Morte del dissidente   Umar Khanbiev

L’europarlamentare Olivier Dupuis il 9 agosto ha informato che Umar Khanbiev, già ministro della Salute nell’ultimo Governo ceceno eletto legalmente, è deceduto a causa di un tumore. Umar Khanbiev è stato iscritto e dirigente del Radical Party e nel 2007 con la moglie e il figlio minore avevano ottenuto la protezione umanitaria in Italia. Era tornato in Cecenia dove, abbandonata la politica, era tornato alla professione di chirurgo che lo aveva sempre appassionato e impegnato.

La storia di Umar Khanbiev è intimamente legata alle vicende del Partito Radicale transnazionale e transpartito poiché, come descrive il libro “Operazione Idigov” di Marco Perduca, già senatore radicale e rappresentante all’Onu, nel 2005 si provò a incidere sulla politica internazionale nella risoluzione di un sanguinoso e tragico conflitto attraverso un cessate il fuoco tra Russia e Cecenia che la leadership cecena aveva maturato grazie al lavoro di Umar Khanbiev.

La storia di Umar Khanbiev è anche la storia di un chirurgo appassionato, sempre impegnato nel sostegno agli ultimi e ai più deboli, come poté raccontare il 27 aprile del 2004, ospite della Provincia di Rimini, accompagnato dall'ex segretario e europarlamentare radicale Olivier Dupuis, dove descrisse il suo lavoro nel curare i bambini e le mamme cecene attraverso l’organizzazione non governativa presente in Cecenia dal 1995. Durante quell’evento il Consiglio provinciale decise di assegnare al medico il “Premio Tavazza”, per l’impegno nei settori del volontariato e degli interventi umanitari.

Le vicende biografiche di Umar Khanbiev sono parte della storia delle battaglie radicali per i diritti umani in ambito internazionale a partire dall’ aprile del 2000, quando durante la 56esima sessione della Commissione diritti umani dell’Onu si aggirava per Ginevra anche Akhmad Kadyrov, il gran muftì di Grozny che a luglio di quell’anno sarebbe stato proclamato da Mosca “amministratore” della Cecenia “liberata” e successivamente eletto governatore.

Kadyrov, ucciso nel maggio del 2004 in un attentato durante una manifestazione pubblica, avviò quel processo di normalizzazione noto col nome di “cecenizzazione” cioè di imposizione di ceceni filo-russi all’interno dei gangli dell’Amministrazione pubblica nel tentativo di proiettare l’immagine di una Cecenia buona con la volontà di porre fine al conflitto contro i ribelli intenti solo nella lotta armata contro Mosca.

A Kadyrov successe suo figlio Ramzan, evento che dimostrò all’Europa il vero stato della democrazia nella regione, il quale, grazie ai fortissimi investimenti russi, ricostruì il Paese dando la caccia ai ribelli con tutti i metodi leciti e illeciti. In tale occasione Umar Khanbiev lavorò al cessate il fuoco con il leader politico Aslan Maschadov che morì nel 2005 in una vicenda ancora poco chiara, ma che secondo alcune versioni fu deliberatamente ucciso dopo essere stato attirato in un colloquio con la controparte russa, che avrebbe dovuto svolgersi con la mediazione di alcuni negoziatori stranieri.

Vicende storiche che la Russia contemporanea ancora non ha chiarito con precisione, nascoste nella cupola del regime e nel silenzio dei propri leader politici.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 18:44