Vladimir Putin   N.a.t.o. per morire?

Chi vuole morire per Kiev? Rimanete tutti con le mani in tasca, fischiettando? Vedo. Storicamente, noi Italiani di guerre e di schieramenti non ne capiamo nulla, evidentemente. Si narra che Bismack si domandasse, davanti al suo caffè mattutino, "Da che parte stanno, oggi, gli Italiani?". Già, perché la nostra antica passione per i “doppi forni” è antichissima, e ben nota a tutti (alleati e potenziali nemici), sicché il nostro pendolo rimane sempre ben fisso al centro! Ricordo, en passant, i doppi forni di Andreotti, Moro e Craxi, a proposito di Israele e Palestinesi, per dirne una. Ricordo, altresì, quello di equidistanza tra Russia e America, con la storia dei missili a Comiso; o la disavventura di Sigonella, che costò a Craxi (ne sono convintissimo!) il potere e l’esilio. Oggi, quella nostra attitudine atavica si risveglia con la confrontation Russia-Nato, a proposito di Ucraina. Sorprendentemente, da destra, molto più che da sinistra -anche se, confesso, faccio fatica a riconoscere che cosa siano, oggi, quelle due storiche categorie politiche!-, emergono con prepotenza fortissime simpatie pro-Putin, considerato un vero leader moderno con gli attributi. Una parentesi: fui tra le poche voci isolate, dopo il 1991, a dire che allo scioglimento del Patto di Varsavia avremmo dovuto far seguire, con altrettanta rapidità, “anche” il nostro, per imbrigliare il nuclearizzato Orso russo in un’alleanza di ferro comune. Bastava una forte decisione politica. Le salmerie (unificazione dei comandi, etc., sarebbero venute al seguito di quell’accordo rivoluzionario). Invece, niente.

Da allora, siamo rimasti dei puri nostalgici della Guerra Fredda (che ci consentiva la gestione allegra dei nostri bilanci nazionali), con la conseguenza inevitabile che, nel nostro Io collettivo profondo, avremmo dato un braccio per farla tornare. Vedo che Putin e Obama ci stanno perfettamente assecondato, ognuno perseguendo i propri, stolidi interessi casalinghi! Qui, consentitemi di trascurare e di disinteressarmi completamente delle posizioni del nostro governo (io, al posto della problematica Mogherini, avrei visto benissimo un gigante come Sergio Romano, certo non più.. verde negli anni). No, il mio interrogativo, tralasciando M5S, Albano ed editorialisti (di cui pure ho un gran rispetto, per le loro posizione autonome) come Massimo Fini - che ho sentito, tempo fa, intervenire nella trasmissione di Milan, su Radio24 -, fa riferimento all'esistenza dei cupi brontolii (che avverto palpabilmente ogni giorno di più), provenienti dalla pancia profonda di questo Paese, che si nutre di un viscerale odio anti capitalista e anti occidentale. Quanti (non solo a sinistra!) avversano questo Occidente corrotto, miscredente, immorale e relativista, che non sa più morire per un ideale? E quanti di costoro, nel profondo del loro animo, si augurano un'Apocalisse (e va benissimo anche una guerra Russia-Nato, o un Isis vittorioso, che decapita e pratica le pulizie etniche), in grado di distruggere questo nostro mondo corrotto, consentendo, così, agli uomini probi di ricostruire un futuro radioso, partendo da quelle ceneri?

In ogni modo, ho la sensazione sgradevole che esista una strategia coperta tale che, per far salire la tensione fino alla soglia di un Terzo conflitto mondiale, si stia puntando sull'Isis per tentare, con ogni mezzo, di trascinare Israele verso una guerra, all'inizio solo regionale, aggredendola dal confine siriano. L'Isis, detto in tutta franchezza, è un prodotto (geopolitico) avvelenato di sauditi e emirati, alimentato dalla insensata strategia americana, fondata sul presupposto ideologico errato che sia possibile “esportare nel mondo la democrazia”. Principio, quest’ultimo, che ha favorito, equipaggiato in armi e finanziato, di recente -attraverso le così dette “primavere arabe” e la guerra civile siriana-, le frange più estremiste del fondamentalismo musulmano armato. Paradossalmente, Putin, capo di una delle più grandi comunità cristiane d’Europa, dovrebbe essere il nostro migliore alleato continentale, per fronteggiare ed eliminare una simile minaccia! Alla ricerca di responsabilità per la situazione odierna in Medio Oriente, io guarderei molto più vicino a noi, rispetto alla Russia. Ovvero, verso coloro che hanno sempre puntato a tenere molto caldi i conflitti e le tensioni dell'area, in modo da non far mai scendere il prezzo del petrolio sotto una certa soglia critica. Ora, però, il mostro si è rivolto contro costoro (esattamente come accadde con l'invasione del Kuwait da parte di Saddam) e le petromonarchie, come al solito, sono disposte a ingaggiare a peso d'oro il "mercenario" Usa, per fare il lavoro sporco, augurandosi che Obama non debba prima pagare pegno, e perdere molto tempo e denaro, per affrontare Putin in Ucraina.. Qualcuno dice che sia molto meglio, per ora, stendere un semplice cordone sanitario, e lasciare che la lebbra fondamentalista si mangi il corpo putrido di certe satrapie fondamentaliste ricche sfondate.. Dopo di che, pronti alle crociate!

Per tornare alla Russia (e alla Cina, perché no?): noi abbiamo vinto la Guerra Fredda, obbligando entrambi i due giganti comunisti a orientarsi sul “lifestyle” occidentale, perché comunismo e collettivismo, in fondo, significano il fallimento economico totale, rispetto alle aspettative di benessere delle popolazioni dominate. Quindi, pensammo, da quel giorno, che commerci e globalizzazione -ovvero la libertà di far circolare liberamente merci, persone e capitali- fossero la panacea per la pace infinita tra di noi. Ma, evidentemente, “l’Uomo propone e Dio dispone”.. Ma ci siamo, nel frattempo, dimenticati (come certi presidenti americani, sia repubblicani che democratici) che la Storia umana ha tempi lunghi e che i modelli socio-economici che sembrano funzionare da una parte del mondo, non è detto che possano essere copiati, così come sono, sul versante opposto. Nessuno che abbia considerato mai questa legge ferrea della scala del tempo. Ci rendiamo conto in quanti anni siamo passati dalle potenze coloniali e nazionali a Usa, Ue, Russia e Cina? Un'accelerazione assurda, se volete, nella scala dei tempi storici, dagli egizi a oggi. Quindi, teniamo fissa la barra. Perché l'obiettivo trascendentale è, a mio avviso, il seguente: realizzare il modello della geo-economia darwiniana, fatta di liberi mercati e del motto "sopravviva il migliore"! Due secoli (2300), vedrete, sono sicuro che basteranno!

Tanto, vigenti -e condivise da tutti!- le leggi della globalizzazione (e guardate che Putin ci si trova dentro fino al collo, come noi!), allora qualunque sia la tua ideologia, se vorrai governare e amministrare dovrai risolvere gli stessi problemi di tutti gli altri.. Dieci anni fa, dissi tutto il male possibile di Bush jr, per gli immensi, devastanti errori commessi in Irak (lui e la sua intelligence!). Ho 3/4 di libro pronto, che raccoglie i miei editoriali dal 2003 al 2006, pubblicati su questo quotidiano, a proposito degli imperdonabili errori commessi con l'invasione e con la folle gestione di Bremer dell'occupazione susseguente.. Oggi, per fortuna, la Germania non è quella di Hitler, e sono ultraconvinto che vi sia un’intesa di fondo tra Merkel e Putin.. In base a questo accordo, dopo qualche moina sulle sanzioni (che costano assai di più a noi che a loro, visto che con tutte le ricchezze che hanno i russi in casa propria possono trovarsi fornitori alternativi!), le province russofone dell'Ucraina riceveranno uno statuto di regioni autonome nuovo di zecca. Come quello alto atesino, per capirci.. Infatti, suvvia, siate ragionevoli: volete che 150 milioni di russi perdano tutti i benefici di stare con un piede nella globalizzazione e vivere come nababbi dei grandissimi profitti che genera il loro sottosuolo, ricchissimo di materie prime? Scatenare la Nato, per un conflitto armato con Putin? "Ma fatemi il piacere", diceva il mai abbastanza compianto Totò! Invece, fatevi la domandina del perché la Russia non sia diventata la nostra 13.ma stella, nella bandiera dell'Unione, dopo il 1992.. Chi voleva impedire al Vecchio Continente di diventare autosufficiente e il più ricco e agiato della terra? Mah. io un'ideuzza ce l'avrei..

Ma insomma, Khomeini ha spedito sul fronte, per ben otto anni, centinaia di migliaia di suoi giovanissimi martiri a petto nudo (con sola una chiave di plastica del Paradiso maomettano attaccata al collo!), contro i cannoni e i carri armati di Saddam. E noi, chi manderemo, in una guerra convenzionale contro la Russia? I nostri baldi giovini nullafacenti, armati di hi-phone? Per cortesia: Putin senza globalizzazione sarebbe un poveretto.. Infatti, le enormi ricchezze del sottosuolo i russi le avevano anche quando esisteva l'URSS e il PCUS.. Loro e i cinesi sono usciti dalla fame nera proprio perché hanno rinunciato per sempre alla vittoria globale del comunismo! E, poi, fatemi il piacere: perché le opinioni pubbliche occidentali non obbligano, votando, i loro governi a investire qualche migliaio di miliardi di dollari sulla fusione nucleare? Se lo avessimo fatto prima, da tempo ci saremmo già arrivati! Putin sa benissimo che senza la platea di consumatori europea non va più da nessuna parte.. Altre aree del mondo vicine a noi sono piene di risorse energetiche, per costituire una valida alternativa. Chiediamoci, piuttosto, quali enormi interessi blocchino, qui in Italia, la rigassificazione. O perché si sia consentito, da parte russa, la nascita di tutti i terrorismi mediorientali. Chiediamocelo. È pur vero che gli americani ci salvano quando le guerre le scateniamo Noi! Quelle che iniziano loro, per smania di protagonismo (come quella per “esportare la democrazia” in Medio Oriente!), o di puro imperialismo, le perdono regolarmente tutte e con ignominia! V. Corea, Vietnam, Afghanistan e Iraq.

Sì, io credo che il dopo Putin, se saremo abbastanza convinti di noi stessi, lascerà spazio a una vera, possibile integrazione della Russia in Europa, non fosse altro che per le comuni radici cristiane; per non parlare dell'economia continentale che, se integrata, diverrebbe la più forte e autosufficiente del mondo! Putin, ricordiamocelo, ha l’ossessione comune a tutti gli Zar che l’hanno preceduto: assicurarsi la tenuta dei propri confini, rispetto ai rischi d’invasione dall’esterno. Se ricordo bene (Napoleone e Hitler), qualche ragione ce l’ha.. Per ora, oltre ad assicurarsi annessioni coatte di territori viciniori, a forte predominanza russa, mi pare che non abbia alcun interesse a minacciare Paesi dell’Unione, legati dal patto Nato di mutua assistenza.. Sarebbe un folle, e lui non lo è, di certo, da bravo ex Kgb. Accertato, del resto, che nessuno, tra le nostre più giovani generazioni, intende morire per Kiev e, tantomeno, per Damasco, perché passare all’allarme rosso?

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 18:49