La Cpi e i crimini  dell’Esercito in Uganda

Nonostante non sia tra i nomi più conosciuti e ricorrenti nell'elaborazione e diffusione dell’informazione estera, il trentacinquenne paramilitare ugandese Dominic Ongwen sarà processato per crimini di guerra e crimini contro l’umanità. Ongwen è tra i più noti comandanti dell’esercito dei ribelli ugandesi, l’Esercito di Resistenza del Signore (LRA). Ricercato dal 2011, si sarebbe consegnato alle milizie Seleka nella Repubblica Centrafricana all'inizio dell’anno ed è stato poi consegnato alla custodia statunitense e successivamente affidato, il 20 Gennaio 2015, al Tribunale Penale Internazionale dell’Aja. Nel 2013, Washington aveva offerto una taglia di 5 milioni di dollari per chi avesse fornito notizie su Ongwen.

La CPI già nel 2005 aveva emesso un mandato di arresto nei confronti del comandante Ongwen accusato di ben tre capi d’imputazione per crimini contro l’umanità: omicidio, riduzione in schiavitù, perpetuazione di atti lesivi nei confronti di terzi e quattro capi d’imputazione per crimini di guerra: omicidi, trattamento inumano di civili, attacchi e saccheggi nei confronti di villaggi e comunità della popolazione civile.

La Ong “Non c’è Pace senza Giustizia” si congratula con il lavoro della Corte Penale Internazionale salutando l’avvenimento come un passo fondamentale per assicurare giustizia e responsabilità nei confronti degli atroci e ferocissimi crimini commessi dall'Esercito di Resistenza del Signore in Uganda. Significativa la dichiarazione dell’avvocato Alison Smith, direttrice internazionale del programma giustizia penale di Non c’è Pace senza Giustizia: “Questo risultato è anche il risultato di una proficua cooperazione tra Uganda, gli Stati Uniti, la Repubblica Centrafricana, l’Unione Africana e la Corte Penale Internazionale. I mandati di arresti emessi dalla CPI rappresentano un invito per i membri della comunità internazionale ad agire”.

Tale occasione è una prova d’impegno, per tutta la comunità internazionale, che a partire dalla Corte Penale Internazionale potrebbe chiarire le vicende legale al conflitto ugandese, cercare verità e responsabilità per le vittime del LRA assicurando alla giustizia internazionale gli autori delle violenze che ancora oggi sono oggetto di importanti problematiche sia in Uganda che in altri paesi confinanti.

L’udienza per Ongwen è stata fissata per il 24 Agosto dal giudice Ekaterina Trendafilova.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 18:58