Lettera aperta a tutti i credenti

domenica 23 settembre 2012


Pubblichiamo un articolo tratto dal magazine online Slate.com, a seguito delle proteste antiamericane esplose nei giorni scorsi nel mondo arabo.

Cari musulmani, cristiani, induisti ed ebrei, vivete nell’era di internet. Le vostre religioni verranno prese in giro, e la presa in giro arriverà fino a voi. Passateci sopra. Se non lo farete, quello che sta accadendo questa settimana continuerà a succedere. Un paio di idioti con una videocamera e una connessione internet aizzeranno rivolte in tutto il mondo. Questo vi spingerà ad uccidervi l’un l’altro. Smettetela. Smettetela di seguire il loro copione.

Oggi la furia, la violenza e i bagno di sangue stanno consumando il mondo islamico. Perché? Perché un artista delle frodi bancarie in California ha offerto a qualcuno 75 dollari al giorno per andare a casa sua a girare scene che evidentemente non hanno nulla a che fare con l’Islam. Poi ha sostituito l’audio, mettendo altre parole in bocca agli attori, ed ha attaccato le scene in modo da far venire fuori un film sin troppo brutto, che mette in ridicolo il Profeta Maometto. Ha distribuito volantini per pubblicizzare il film.

Nessuno - letteralmente, nessuno - è andato a vederlo. Ha postato un estratto video di 14 minuti su Youtube, ma quasi nessuno se n’è accorto. Poi, una settimana fa, un attivista anti-musulmani in Virginia ha ripostato il video con una traduzione in arabo e ha mandato il link ad attivisti e giornalisti in Egitto. Uno show televisivo egiziano ha mandato in onda parte del video. Un politico egiziano lo ha condannato. Uomini di fede hanno suonato l’allarme. Attraverso Facebook e Twitter si sono mobilizzati i contestatori per manifestare all’ambasciata degli Stati Uniti a Il Cairo. La sollevazione si è allargata.

L’ambasciatore statunitense in Libia è stato ucciso e la violenza ha inghiottito altre nazioni. Quando le proteste sono scoppiate, il tizio che ha fatto il film ha dichiarato di essere un ebreo israeliano sovvenzionato da altri ebrei. Questa si è rivelata poi una bugia. Ora dice di essere un cristiano copto, sebbene i leader cristiani copti in Egitto e negli Stati Uniti disprezzano il film e non vogliono avere niente a che fare con lui. Un altro tizio che ha aiutato a fare il film sostiene di essere buddista. Il film è stato realizzato negli Stati Uniti, eppure folle di gente in Sudan hanno attaccato le ambasciate della Gran Bretagna e della Germania. Alcuni egiziani hanno preso di mira l’ambasciata olandese, credendo erroneamente che dietro il film ci fosse l’Olanda.

Tutti cercano un gruppo da incolpare e da attaccare. Gli uomini che stanno dietro al film dissero che avrebbe messo in risalto l’Islam come religione violenta. Ora dicono che le rivolte ne sono la prova. I musulmani sono geneticamente programmati per infuriarsi e uccidere, dice il finanziatore del film. «L’Islam è un cancro», dice il regista. Secondo il distributore, «La violenza che ha causato in Egitto è ulteriore prova di quanta violenza ci sia in quella religione e in quella gente ed è la prova che tutto ciò che c’è nel film è veritiero». Congratulazioni, contestatori. Avete seguito il copione alla perfezione. Avete fatto il lavoro di propaganda al posto loro. E le provocazioni non finiranno qui. Leggi e censori non vi proteggeranno.

Le democrazie liberali permettono la libertà di espressione. I nostri leader e la nostra gente condannano la spazzatura come questo film, ma non la censurano. Anche se lo facessimo, la diffusione della tecnologia nei media rende impossibile la soppressione di questo materiale. Al regista di questo film era stato proibito, per via delle regole della sua libertà vigilata per frode bancaria, di usare i computer o internet senza permesso. Ma questo non lo ha fermato. Né ha fermato il distributore che lo ha ripostato il lingua araba e diffuso all’estero. La propaganda on line è parola. Ma è anche parte dell’aumento globale di una presa di potere letale. È più facile che mai uccidere la gente. Nei paesi musulmani per gli omicidi di massa preferiscono le bombe. Negli Stati Uniti preferiscono le pistole. In Giappone hanno provato il sarin, un gas nervino. Il bombarolo di Oklahoma City usava il fertilizzante.

I dirottatori dell’11 settembre hanno usato taglierini e aerei pieni di passeggeri. Poi sono arrivate le lettere piene di antrace. Lo scherno è molto più difficile da controllare. La diffusione del digitale e della banda larga rende possibile raggiungere ogni angolo del pianeta praticamente all’istante con video amatoriali che insultano la tradizione religiosa di altri popoli. Può diventare un’arma incendiaria. Ma ha un punto debole: dipende da voi. Voi siete il detonatore. Se non collaborate con lei, la bomba non esplode. Non è solo un problema musulmano, anche se ultimamente lo è stato. Su Youtube potete trovare video che oltraggiano tutte le religioni del pianeta: ebrei, cristiani, induisti, cattolici, mormoni, buddisti e quant’altro. Alcuni video sono ironici. Altri semplicemente disgustosi.

Molti sono stati postati per aizzare un gruppo contro l’altro. I provocatori agiscono indiscriminatamente. Il finanziatore del film su Maometto ha fondato un gruppo che protesta anche contro i tempi dei mormoni. L’odio e gli spargimenti di sangue continueranno finché vi farete aizzare. La presa in giro per il vostro profeta su un computer con una connessione internet da qualche parte del mondo non può più essere il vostro padrone. Né può esserlo il fantoccio di uomo di fede che risponde con la violenza. Riponete le vostre pietre e la vostra rabbia. Andate a casa e pregate. Dio è troppo grande per essere disturbato dagli insulti degli sciocchi. Seguitelo.

Traduzione a cura 
di Irene Selbmann 


di William Saletan