebbe possibile presentare
alla commissione affari costituzio-
nali del Senato una proposta di leg-
ge in materia elettorale, che sia con-
divisa dalla maggiori forze politiche.
I punti essenziali del nuovo si-
stema elettorale, intorno ai quali il
confronto tra i maggiori partiti è
stato segnato più da incomprensioni
e divergenze che da reali intese po-
litiche in vista di un nuovo sistema
di voto, sono innumerevoli. In pri-
mo luogo viene da tutte le forze po-
litiche riconosciuta la necessità di
restituire ai cittadini la possibilità
di scegliere mediante il proprio voto
i propri rappresentanti, facoltà
esclusa dalla legge elettorale in vi-
gore. A questo proposito è emersa
una diversità di punti di vista tra
quanti invocano la reintroduzione
delle preferenze e quanti, per evitare
che il sistema delle preferenze ali-
menti le clientele ed il potere di ri-
catto delle criminalità sui parlamen-
tari, prediligono i collegi
uninominali. In più, secondo altre
proposte avanzate nel dibattito po-
litico, un numero ristretto dei seggi
parlamentari dovrebbe essere asse-
gnato attraverso piccole liste bloc-
cate, nelle quali i candidati siano
scelti dai partiti.
Nel caso si scelga il sistema dei
collegi, escludendo le preferenze, per
l’assegnazione dei seggi parlamen-
tari, secondo i maggiori studiosi del-
la materia ed i costituzionalisti è
fondamentale capire se si tratterà di
collegi dipendenti da un sistema
elettorale proporzionale oppure
maggioritario. In linea di principio,
pare che vi sia la volontà da parte
delle forze politiche di introdurre il
sistema proporzionale, con la pre-
visione di un premio di maggioran-
za. Su questo punto specifico vi è
una diversità di posizioni tra coloro
che vorrebbero che il premio di
C
maggioranza fosse assegnato al par-
tito che riesce a conquistare mag-
giori consensi, e questa è la posizio-
ne ufficiale del Pdl, e quanti invece,
come il Pd, pensano che il premio
di maggioranza debba essere attri-
buito alla coalizione che raccolga il
maggiore numero di voti.
Come è stato giustamente osser-
vato dai maggiori politologi, il ri-
torno al sistema proporzionale com-
porterebbe una serie di conseguenze,
su cui è giusto meditare e riflettere.
In primo luogo, il sistema propor-
zionale restituirebbe ai partiti un
ruolo centrale, simile a quello eser-
citato nella prima repubblica, poiché
dopo il voto dovrebbero dare vita
ai governi di coalizione, e non è det-
to che governi con queste peculiari
caratteristiche siano in grado di as-
sicurare la stabilità e l’efficacia del-
l’azione di governo, di cui c’è neces-
sità in un momento difficile come
questo, dovuto alla emergenza eco-
nomica. Inoltre, secondo i più at-
tenti osservatori, i partiti politici del-
le seconda repubblica, a differenza
di quelli della prima repubblica,
hanno un debole profilo ideale ed
una evanescente identità culturale,
oltre a non essere radicati sul terri-
torio. Inoltre con la introduzione
del sistema elettorale proporzionale
verrebbe vanificata la possibilità per
i cittadini di scegliere contestual-
mente con il proprio voto sia il par-
tito di riferimento sia la coalizione
di governo, un fatto politico inno-
vativo che ha contrassegnato lo svi-
luppo della seconda repubblica,
dando vita al sistema bipolare, che
ha dominato gli equilibri politici de-
gli ultimi venti anni. Certamente i
futuri assetti e la definizione dei
nuovi equilibri politici dipenderan-
no dal sistema elettorale che alla fi-
ne le forze politiche, dopo un ampio
e libero confronto, decideranno di
approvare.
In ogni caso, visto che vi è il ri-
schio che una parte dei consensi dei
cittadini confluisca nelle formazioni
politiche che diffondono e spargo-
no il veleno dell’antipolitica in nome
di un becero e volgare ed inconclu-
dente populismo giustizialista, come
quelle di Beppe Grillo e Antonio Di
Pietro, è fondamentale scegliere un
sistema elettorale che sia in grado
di conciliare la rappresentanza de-
mocratica con l’esigenza della sta-
bilità di governo. Il governo dei tec-
nici, guidato da Mario Monti, ha
improntato la sua azione al rigore
ed al risanamento finanziario, una
linea apprezzata in sede europea,
che il prossimo governo, qualsiasi
sia la sua composizione e connota-
zione politica, dovrà proseguire nel
nome dell’interesse nazionale.
Oramai si stanno delineando i
possibili scenari per il futuro, dopo
che si saranno svolte le consultazio-
ni elettorali. Per alcuni vi sarà un
governo di larghe intese basato su
di una ampia coalizione, al quale
verrà assegnato il compito di con-
tinuare l’azione di risanamento fi-
nanziario, imposta dalla Europa.
Per altri, invece, si dovrebbe tornare
alla naturale e fisiologica dialettica
tra i due tradizionali schieramenti
di centro destra e quello di centro
sinistra, conservando l’assetto poli-
tico basato sul bipolarismo. In par-
ticolare con una intervista rilasciata
ieri al
Corriere della Sera
il segreta-
rio del Pdl Angelino Alfano, ha, nel
delineare alcune proposte program-
matiche sostenute dal suo partito,
riaffermato la linea liberale del Pdl,
insistendo sulla necessità di attuare
una progressiva riduzione del debito
pubblico in base ad un programma
di dismissioni del patrimonio dello
stato, in modo da abbattere il peso
fiscale che grava come un fardello
insostenibile sulle imprese e le fa-
miglie ed avviare, in questo modo,
la ripresa della economia italiana.
Diversamente, nel campo del centro
sinistra, l’alleanza che sta per rea-
lizzarsi e prendere forma tra Pd e
Sel, la formazione della sinistra ra-
dicale guidata da Vendola, induce
gli osservatori più attenti a dubitare
che un governo con questi soggetti
politici possa continuare l’azione di
rigore e di risanamento del nostro
Paese, necessaria e ineludibile perché
imposta dalla Europa.
In ogni caso, al di là del sistema
elettorale prescelto e della configu-
razione che assumerà il sistema po-
litico con la definizione dei nuovi
equilibri in vista delle alleanze per
il periodo successivo al voto del
2013, il prossimo governo dovrà
continuare la linea delle riforme e
del rigore, per conciliare l’azione di
risanamento finanziario con quella
che sia capace di promuovere la cre-
scita economica. Si spera che re-
sponsabilmente le maggiori forze
politiche siano in grado di indivi-
duare un sistema elettorale equili-
brato e efficace, grazie al quale il cit-
tadino sia messo in grado di
scegliere il partito, nel cui program-
ma e profilo ideale si riconosca, il
proprio rappresentante, e la coali-
zione politica, che dovrà guidare e
governare il paese in futuro.
Al di là del sistema
elettorale prescelto
e della configurazione
che assumerà il sistema
politico
con la definizione
dei nuovi equilibri
in vista delle alleanze
per il periodo successivo
al voto del 2013,
il prossimo governo
dovrà continuare la linea
delle riforme e del rigore,
per conciliare l’azione
di risanamento
finanziario
con quella che sia capace
di promuovere la crescita
economica. Si spera
che responsabilmente
le maggiori forze
politiche siano in grado
di individuare un sistema
elettorale equilibrato
e efficace, grazie al quale
il cittadino sia messo
in grado di scegliere
il partito, nel cui
programma e profilo
ideale si riconosca,
il proprio
rappresentante,
e la coalizione politica,
che dovrà guidare
e governare il paese
L’OPINIONE delle Libertà
MARTEDÌ 28 AGOSTO 2012
4